
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia di
Francia |
Arma:
trinciato
di rosso e d’azzurro, alla banda d’oro, attraversante e
sostenente un leone illeopardito dello stesso, armato e
linguato d’azzurro.
Alias:
trinciato d’azzurro e di rosso, tre gigli d’oro con la banda
d’oro sostenente un leone d’oro
Cimiero: una
testa di cignale al naturale.
Dimora:
Cosenza, Catanzaro, Paola, Monteleone, Tropea, Messina. |

© Stemma
Famiglia di Francia |
Casata francese passata nel Napoletano sotto il Re Carlo
D’Angiò avendo a capostipite un Giovannino che fu
investito dal re Ladislao di Durazzo di molti feudi in quel
d’Otranto, tra cui S. Cassiano, Nocegli, Nardò, Andrani, ecc.
Titoli: baroni di Santa Rosalia,
Santa Caterina dello Jonio, Badolato
(i cui ultimi
intestatari feudali furono i
Pignatelli di Belmonte),
Marmarino e di Drago.
Marchesi di Feroleto della Chiesa. |

Badolato (Catanzaro) fine sec. XVII |
Divisa in diversi rami fiorì in Cosenza,
Catanzaro, Paola, Monteleone e Tropea, e dovunque fu
aggregata ai seggi patrizi. Conta tra i suoi antenati Tommaso
Maria da Paola, Vescovo di Oria (1690-1719); Giovanni
Serio, istitutore del Monte di Pietà in Paola; Domenico
da Monteleone, generale di battaglia, comandante l’esercito
dell’Estremadura; Antonio, tenente generale dell’Armata
Spagnola nel XVII secolo; e, dopo un lungo periodo, nel 1804
s’incontra Diego, Senatore di Messina.
La famiglia del cav. Francesco Di Francia, padre di
Sant'Annibale,
s’intitolava «dei
Marchesi di S. Caterina dell’Ionio» ,
feudo ottenuto dagli avi, a quanto sembra, a principio del
secolo XIX. |

Cav. Francesco Di Francia, padre di
Sant'Annibale |

Roma - Statua di Sant'Annibale |
I DI FRANCIA A MONTELEONE
a cura del dr. Giuseppe Pizzuti |
Antica famiglia del patriziato cosentino,
giunsero a Monteleone alla fine del Quattrocento in seguito al
matrimonio di Altobello con la nobildonna di Monteleone
Medea Abrugisio; da questo matrimonio discendono due rami, il primo
dedito alla carriera militare ma anche politica, furono più volte
sindaci della città, li troviamo come "di Francia ", si fregiarono
del titolo di marchesi di Feroleto
della Chiesa (casale in diocesi di
Mileto, ricadente nella provincia di Reggio Calabria) venduto a
Domenico di Francia dalla duchessa di Monteleone Giovanna
Pignatelli d'Aragona; il secondo ramo dei "di Franza" fecero fortuna
con il commercio, ma anche attraverso appalti pubblici.
Capostipite di quest'ultimo ramo fu Onofrio (morto nel 1734)
il quale costruisce nella prima metà del settecento l'antico palazzo
in largo municipio; sposando Elisabetta Avignone ebbero: Nicola,
Filippo, Antonino e il primogenito Francesco
(1703 † 1775).
Il citato Francesco nel 1757 acquista il feudo e i relativi titoli
di Santa Rosalia presso Mesiano dai coniugi Maurizio e Ippolita
Barone di Tropea e, nel 1759, il feudo di Santa Caterina; è di
questo periodo il ritorno all'antica dizione del cognome "di
Francia".
Il barone Francesco sposò Caterina Valia (morta nel 1777), dal loro
matrimonio nacquero: Giuseppe Maria, Luca Vincenzo,
Felice Antonio e il primogenito Diego.
A seguito del terremoto avvenuto nel 1783 la vecchia residenza fu
danneggiata (successivamente, nel 1806, il palazzo venne acquistato
dal governo e destinato per la sede d'Intendenza della Calabria
Ultra); Luca Vincenzo di Francia(1748 † 1812),
barone di Santa Rosalia
e tesoriere della
Calabria Ultra, nel 1792, decise di
costruire un nuovo palazzo, il progetto fu affidato all'architetto
Giovan Battista Vinci e realizzato in stile neoclassico; il palazzo
fu una delle residenze più importanti della città, ospitò re
Giuseppe Bonaparte il quale, per
gratitudine, conferì il titolo di
marchese al barone Luca Vincenzo;
successivamente fu ospite re Gioacchino Murat.
Il giardino venne realizzato a metà Ottocento dall'architetto Pietro
Frangipane a seguito dell'acquisto del bosco a monte del palazzo;
nella seconda metà dell'Ottocento venne prolungata la parte
settentrionale del giardino per volontà del marchese Diego di
Francia. |

Vibo Valentia, già
Monteleone Calabro |

Vibo Valentia, già
Monteleone Calabro, antico
Palazzo di Francia |

Vibo Valentia, già
Monteleone Calabro, Palazzo
Luca Vincenzo di Francia
Tratto da Google Earth
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Vibo Valentia, Palazzo
Luca Vincenzo di Francia, Portale
Tratto da Google Earth |

Vibo Valentia, già
Monteleone Calabro, loggiato
del
Palazzo Antonio di Francia |
Alcune
Famiglie imparentate con Casa di francia: |
Mancini:
Domenico Nicola
Mancini, Marchese di Fusignano
ed iniziatore del Ramo di Napoli, agli inizi del XVI secolo sposò donna Cassandra
di Francia.
Badolato:
donna Antonia
Badolato sposò nel XVIII secolo Francesco Maria di
Francia.
La famiglia si imparentò inoltre con i
Sanseverino, i
Grimaldi
ed i Marincola. |
,%20PALAZZO%20DI%20FRANCIA.gif)
Zungri
(VV), Palazzo di Francia |
Pagina realizzata dal dott. Federico La Longa
Mancini. |
Continua nel sesto
volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO
GLI SCUDI"
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