
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Piccolomini |
Arma:
d'argento alla croce piena d'azzurro, caricata di
cinque crescenti montanti d'oro.
Alias: d’argento alla croce
d’azzurro caricata da cinque lune montanti d’oro; col capo d’oro
all’aquila spiegata di nero coronata del campo. |

© Napoli
- Stemma famiglia Piccolomini |
L’antica e nobilissima famiglia Piccolomini era contemplata tra
le Grandi di Siena ed era iscritta al Monte del Gentiluomo. Il
personaggio più illustre fu Enea Silvio Piccolomini (Pienza,
1405 † Ancona, 1464) eletto Papa col nome di Pio II nel 1458;
morì ad Ancora due giorni prima di imbarcarsi per seguire la
crociata contro i turchi. Aveva due sorelle, la prima di nome
Laudomia andò in sposa al nobile Pietro Todeschini, la seconda
di nome Costanza andò in sposa al nobile Bartolomeo Guglielmini.
I loro discenti aggiunsero al proprio cognome quello dei
Piccolomini, creando così le linee dei Todeschini Piccolomini e
dei Guglielmini Piccolomini.
Papa Pio II (1458-1464),
al secolo: Enea
Silvio Piccolomini. A destra: Napoli - Arma famiglia Piccolomini d'Aragona |
Il Papa si alleò con gli Aragonesi e inviò il cardinale Orso per
incoronare Ferrante I d’Aragona nuovo re di Napoli;
quest’ultimo, per ricompensa, diede in sposa a Napoli nel 1458 la sua
figlia naturale, Maria d’Aragona (1440
† 1460), ad
Antonio MARIA Todeschini Piccolomini († Napoli, 1493), figlio della predetta Laudomia, col privilegio di aggiungere d’Aragona al proprio
cognome e di inquartare le armi.
Inizia così la fortuna dei Todeschini Piccolomini d’Aragona nel
Regno di Napoli, che col passare degli anni abbandonarono il
primo cognome. Sin dal 1480 furono aggregati al Patriziato
napoletano del
Seggio di Nido.
Il detto Antonio Maria fu nominato nell’anno del suo matrimonio
Gran Giustiziere del Regno di Napoli; abile condottiero, guidò i
suoi militi, sotto le insegne degli Aragonesi, alla conquista di
Castellammare di Stabia e di Scafati. Nel 1461 fu insignito del
titolo di
duca di Amalfi
e sposò a Napoli, in seconde nozze,
Maria
Marzano
d’Aragona,
figlia di Marino, principe di Rossano, duca di Sessa e di
Squillace.
Fu Signore di numerosi feudi tra i quali:
Antrosano,
Castel Nuovo, Civita Marsa, Lecce dei Marsi, Monteverde, Morra,
San Benedetto dei Marsi, San Giorgio, San Potito, San Rufino,
San Sebastiano, Sangro, Santo Stefano, Senigallia, Troia,Valle
Fermo. Ottenne, dopo la vittoriosa
battaglia di Troia, nel 1463
i titoli di
marchese di Capestrano e
di Deliceto,
conte di Celano e
Gagliano,
barone di Balsorano,
Pescina
e
Carapelle;
nel 1465
barone di Scafati. Fu
Governatore di Castel Sant’Angelo dal 1458 al 1464, Governatore
degli Abruzzi nel 1480.
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© Napoli, Cappella
Piccolomini, a sinistra il sepolcro di Maria d'Aragona |
Il castello
di Balsorano fu eretto sulle fondamenta di un'altra
antica struttura risalente ai Berardi, conti dei Marsi,
dal citato Antonio Maria Todeschini Piccolomini,
intorno all'anno 1460; successivamente acquisì il
titolo di barone di Balsorano. |

Castello di Balsorano, in
provincia dell'Aquila |

Castello di Balsorano,
interni |
Castello di Balsorano,
stemma dei Marzano e dei
Todeschini Piccolomini inquartato
Aragona: A destra: pozzo con le insegne dei Piccolomini |
La città di Castellammare di Stabia
(NA) deve il suo nome al castello edificato dal duca di Sorrento
e denominato Castrum ad Mare de Stabis e, assediato e
conquistato, come già detto dalle milizie di
Antonio Maria.
Alfonso I († Napoli,
1505), figlio di Antonio I Maria e di donna Maria Marzano
d’Aragona, 2° duca di Amalfi alla morte del padre, nel 1477
insieme ad altri nobili e ad Alfonso, duca di Calabria, accolse
Giovanna d’Aragona, seconda moglie di Ferrante I d’Aragona e nel
1497 fu presente a Capua all’incoronazione di
re Federico
d’Aragona.
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© Castello
di Castellammare di Stabia (NA) |
Nello stesso anno sposò Giovanna d’Aragona, figlia di
Enrico, marchese di Gerace; quest’ultima fu uccisa nel 1510 dai
sicari del fratello cardinale Luigi d’Aragona.
Pompeo
Piccolomini d’Aragona
Vescovo di Tropea, partecipò al
Concilio di Trento
(1545-1563) con altri napoletani, il Cardinale Girolamo
Seripando Vescovo di Salerno, Pietr’Antonio
di Capua Arcivescovo d’Otranto, Gian Tommaso
Sanfelice Vescovo della Cava, Ferdinando
d’Anna Arcivescovo di Amalfi, Fabrizio
Severino Vescovo
della Cerra, il teologo Gian Francesco
Lombardo,
Francesco Ferdinando
d’Avalos
Marchese di Pescara ambasciatore del Re Filippo II.
Alfonso II, 3°
duca di Amalfi, partecipò alla guerra contro
Carlo VIII, re di
Francia, e per ricompensa l’imperatore Carlo V d’Asburgo-Spagna
lo nominò Gran Giustiziere del Regno di Napoli. Nel 1554
acquistò l’isola di Nisida, ove negli ultimi anni della sua vita
si ritirò per una tranquilla esistenza insieme alla moglie donna
Costanza d’Avalos dei marchesi di Pescara e del Vasto. |

© Napoli - l'isola di
Nisida, ove mori Alfonso II Piccolomini d'Aragona, 3° duca di
Amalfi |
Alfonso (†
Napoli, 1685),
patrizio napoletano del Seggio di Nido e barone di Scafati, per
maritali nomine, acquisì i titoli di
principe di Maida,
duca di Laconia
e di
marchese di Montesoro,
avendo nel 1660 sposato donna Eleonora
Loffredo, figlia ed unica erede di
Francesco Carlo, principe di Maida, duca di Laconia, Marchese di
Montesoro.
Nel 1648 fu decorato col titolo di
principe di Valle di Casale
da
re Filippo IV di Spagna.
I Piccolomini vestirono più volte l'abito di Malta; tra i
cavalieri risulta
Sigismondo (vedi
lapidario).
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Famiglie
imparentate con casa Piccolomini
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Alcune parentele contratte dai Piccolomini:
Caracciolo del Leone:
Pompeo (1694
†
1765),
patrizio napoletano,
principe
di Valle, di Maida e
del Sacro Romano Impero
(dal 1757), duca di Amalfi, marchese di Montesoro, barone di
Scafati, Grande di Spagna di Prima Classe, spossò a Napoli nel
1747 Margherita
Caracciolo del Leone, duchessa di Girifalco,
marchesa di Gioiosa e baronessa di Galatro.
Colonna:
Giuseppe († 1733), principe di Valle e di Maida, Grande di Spagna
di Prima Classe, Cavaliere della Chiave del Re di Spagna,
Maestro di Campo del Regno di Napoli nel 1691 sposò Anna
Colonna, figlia di Pompeo, marchese di Altavilla.
Orsini: Maria, figlia di Antonio I Maria
Todeschini Piccolomini d’Aragona, duca di Amalfi, e di
Maria d’Aragona, sposò
Francesco
Orsini, duca di Gravina, († 1503).
Pignatelli Aragona CortEs:
Anna Maria (1748
† 1812), principessa di Valle e di Maida,
duchessa
di Laconia, di Amalfi,
di Girifalco,
marchesa di Montesoro, di Gioiosa, baronessa di Galatro e
Scafati, Grande di Spagna di Prima Classe sposò a Napoli nel
1767 Ettore
Pignatelli Aragona Cortés (Monteleone, 1742
† Napoli-Barra, 1800),
patrizio napoletano, principe del Sacro Romano Impero, di
Castelvetrano e di Noia, duca di Monteleone e di Terranova,
marchese della Valle di Oaxaca, d’Avola e Cerchiara.
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Continua nel sesto
volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO
GLI SCUDI"
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