
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Arma:
di Cava: d'azzurro, ad un monte di tre cime di verde
sostenente una colonna d'argento accollata da due asparagi e due
leoni d'oro affrontati al medesimo;
di Tramonti: d'azzurro, alla colonna d'argento sostenuta
da due leoni d'oro affrontati, il tutto sormontato da tre stelle
ad otto punte ordinati in fascia nel capo;
di Montecorvino Rovella: di rosso, ad un monte di tre
cime di verde sostenente un fascio d’asparagi e due leoni d’oro
affrontati al medesimo, il tutto sormontato da tre gigli d’oro
ordinati in fascia nel capo.
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Cava dè Tirreni (Salerno), stemma
famiglia Sparano
Foto inviata dal collaboratore Matteo Fimiani da
Montoro (Av) |
Le origini
dell'antichissima famiglia Sparano si perdono nella
notte dei tempi; di certo si diramarono in piu' città,
furono
patrizi di Cava,
Signori di Tramonti, Vico Equense e di Altamura,
baroni di Poppano,
nobili di Montecorvino Rovella.
Giacomo de Sparano di Cava nel 1362 fu ostiario
di Filippo I d'Angiò, Imperatore di Costantinopoli,
figlio di
Carlo II d'Angiò.
Tommaso nel 1350 fu Segretario della Regina
Giovanna I d'Angiò.
Matteo nel 1404 fu tesoriere per il re
Ladislao di Durazzo
in
Terra d'Otranto.
Decio nel 1620 fu capitano degli archibugieri
durante la guerra di Lombardia al servizio del Carlo
Emanuele I duca di Savoia; anche i figli di Decio,
Vincenzo e Giulio, furono capitani.
Il Tribunale del Sacro Regio Consiglio, ad istanza dei
creditori di Carlo Erba, vendette il villaggio di
Poppano con il titolo di barone, sito in
Principato Ultra
e in diocesi di Benevento, per ducati 4.250 ad
Alfonso Sparano con atto sottoscritto in Napoli il
10 luglio del 1645. Nel 1649 detto feudo fu venduto ad
Agnello Cantone.
Il nobile Vitantonio Sparano di Tramonti fu nel
1638 tra i deputati eletti dai cittadini di Montecorvino
Rovella che si opposero a
Filippo IV
d'Asburgo-Spagna contro la infeudazione della
città ai
Pignatelli principi
di Noja. |

Cava dè Tirreni (Salerno), lastra
tombale dei fratelli Nicola Giuseppe ed Antonio Sparano
- anno 1747
Foto inviata dal collaboratore Matteo Fimiani da
Montoro (Av) |
Giuseppe Sparano (†
1776)
fu Arcivescovo di Acerenza e Matera dal 29-5-1775.
Don
Nicola Sparano, dottore in legge, nel 1780
risulta iscritto nel
primo Albo degli
Avvocati
istituito a Napoli, per la prima volta nel Mondo.
La famiglia risulta iscritta nel primo Ordine civico
della città di Montecorvino Rovella (Salerno) avendo
provata la sua discendenza da Vito Sparano, primo
stipite nel 1504. |

Stemma Sparano di
Montecorvino Rovella |
La famiglia risulta ascritta nell’Elenco Ufficiale
Nobiliare Italiano anno 1922 col titolo di nobile nella
persona di Martino Sparano, figlio di Nicola. |
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Bibliografia:
-
Vittorio Spreti, “Enciclopedia storico-nobiliare
Italiana”, Arnaldo Forni Editore.
- Erasmo Ricca, “La nobiltà del Regno delle Due Sicilie”,
Napoli, 1839.
- Francesco Bonazzi di Sannicandro, “Famiglie nobili e
titolate del Napolitano”, Arnaldo Forni Editore, 2005.
- Carlo Padiglione, “Trenta centurie di Armi
Gentilizie”, Napoli, 1914.
- Biblioteca Universitaria di Napoli, manoscritto di
Gaetano Montefuscoli.
- Lorenzo Giustiniani , “Dizionario geografico-ragionato
del Regno di Napoli”.
- Giuseppe Lumaga, “Teatro della nobiltà dell'Europa
ovvero Notizie delle famiglie nobili, che in Europa
vivono di presente, e che in lei vissero prima ...”,
Napoli 1725.
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