
Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano,
ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano,
appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano
dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Capece Zurlo |
Arma:
partito, nel 1° di rosso alla banda cuneata di azzurro e
d'oro; nel 2° di nero al leone coronato d'oro. |

© Napoli - Stemma Famiglia Capece
Zurlo |
Gli
storici sono concordi nell’affermare che la famiglia Zurlo o
Capece Zurlo è un ramo della Casa
Piscicelli che per distinguersi usava il nome Zurlo, preso
in prestito da un pesce che allora si trovava numerosissimo nel
mare in
Terra d’Otranto, ove il Casato possedeva numerosi beni.
Il pesce compariva sovente anche nello stemma.
Il capostipite della famiglia Zurlo fu Giovanni Piscicelli detto
Zurlo († 30.9.1381), figlio di Berardo Piscicelli e Giovanna
Caracciolo. |

Napoli -
Sepolcro di Cola Antonio, patrizio napoletano,
figlio di Giovanni Zurlo († 1381), Signore di Aprano |
La famiglia, sin dai tempi più remoti, godeva di nobiltà a
Napoli nei
Seggi di
Capuana e
Nido e,
dopo l’abolizione dei Sedili (1800), fu iscritta nel Libro d’Oro
napoletano; si iscrisse nel
Monte dei Capece per goderne dei
benefici e antepose, come imponeva lo statuto del Monte, a Zurlo
il cognome Capece.
Vari sono
stati i titoli concessi a questa famiglia, fra questi:
Baroni di:
Acquavella,
Guardia Lombardi, Nusco.
Conti di:
Burgenza (1365),
Montoro (1405),
Nocera dei Pagani, Potenza, Sant’Angelo dei Lombardi (1365), S.
Agata.
Duchi di: S. Marco (1855),
Principi di:
sul cognome (1727)
I Capece Zurlo hanno inoltre posseduto molti feudi, tra cui
Aprano, Brienza (1424)
Cancellara, Candela, Castel di Muro,
Celenza, Montefalcione, Montemitolo, Morra,
Oppido, Pietragalla, Rocca di San Felice, Sant’Arcangelo, San
Silvestro, Solofra, Toritto. |

© Napoli - Stemma Famiglia Capece
Zurlo |
Il Casato godette di nobiltà anche in Giovinazzo,
ove dovette rifugiarsi per sfuggire alle ire di Federico
d’Aragona, il quale confiscò tutti i beni dei Latro che si
schierarono con
Carlo VIII, re di Francia, quando giunse nel Regno; in
seguito, ottenuta la riabilitazione, ritornarono a Napoli.
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I PRINCIPALI RAPPRESENTANTI DEL CASATO |
Nel
1313 BARTOLOMEO
fu Consigliere di
Roberto II d’Angiò; nel 1345
GURELLO fu
Siniscalco della
regina Giovanna I d'Angiò e vicerè di
Principato
Ultra; nel 1346 TIRELLO fu Cameriere e Familiare della
regina Giovanna I e vicerè di Principato Ultra; nello stesso
anno TUZZILLO fu Siniscalco e CECCO vicerè di Valle di Crate,
nel 1368 vicerè di Terra Giordana.
Nel 1346 GIOVANNELLO, Signore di Morra, Monticelli, Rocca San
Felice, Toritto e altri feudi a Capua e Somma Vesuviana, fu conte di
Sant’Angelo, di Potenza e di
Burgenza.
MARINO fu il primo
conte di S. Agata.
JACOPO, Signore di Carinola, nel 1365 fu
conte di Sant’Angelo dei Lombardi.
BERNARDO († 1415), Signore di Campomarano, Castelpagano e Cerenza
nel 1400, fu nel 1405 conte di
Montoro, Cameriere,
Consigliere di Stato e Siniscalco di re
Ladislao di
Durazzo e nel 1407 Maresciallo del Regno e
Gran Protonotario.
FRANCESCO († 1449), Signore di Solofra e Casal di Principe,
conte di Montoro, secondo
conte di Nocera dei Pagani,
barone di Nusco,
fu Gran Protonotario nel 1415; partecipò al parlamento del 1443
tenutosi a Napoli.
SALVATORE († 1486), Signore di Cancellara, partecipò alla
congiura
dei baroni, fu imprigionato e ebbe tutti i suoi beni
confiscati.
FRANCESCO (†1480),
Signore di Pietragalla e Oppido, difese invano
Otranto dall’assedio
dei Turchi; morì eroicamente con i cittadini pur di non
rinnegare la Fede in Cristo
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© Napoli - Sepolcro del cardinale
Giuseppe Maria Capece Zurlo |
GIACOMO Capece Zurlo
(1669 † 1735) nel 1715 sposò in Napoli in seconde nozze Maria
Capece, duchessa di Rodi, e nel 1727 fu
insignito del titolo di principe sul
cognome.
GIUSEPPE (1711 † 1801)
intraprese la carriera ecclesiastica, fu chierico, diacono,
sacerdote, lettore di teologia e filosofia, vescovo di Calvi nel
1756 e arcivescovo di Napoli nel 1782; fu confratello e
benefattore dell’Augustissima
Arciconfraternita della SS. Trinità dei Pellegrini.
Napoli, Capella Capece
Zurlo, già della famiglia Fiasconi, a sinistra la tomba
del Cardinale Giuseppe Maria Capece Zurlo (†
1801), a
destra la salma mortale di Teresa Imperiali dei principi
di S. Angelo dei Lombardi, principessa Capece Zurlo
(n.24.8.1775†29.1.1848) |
Il principe Capece Zurlo (n. Napoli 1854), figlio di Giovanni e
della principessa Carolina
Carafa della Stadera dei duchi di Noia, sposò a
Parigi nel 1876 Maria Figdor. |

© Napoli - il cardinale Giuseppe
Maria Capece Zurlo, confratello dell'Augustissima
Arciconfraternita
della SS. Trinità dei Pellegrini.
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Famiglie
imparentate con casa Capece Zurlo
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Alcune parentele
contratte dai Capece Zurlo:
CAPECE PISCICELLI: la nobildonna
Maria Anna (Mugnano di Napoli,1736 † Massa
di Somma,1762) sposò a Napoli nel 1756 Giacomo
Capece Piscicelli, duca di
Capracotta.
di CAPUA: il principe Domenico
Giacomo (Napoli, 1732 † ivi,1801)
sposò nel 1774 Maria Antonia
di Capua,
figlia di Domenico, duca di San Cipriano.
CARAFA della STADERA: il principe
Giovanni Antonio (Napoli,1821 † Parigi,1885)
sposò nel 1848 Carolina
Carafa,
figlia di Giovanni Battista, duca di Noia, e di Maria Vittoria
d’Aquino dei principi di Caramanico.
IMPERIALI: il principe Giovanni
Antonio (Mugnano di Napoli,1775 † ivi,1859)
sposò nel 1796 Teresa
Imperiali,
figlia di Giulio, principe di Sant’Angelo dei Lombardi, e di
Maria Francesca
Albertini,
principessa di Faggiano(1777 † 1848);
il principe Domenico (Napoli,1796 † ivi,1860)
nel 1820 sposò Aurelia Imperiali, figlia di Vincenzo, principe
di Francavilla, e di Maria Antonia
Cattaneo della Volta dei principi di Sannicandro.
PIGNATELLI d’ARAGONA CORTES: la
nobildonna LAURA (Napoli,1808 † ivi,1901)
sposò nel 1831 Ettore Maria
Pignatelli d’Aragona Cortes, principe di Valle.
ORSINI: Lorenzo († battaglia
di Ravenna, 1512), capitano d’armi del Seggio di Capuana, sposò
Giacoma
Orsini, figlia di Pietro e di
Giulia
Riccio.
de SANGRO: la nobildonna Maria
Antonia (Napoli, 1800 † ivi, 1860) sposò nel 1819 Gerardo
de Sangro, principe di San Severo. |

Cosenza, Complesso
monumentale di San Domenico, Chiostro, stemma Zurlo. |
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