
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Salazar |
Arma: di rosso a tredici stelle d'oro, poste in palo 4,
5, 4.
Titoli: nobili, conti del Vaglio, conti.
Dimora: Napoli, Roma e Catanzaro. |

© Napoli, stemma famiglia Salazar |
La nobile e antichissima famiglia Salazar (o de Salazar), originaria della
Spagna, fu una delle quattro di Castiglia la Vecchia; ed aveva
torri e case nel luogo "de Salazar" e, che il primo che si trova
col nome attuale, di Castiglia, fu Lope Garzia, "rico hombre
grande" del cattolico re Bermudo II; e nel 1156 il conte Pedro
Garzia. Alcuni la vogliono discesa da Laino Calvo, ed altri da
un Cavaliero delli Goti; e che Lope Garzia, vivente nel 1255, al
tempo di re Alfonso il Savio, cavaliere di molto valore,
guadagnò ad un cavaliere moro, in battaglia, le 13 stelle
dell'arma.
I primi Salazar vennero in Italia al seguito dei re d'Aragona e,
poi, d'era in era, fino a Carlo III di Borbone, con le armi dei
Re Cattolici, col gran capitano Consalvo di Cordova, con Carlo
Quinto e coi suoi successori, tutti distaccati dal medesimo
tronco cui appartennero i primi.
Si hanno notizie di don Giovanni Salazar, castellano di
Terranova e di don Ferdinando, capitano delle Guardie del
re
Alfonso d'Aragona dal 1442 al 1444
(1).
Il barone Giovanni Salazar, con propri cavalli, partecipò
alla
guerra di Otranto nel 1481
(2);
e per i servigi resi agli ordini di
Consalvo de Gordova detto "il Gran Capitano" ottenne nel
1505 alcune terre feudali presso Terranova di Calabria e
Catanzaro.
Giovanni Ramirez de Salazar,
nel 1555 acquistò dal duca di Terranova il
feudo di Prateria,
ubicato in
Calabria Ultra
nei pressi di Galatro e Caridà, cui era annessa la giurisdizione
criminale (quella civile spettava al Vescovo di Mileto) su metà
del casale di Galatro, con Regio Assenso del 31 agosto 1558 e
registrato nel
Quinternione 48, f. 212. Ad istanza dei creditori il
feudo e la metà della giurisdizione criminale di Galatro fu
venduto all'asta dal
Sacro Regio Consiglio,
ed era rimasto aggiudicato per la somma di ducati 6.000 a
Francesca Serrano, con Regio Assenso nel
Quinternione
83, f. 208(1bis).

Catanzaro, Palazzo Salazar, portale. |

Catanzaro, Palazzo Salazar |

Catanzaro,
Località Santa Maria, ingresso del Podere
Salazar o Salizar
Si ringrazia la Signora Anna
Veraldi per aver inviato le foto. |
I Salazar giunsero a Napoli dalla città di Cordova
(3)
con don Alfonso che, nel 1559, fu giudice di
Vicarìa, e nel 1568 presidente della Regia Camera e poi
reggente della Cancelleria nel 1574, successo ad Ermando de
Montenigro.
Don Andrea, figlio del citato Alfonso, fu segretario del
Regno nel 1600; nel 1589 ottenne la terra del Vaglio in
Basilicata col titolo di conte
(4). Il feudo in precedenza
apparteneva a Salvatore
Spinelli,
marchese di Fuscaldo, nel 1632 fu acquistato da Gio. Battista
Massa
di Ventimiglia dal S.R.C. per 40.000 ducati, a seguito di
istanza dei creditori di Alfonso e di Andrea
de Salazar; infine passò ai Quarto e nel 1731 Marco
Quarto
ottenne il titolo di conte del Vaglio.
La famiglia Salazar fu ricevuta nel
S.M.O. di Malta più volte; il ramo di Terranova di Calabria
fu nel 1789, ricevuto, prima come quarto del cavaliere Raffaele
de Nobili
(5)
e, poi, nel 1897, con il nobile Edoardo Salazar , balì,
gran priore dell'Ordine per Napoli e Sicilia (Priorato di
Napoli), con
Antonio († 11 dicembre 1978), Cavaliere di
Giustizia; Frà
Giuseppe († 5 novembre 1973), Cavaliere di
Giustizia;
Lorenzo († 1° aprile 1980), Cavaliere di Onore e
Devozione;
Luigi Emanuele, ammesso il 6 luglio 1971,
Cavaliere di Grazia e Devozione
(6).

Stemma famiglia
Salazar |

Napoli, stemma
Salazar |
Don Vincenzo
Salazar (Mongiana, 1824 † Napoli, 1896), figlio del Capitano di
Artiglieria
Giovanni, intraprese la carriera militare
studiando alla Nunziatella di Napoli dal 1835; percorse tutte le
tappe da Alfiere di Artiglieria sino a Capitano aiutante
maggiore del Real Corpo di Artiglieria dell’esercito napoletano.
Partecipò alla battaglia del Volturno, alla difesa sul ponte del
Garigliano, all’assedio di Gaeta nel 1860; fu decorato della
croce di diritto di S. Giorgio; si rifiutò di far parte
dell’esercito italiano. Nel 1850 sposò Agnese
d’Ajello di S. Irene (1832 † 1910) ed ebbero per
figli: Eduardo
(n. Napoli 6 maggio 1868), Capitano di Vascello della Regia
Marina, Cavaliere di Giustizia dell'Ordine di Malta, Cavaliere
della Corone d'Italia;
Giuseppina
(n. l'11 gennaio 1871), sposata il 2 luglio 1892 al Dottor
Amilcare Paliercio;
Maria (n. 12 febbraio 1872), sposata l'11 marzo
1893 a Raffaele Barbetti, Colonnello di Fanteria;
Luigi
(n. Portici, 29 novembre 1863), Maggiore di Fanteria, sposato ad
Isabella Siccardi generarono
Vincenzo e
Maria;
Francesco
(n. Napoli, 6 febbraio 1860), Maggiore di Artiglieria;
Michele
(n. Napoli, febbraio 1859), Maggior Generale nel Regio
Esercito, sposato ivi il 7 ottobre 1882 alla nobile Marianna
Dusmet
de Smours, ebbero per figli:
Diego
(n. 21 luglio 1888), Tenente di Cavalleria, sposato a Roma l'11
novembre 1911 alla nobile Marcella Teodoli dei marchesi di San
Vito, Dorotea,
sposata a Gastone Rossi Maggiore dei Granatieri,
Isabella,
sposata ad Enea Chidelli, Capitano di Fanteria,
Agnese,
Tommaso;
ed il primogenito
Giovanni
(Portici, 13 marzo 1852 † Napoli, 1920), Presidente di Corte di
Appello e Consigliere di Cassazione, sposando a Napoli il 13
settembre 1883 Anna Rossetti ebbero per figli:
Vincenzo
(n. 24 giugno 1884),
Maria (n. 1887),
Giuseppe
(n. 26 febbraio 1894),
Angela
(n. 1895),
Antonio (n. 13 giugno 1896),
Teresa
(n. 1897), e
Lorenzo (n. 1900). |

Vincenzo Salazar (1824
† 1896) |
Vittoria Salazar sposò alla metà del XVIII secolo
Ferdinando Latilla, patrizio di Capua, barone di Taurasi
e Consigliere di Santa Chiara.
La famiglia è iscritta nel Libro d'Oro della Nobiltà
Italiana e nell' Elenco Ufficiale Nobiliare Italiano col
titolo di nobile (mf) in persona di S.E. Giovanni
Salazar, presidente di Corte di Appello (Portici, 1852 †
Napoli, 1920), figlio del citato Vincenzo (1824 † 1896),
che sposò nel 1883 a Napoli Anna Rossetti di Valdalbero.
La discendenza (mpr) del fratello di detto Giovanni
(1852 † 1920), il generale Michele Salazar
(Napoli, 1859 † ivi, 1923, marito di Mariangela dei
marchesi Dusmet ), rappresentante il ramo di Calabria
gode del titolo di conte, per R.D. motu proprio, 4
giugno, e RR.LL.PP., 26 novembre 1925.

Napoli, la dimora
dei Salazar |
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Note:
(1) - Cedole di Tesoreria
del R. Archivio di Napoli, vol. II, fol. 115.
(1bis) - Mario
Pellicano Castagna “La Storia dei Feudi e dei Titoli
Nobiliari della Calabria” Vol. IV pag. 160, Editrice
C.B.C. 2002.
(2) - Cedole di Tesoreria
del R. Archivio di Stato di Napoli, vol. 96, fol. 110.
(3) - R. Archivio di Stato
di Napoli, Consultarum, vol. 68, fol. 22, 15 aprile
1581.
(4) - R. Archivio di Stato
di Napoli, Titulorum, vol. 11, fol. 156-159, 30
settembre 1623, dato in Madrid il 27 maggio detto anno.
(5) - R. Archivio di Stato
di Napoli, Processi dell'Ordine Gerosol., vol. 9, Proc.
186 del Priorato di Capua.
(6)
- Gustavo Valente “Il Sovrano Ordine di Malta e la
Calabria”, La Ruffa Editore, 1996, pag. 331.
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Fonti bibliografiche:
- Biagio Aldimari, “Memorie historiche di
diverse Famiglie Nobili, così …”, Napoli 1691
- Berardo Candida Gonzaga, “Memorie delle Famiglie
Nobili delle Province Meridionali d’Italia”, Napoli
1875.
- Vittorio Spreti, “Enciclopedia storico-nobiliare
Italiana”, Arnaldo Forni Editori.
- Roberto M. Selvaggi, “Nomi e volti di un esercito
dimenticato”, Grimaldi & C. Editori, Napoli 1990.
- Erasmo Ricca, “La Nobiltà delle Due Sicilie”, Napoli
1839.
- L'Araldo “Almanacco Nobiliare del Napoletano 1915”,
Enrico Detken, libraio editore, Napoli 1914.
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