Il nome deriva sicuramente
da vezzeggiativi o modificazioni accrescitive del nome
medioevale propiziatorio ‘Riccus- Ricca’.
Si tramanda che la famiglia sia di discendenza Toscana,
in particolare di Siena, e che sia arrivata in Puglia
per motivi politici, in quanto ghibellina ai tempi delle
faide di dantesca memoria.
Da Taranto si stanziarono a Sava, in
Terra d'Otranto, nel ‘468 dove
parteciparono, in maniera fattiva, alla costruzione del
palazzo comunale lasciandovi fonti storiche ed
araldiche. Qui vennero investiti della corona ducale di
Sava, Bitritto e Bitonto, e da qui i tre rami della
famiglia.
Tuttora fiorente è quello di Sava, che nel ‘728,
attraverso il capostipite Cosimo, acquistò, per
11.560 ducati, il feudo di Santacroce dalla famiglia
Carcioffa, venendo investiti del titolo marchionale.
Il 12 luglio del 1730, in occasione del matrimonio tra
Antonio Ricchiuti ed Adelaide dei Principi
Imperiali,
al senatore Antonio, in riconoscimento dei suoi meriti,
fu concesso l’aumento del capo dell’impero che è d’oro
all’aquila di nero.
In ultimo ottengono, nello stesso anno, il posto nel
sedile cittadino di Francavilla Fontana, divenendone Patrizi.
Tra gli esponenti, si ricordano:
- Alfonsina, andata in sposa, nel ‘580 a Don Luigi
Capece Minutolo
di
Zurlo, da
cui Roberto (Reggio notaio), che impalmò la
nobildonna Carmela Forleo, e Armando, a sua volta
sposato con Donna Luisa Scazzeri.

Stemma Forleo |
- Niccolò Maria, generale dei Carmelitani (1674
†
1747) al quale è intitolata
una via a Grottaglie.
Un ramo del casato si trasferì verso la metà del
XV secolo un Manduria con Pirro Ricchiuto;
il suo pronipote Agostino è attestato nel
1530. La famiglia ebbe molti preti di cui alcuni
Canonici della Collegiata di Manduria, frati tra
gli Agostiniani, i Servi di Maria, i Francescani
Riformati e i Cappuccini. Il citato Nicolò
Maria apparteneva ai Ricchiuti di Manduria.
Un ramo di questo casato si trasferì in Spagna
con Romulo, uno in Brindisi con
Pellegrino e un altro in Torre Santa Susanna
con Astore. |
- Alberto, sposato con Agostina Caniglia nell’854.

Stemma Caniglia |
- Antonio, sposato con Maria Vittoria
Trinchera
dei baroni di Ceglie. |