
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
|
 |
Famiglia
Vinaccia |
a
cura dell'Avv. Nicola Pesacane |
Armi:
ramo di Massalubrense e Napoli: d’azzurro al leone d’oro
posto sulla vetta di mezzo di un monte di tre cime di rosso e
tenente nelle branche anteriori un fascio di miglio del
medesimo, attraversato da una fascia d’oro caricata da una
stella d’argento di otto raggi, quella della punta allungata a
cometa e di rincontro ad una luna uscente d’argento posta nel
canton destro del capo
(1).
ramo di Amalfi: di…ad un albero sradicato di..accostato
da due leoni contro rampanti di…
(2).
Dimora: Napoli
Titoli:
Barone delle Grotte e di Tramutola. |

Napoli- Arma della Famiglia Vinaccia
© foto proprietà Avv.
Nicola Pesacane |
La famiglia
Vinaccia (olim Venzia) è una nobile casata di Amalfi e
Massalubrense (NA) della quale si hanno notizie ivi sin
dall'anno 1346.
Secondo il Filangieri di candida la famiglia sarebbe originaria
del Casale della Rorella di Massalubrense ove possedeva vari
beni immobili e l’antica Cappella della Immacolata, e poi si
trasferì nei Casali di Guarrazzano, Torca e Marina.
Nell’anno 1346 Maffeo, Dencilude, Fionisio
e Lorenzo Vinaccia entrarono in lotta con la nobile
famiglia
Vulcano di Sorrento che volevano ridurre con la violenza i
Vinaccia al rango di loro vassalli in Massalubrense.
In seguito, nel sec. XVI, alcuni rami dei Vinaccia, detti anche
Venazia, si trasferirono in Amalfi ove occuparono uffici
pubblici importanti: Giovan Luca fu Governatore di Amalfi
nel 1567 durante la Signoria dei
Piccolomini ed Andrea fu
Governatore di Ravello nel 1579.
Ambrogio, figlio di Nicola Giacomo, discepolo di
Annibale Caccavello, fu un importante scultore amalfitano del
1500.
Vincenzo fu dottore in teologia e Francesco fu
Vicario capitolare, entrambi nella prima metà del sec. XVII
(3).
Il
Ramo dei Venazia (alias Vinaccia) di Amalfi ebbe anche vari
notai: Silvestro (1533), Silverio (1554),
Giovan Battista(dal 1617 al 1628) e Lorenzo (1663)
mentre Marcello fu Giudice nel 1645
(4).
Secondo altri autori, invece, la famiglia Vinaccia era
originaria di Amalfi, di cui fu Patrizia ed ove troviamo
Vincenzo che fu Giudice annuale negli anni 1551-1556,
Fabrizio fondò nel 1551 una Cappella di patronato della
famiglia nella Cattedrale di Amalfi, Silverio, Giovan
Luca e Tiberio appartennero al Sedile dei Nobili di
Amalfi nell’anno 1563.
Ritornando al ramo di Massalubrense, Don Pietro Vinaccia,
sempre secondo tale seconda ipotesi, vivente ad Amalfi nel sec.
XVI, acquistò dei beni in Massalubrense ed ivi si trasferì con
il figlio Nicola il cui figlio Giovan Battista vi
fondò la predetta Cappella della Immacolata nel Casale della
Rorella ottenendovi lo jus patronato per la sua famiglia.
Questo Giovan Battista Vinaccia sposò Donna Livia
Manso,
nobile di Amalfi, alla cui famiglia apparteneva un territorio
con Palazzo in Napoli, nel territorio di Posillipo, divenuto,
quindi, Palazzo Vinaccia (ed ancora esistente alla Via Manzoni
ed ancora appartenente alla famiglia) nel quale si trasferì il
ramo di Massalubrense
(5). |

Napoli - Palazzo Vinaccia
© foto proprietà Avv.
Nicola Pesacane |
Nel 1781 Giuseppe Vinaccia fu parroco della
Cattedrale di Napoli. |
Don Domenico Vinaccia, Barone delle Grotte e di Tramutola,
di Vincenzo e di Silvia Cardamone, sposò Donna Silvia
Blanco
dei Marchesi di San Giovanni ed in data 30/06/1842 fu decorato
della Croce di Devozione ed in data 16/07/1859 del titolo di
Commendatore dell’Ordine di Malta; confratello dell'Augustissima
Compagnia della Disciplina della Santa Croce dal 1865.
Don
Alfonso e Don Nicola Vinaccia, suoi figli,
ottennero la Croce di Cavaliere di Giustizia dell’Ordine di
Malta rispettivamente il 08/07/1858 ed il 06/07/1858
(6). |

Stemma
Vinaccia presente sull’opera
“Notizie della Famiglia Vinaccia – raccolte dal Barone Domenico
Vinaccia, Napoli 1870” |
________________________
Note:
1) Padiglione C., "Trenta centurie
di armi gentilizie", Napoli, pagg. 355-356 nonchè Vinaccia D.,
"Notizie della famiglia Vinaccia", Napoli 1870 che riprende
Persico G.B., "Descizione della città di Massalubrense", pag.1.
2) Stemma scolpito sulla lapide di
della tomba di famiglia Vinaccia-Gambardella del 1768 sita nella
Cattedrale di Amalfi, navata di destra. Confronta: Amici S.,
"Araldica Amalfitana", in Rassegna del Centro di Cultura e
Storia Amalfitana, Anno IV, nn° 7-8, Giugno-Dicembre 1994, pag.
223.
3) Filangieri di Candida R.,
"Storia di Massalubrense", Napoli, 1910, pag. 480.
4) Amici S., op. cit., pag. 223.
5) Vinaccia D., op. cit..
6) Vinaccia D., op. cit., pagg.
10-11.
|
|