
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia. |
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Famiglia Badolato |
Arma: d'azzurro al monte
di tre cime, quella di mezzo più eminente, e sostenente un leone con
il compasso, aperto in capriolo, poggiato con le punte sulle cime
laterali, il tutto accompagnato in capo da tre stelle, ordinate in
fascia, quella di mezzo più bassa, e sormontata dal sole.
La presenza delle tre stelle e del sole simboleggia la
partecipazione alle Crociate.
Corona marchionale. |

© Stemma dei marchesi Badolato impresso
su pietra nell'atrio del Palazzo di S. Caterina dello Jonio |
La Famiglia Badolato o de Badolato discese in Italia
al seguito di
Carlo I
d’Angiò per la conquista del Regno; si stabilì in Calabria ove
ottenne il feudo che prese il nome del Casato.
Capostipite fu FILIPPO, valoroso condottiero, insignito del titolo
di barone di Badolato, per aver
fedelmente servito il Re.
Il detto Filippo mantenne il feudo di Badolato, in provincia di
Calatria Ultra
I sino al 1271 quando fu sopraffatto in un scontro cruento
dalle sovrastanti milizie del conte
Ruffo.
La famiglia si diramò in Monteleone Calabro ove era presente e
prospero il ceppo principale sin dal 1450, e in Cosenza ove ebbe i
maggiori fausti; altro ramo, dalla Calabria, passò in Sicilia ove
godette di nobiltà in Messina e in Acitrezza, unendosi alla famiglia
Via o La Via. Del ramo messinese si
annovera GIOVAN MATTEO giudice straticoziale nel 1522
("Nobiliario di Sicilia" di Antonio Mango di Casalgerardo).
La famiglia ha goduto nobiltà anche in Spagna,
con un don Domenico, abitante in Madrid nel 1708; il fratello, d.
Antonio Badolato, fu eminente giurista negli anni 1738 e 1739 in
Spagna; si ricorda anche un don Ferdinando (o Fernando) Badolato,
capitano dell'esercito regio spagnolo(1).
Il
ramo di Gioiosa Jonica, imparentato con
la casata "de Lupis", avendo donna Ermelinda Badolato sposato il
Barone Totò de Lupis, è ricordato per il monumentale palazzo
Badolato inserito tra i monumenti della cittadina calabra.
Capostipite del
ramo cosentino
fu PIETRO
Badolato che intorno all’anno 1530 si trasferì dalla terra di Rose,
ove possedeva molte proprietà, come si apprende dalla platea fatta
dal
principe di Bisignano, a Cosenza; generò
BERNARDINO.
GIOVAN FILIPPO, U.J.D. ebbe in signoria,
acquistata dai Morano, la terra di
Carfizzi (oggi comune di Scarfizzi in provincia di Crotone)
dal 1563 al 1574, quando fu rivendicata dai Morano nei confronti del
di lui figlio
FRANCESCO.
SCIPIONE
(† 1609) acquistò per 24.500
ducati la terra di Cropalati(2) da Maria d'Aragona,
duchessa di Montalto, con Regio Assenso del 1600 (registrato nel
Quinternione 26, f. 244); U.J.D. figlio ultrogenito del barone
Giovan Filippo sposò in prime nozze Claudia
di Gaeta,
patrizia cosentina (in seconde nozze Felicia Jannoccaro ed ebbe
altri figli) con la quale ebbero
FILIPPO († 1628), il 27 maggio del
1610 ebbe significatoria di rilevio (registro significatorie 41, f.
6t) per il feudo di Cropalati come erede di suo padre, barone
Scipione
(2 bis), inoltre entrò in possesso
del feudo di Longano o
Perrotta (da non confondere col
feudo di Valle Perrotta nonostante la sua vicinanza) in territorio
di Cutro, in quanto ne risulta tassato (Cedolario 80, f. 76t), come
erede del suo avo barone Giacomo di Gaeta, morto improle nel 1596,
congiunto di sua madre Claudia. Filippo sposò in prime nozze, nel
1619, Diana Monteverde (in seconde nozze Margherita Preti, patrizia
di Cosenza) con la quale ebbe l'unico figlio maschio
SCIPIONE
che ebbe per figlio
GAETANO
che si spostò a Bitonto a causa degli uffici ricoperti in questa
città, sposò Isabella Fontana ed ebbero per figlio
NICOLA, Regio Giudice a Gioiosa (oggi Gioiosa Jonica)
ed ebbe per figlia
ELISABETTA sposata in casa Pellicano. Per quanto
riguarda le vicende sull'intestazione del feudo non se ne conoscono
(scrive Mario Pellicano Castagna) le successive intestazioni, fu
acquistato dalla Regia Corte (alla quale fu devoluto) da Gennaro
Petrucci di Cutro nel 1693(2
ter). |

© S. Caterina dello Jonio - Ala esterna
del Palazzo Badolato, monumento in gran parte distrutto
dal terribile incendio del 1983. |
Dal
matrimonio di Francesco con donna Lalla d'Aquino nacquero DOMENICO seniore e
ANTONIO; Domenico seniore sposò Livia Alimena, nobile di Montalto e
generò DOMENICO Juniore, che vestì l'abito dei Cavalieri di Malta;
ANTONIO, fratello di Domenico Seniore, nel 23
di giugno 1660 vestì l’abito del S.M.O. di S. Giovanni di
Gerusalemme(3).

Cavaliere Badolato con il
figlio |

Stemma Badolato con le
insegne melitense |

Maestro in Sacra Teologia
Badolato |
Del ramo originiario di Monteleone, oggi
Vibo Valentia, si ricorda SILVIO Badolato, uomo
di chiesa e gran teologo, nato nel 1510, e per alcuni morto nel
1556, ma in realtà in epoca più remota (1586). Egli, di nome
Scipione alla fonte battesimale, modificò di poi il proprio nome in
Silvio; fu Priore della Certosa di Serra S. Bruno e di quella di
Capri(4).
GIOVAN DOMENICO Badolato(5),
fu governatore di Monteleone calabro nel 1629 e nel 1645; allo
stesso modo D. NICOLA Badolato nel 1685, diretto antenato
dell’autore della pagina poiché nonno del NICOLA che, nato nel 1720,
è il padre dell’esavolo e omonimo CESARE, nato nel 1745.
GREGORIO fu
sindaco dei nobili di Monteleone Calabro nel 1782 e nel 1788;
il cugino ANTONIO lo fu nel
1775.
Il citato Cesare nel 1799 e il cugino
FRANCESCO
furono costretti a fuggire, a
seguito dell'avanzata
sanfedista
da Monteleone-Vibo, poichè erano entambi tra i maggiori Giacobini
del posto (come dimostra il compasso nello stemma, la famiglia
Badolato è stata tra le prime ad aver contatti massonici), insieme a
Cesare e Filippo di Francia, Erasmo
Marzano, Francesco Gagliardi ed
altri nobili. Il primo (Cesare) fu costretto
a riparare in S. Caterina dello Jonio,
e
fu l’iniziatore del ramo(6),
salvando una parte dell'ingente patrimonio di famiglia, che sarebbe
andato perduto, così come forse sarebbero andate perdute la sua vita
sotto la furia sanfedista, e l'altro (Francesco) ad emigrare
addirittura negli appena nati Stati uniti d'America.
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© S. Caterina dello Jonio - Particolare
del portale in granito e del portone d'ingresso di Palazzo Badolato;
da notare l'abbeveratoio in granito dei cavalli della famiglia, la
finestrella della cappella gentilizia, tutta in marmo e legno
intarsiato, interna al palazzo. I maniglioni e i battenti, in
bronzo, rappresentanti teste di cani, furono asportati dal Comune
nell'anno 2000 per il recupero, non ancora attuato, del centro
storico. Con l'incendio del 1983 andarono persi quadri, monete
antiche, tappezzerie, le armi antiche custodite nell'armeria, e gli
splendidi affreschi della "stanza delle Pernici"
rappresentanti scene di caccia. |
VINCENZO fu monsignore nel 1854.
Don DOMENICO Badolato, dottore in legge, sposò nel 1845 Donna
Concetta Maria Giannini; ebbero
1) Don LUIGI, avvocato e poi
magistrato;
2)
Don GIUSEPPE Seniore, laureato in fisica e chimica;
3) Cav. dott. Don RAFFAELE, laureato in
Medicina e chirurgia;
4) NICOLA, sacerdote ed arciprete in
S. Caterina e Badolato;
5) Don PASQUALE Seniore, dottore in
Medicina.
Quest'ultimo sposò nel 1893 Donna Isabella Tiani; morì giovanissimo
all'età di 35 anni poco prima della nascita del figlio:
Don PASQUALE Juniore, professore
ordinario di chimica farmaceutica presso l'università di Napoli dal
1920 al 1925, sposò nel 1924 Maria Clelia Tommasini, una delle prime quattro
donne laureate in Italia in chimica farmaceutica (1921); ebbero:
A) FRANCESCO, primogenito, professore ordinario di scienze
dell'alimentazione nella facoltà di farmacia di Napoli negli anni
'60.
B) Don GIUSEPPE Juniore, dottore, compì
i suoi studi classici al Liceo "Pontano" di Napoli, per poi
laurearsi in Napoli in Farmacia; gestì due farmacie, in S. Caterina
dello Jonio e in Boscoreale (NA); sposò nel 1963 la Prof.ssa Iride
Bucci, assistente universitaria del fratello Francesco Badolato,
Prof. in Napoli di Scienze dell'alimentazione. Frutto dell'amore
sono
la dott.ssa
Donatella Badolato (1965), laureata in Farmacia, ed esercente tale
professione in Napoli, e Diego (1966).
Don Giuseppe Juniore rese l'anima a Dio all'età di 76 anni.
C) Don
ELIO Badolato (prediletto
del suo prozio, Cav. Dott. D. Raffaele Badolato, considerato in S.
Caterina dello Jonio uno degli ultimi gentiluomini di vecchio
stampo, nato nel
1870 e
morto nel 1956), nato nel 1936 in S. Caterina. |
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© La Torre di S. Antonio, di proprietà
della famiglia Badolato da circa due secoli, è il simbolo di S.
Caterina dello Jonio. Torre cavallara di avvistamento nel XIII
secolo; fu trasformata dai marchesi Badolato in un piccolo castello
sul mare, dimora patrizia per i periodi estivi. |
Nel
1964, Don Elio sposò Margherita Esposito, professoressa di lettere antiche,
per parte di nonna materna discendente dalla famiglia Proto, nobile
Casata amalfitana e salernitana.
Dall'unione sono nati:
1)
CESARE Badolato, nel 1965,
Avvocato Cassazionista in Cosenza, esperto del ramo penale, dal 1991
al 1993 assistente presso la cattedra di Procedura Penale in
Salerno, con proprio studio dal 1997 in Cosenza; sposo nel 2002
di Francescarosa Coscarella, discendente per parte di madre, di Donna
Carla Castriota, del ramo calabrese e
cosentino della famosa famiglia principesca.
2)
MARIA
CLELIA Badolato, nel 1966, Assessore provinciale della Provincia di
Cosenza con delega ai Lavori Pubblici ed edilizia scolastica e
pubblica dal 1999 al 2004; è stata ed è ancora Consigliere della
Provincia di Cosenza, eletta nel 2004 e a scadenza di mandato nel
2009; fa parte del Direttivo nazionale del PD. |

Il Prefetto di Monteleone inviò
nella capitale spagnola nell'anno 1753 la certificazione
attestante
la nobiltà della famiglia Badolato
(6 bis). |
I Badolato
sono presenti anche a Napoli dove ebbero la cappella gentilizia
di famiglia, intitolata alla Vergine della Compassione; l'ebdomadatario
Domenico Badolaro nel 1723 fu donatario di rendite per
detta cappella. |
© Napoli - cappella intitolata alla
Vergine della Compassione, sotto la targa in ricordo di D. Domenico
Badolato.

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Famiglie
imparentate con casa Badolato
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Ramo di Monteleone:
D. Antonia Badolato, zia di D.
Cesare, sposa
Francesco Maria di Francia, generando nel 1750 Tommaso, valente
filosofo e matematico(7).
Ramo di Gioiosa jonica:
D. Ermelinda Badolato sposa il Barone D. Totò de
Lupis.
Ramo di Cosenza:
1 -
Francesco,
figlio di
Giovan Filippo,
sposa D. Lalla d’Aquino.
2 -
Domenico Seniore,
figlio di
Francesco,
sposa D. Livia Alimena(8).
3 -
Scipione,
figlio ultrogenito di
Giovan Filippo
sposa in prime nozze Claudia de Gaeta ed in seconde nozze Felicia
Jannoccaro entrambe cosentine.
Ramo Spagnolo:
I Badolato di Spagna si imparentano con i Gonzalez,
con i Casas, con i Millan - Astray, famiglie nobili madrilene.
Ramo di S. Caterina Jonio:
Donna
Antonia Badolato sposò nel XVIII secolo Francesco Maria
di Francia.
D. Cesare Badolato seniore (nato in Monteleone il
1745) sposa D. Isabella Caristo, della famiglia proprietaria della
famosa villa settecentesca in Stignano ( RC).
Il dott. D. Domenico Badolato sposa D. Concetta Maria Giannini
(1845).
Il dott. D. Pasquale Badolato
seniore sposa (1893)
D. Isabella Tiani, della famosa famiglia proprietaria di uno dei più
bei palazzi calabresi in Brognaturo.
Il Prof. D. Pasquale Badolato
juniore, sposa D. Maria
Clelia Tommasini, (1924) discendente della famosa famiglia.
Il Prof. Francesco Badolato sposa Liana, discendente
da un ramo dei conti Orrù di Sardegna (1964) |
____________________________
Note:
1) "Nobiliario de Los Reinos y senorios
d'espana" di Francisco Piferrer.
2) Galasso - "Economia e società della
Calabria del '500" fl.57.
2 bis)
“La Storia dei Feudi e dei Titoli Nobiliari della Calabria” Vol.II
pagg.191-192 di Mario Pellicano Castagna; Editrice C.B.C. 1996, a
pag. 192 sottoline che:“Pare che sia stato privilegiato del
titolo di Marchese di
Cropalati, di cui si ignorano gli
estremi, e comunque non risulta esecutariato nel Regno.”
2 ter)
“La Storia dei Feudi e dei Titoli Nobiliari della
Calabria” Vol.III pagg.22-23 di Mario Pellicano Castagna; Editrice
C.B.C. 1999.
3) "Elenco dei Cavalieri del S.M.
Ordine di S. Giovanni di Gerusalemme" del Bonazzi
4) "Biografia degli uomini illustri del
regno di Napoli" di Niccolò Morelli.
5) Pifferrer “Nobiliario del Los Reinos
i Senorios de Espana” (fl 44 e ss).
6) "La letteratura calabrese” di
Antonio Piromalli - fl.228.
6 bis)
"Nobiliario de los Reinos y Señoríos de España" F.Piferrer,appendice
tomo I - pag. 44
7) “L’altro 1799: Cultura
antidemocratica e Pratica politica” di Annalisa Sannino – fl 72.
8) Palmieri: “Cosenza e le sue
famiglie……. Fl. 273 e 274
|
Bibliografia:
- Biografia degli Uomini illustri del regno di Napoli, ornata da
loro gesta” di Niccolò Morelli di Gregorio pag. 12.
-“Capri
al sec. XVI, attraverso i suoi documenti nella storia del regno di
Napoli” pag. 104 di Giobbe Ruocco
-“Cosenza e le sue famiglie, attraverso atti, manoscritti…. Di Luigi
Palmieri pag. 273 – 274
-“Nobiliario di Sicilia” di Andrea Mango di Casalgerardo
-“Economia e società nella Calabria del ‘500” di Luigi Galasso pag
57.
-“Dizionario Storico Blasonico delle famiglie nobili e notabili
italiane” di Giovan Battista di Crollallanza. Fl 78
-“Historica”
fl 30
-“La letteratura calabrese” di Antonio Piromalli fl. 228 e ss
-“Elenco
dei Cavalieri del S.M. Ordine di S. Giovanni di Gerusalemme” di
Francesco Bonazzi del Poggetto” pag. 28
-“La
Certosa di Serra S. Bruno” di Cesare Mulè fl. 103
-“L’altro 1799: cultura antidemocratica e pratica politica “ di Anna
Sannino fl 72
-“Linajes nobles de Espana” di Vilar y Psayla, pag.
96
-“Nobiliario de Los Reinos y senorios de Espana” di Francisco
Pifferrer, appendice tomo I, pag. 44. |
Pagina realizzata dall’Avv. Cesare Badolato per
onorare la memoria
del padre Elio e dello zio Dott. Giuseppe Badolato
Casato inserito nel 2° Volume
di "LA
STORIA DIETRO GLI SCUDI"
Copyright © 2007
-
All rights reserved
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