Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia. 

Famiglia Cavaselice

Arma: d’oro, a tre monti di verde, sul maggiore dei quali un ramo di spaccapietra a tre foglie del medesimo (1).
Altra: d’oro, ad un ramo di spaccapietra di verde a tre foglie, piantato sulla vetta di mezzo di una montagna di tre cime d’argento, movente dalla punta
(2).
Dimora: Napoli.
Titoli: patrizi di Salerno, baroni di Controne, conti di San Severino (di Cammerota), marchesi di San Mango (San Mango Piemonte).


Carinola, Museo Parrocchiale "Luca Menna", stemma del vescovo Girolamo Vincenzo Cavaselice
Si ringrazia il collaboratore Carlo Ceraldi per aver inviato la foto

La famiglia Cavaselice, originata da Laudario detto Cabasilice discendente per parte materna dai principi di Salerno Longobardi nel 1086, ha goduto di nobiltà a Salerno nel Seggio di Campo.
Possedeva nel Duomo di Napoli un monumento che fu demolito con quelli che avevano le famiglie Filomarino e Zurlo per edificare la Cappella di San Gennaro.
Nicola, Protontino di Salerno ed Ammiraglio nel 1269.
Guglielmo, giudice della Gran Corte, ed Assessore presso il Giustizierato di Terra di Lavoro nel 1307.
Francesco detto Salerno, fu valoroso soldato nel 1330.
Giovanni, giustiziere di Calabria nel 1332.
Riccardo, Razionale della Gran Corte 1378.
Giovanni, Ciamberlano di re Ladislao di Durazzo e Protontino di Salerno.
Americo, Giureconsulto nel 1400.
Riccardo, familiare della regina Giovanna II di Durazzo.
Enrico, Protontino di Salerno ed Ammiraglio nel 1438.
Giovanni, vice Ammiraglio di Salerno nel 1498.
Berardino e Ruggiero, militi. A Ruggiero fu concessa la giurisdizione sulle meretrici di Salerno ed il padronato delle carceri nel 1499.
Enrico, Protontino di Salerno nel 1534.
Giov. Battista, maestro di Campo nel 1659.
Girolamo Vincenzo (
1662) fu vescovo di Carinola dal 13 agosto 1640.
Nicola,  Brigadiere degli eserciti e Governatore delle cinque ville d'Aragona nella Spagna nel 1704.

La terra di San Mango, sita in Principato Citra, nel 1458  apparteneva alla famiglia Santomango (una diramazione dei d’Aquino che adottò tale cognome); la nobile Massilia Santomango, figlia del cavaliere Baldassarre, Signore di San Mango, sposò Nicolò Sannazzaro († 1469), detto Cola; ebbero per figlio il famoso poeta Jacopo Sannazaro (Napoli, 1458 † ivi,1530). Il feudo di San Mango (San Mango Piemonte) nel 1601 l’acquistò Antonio Caracciolo duca di Bojano per ducati 10.550, nel 1612 lo comprò Giorgio di Mendozza, nel 1620 pervenne a Giovanni Caputo per ducati 107.000, nel 1623 l’acquistò Tommaso d’Aquino per ducati 12.500, nel 1627 pervenne a Tommaso Caracciolo duca della Rocca per ducati 6730, per poi passare nel 1686 definitivamente alla famiglia Cavaselice, che si fregiò del titolo di marchese di San Mango e ne furono signori fino all’inizio del XIX sec.


Carinola (Caserta), ciò che resta dell'antico castello

Ruggiero fu barone di San Mango e Controne; Romolo in data 3 febbraio 1735 fu decorato col titolo di 1° marchese di San Mango.
La famiglia nel 1755 passò per giustizia nel S.M.O. di Malta, in priorato, con il cav. Vincenzo, colonnello dell’esercito spagnolo.
Nicoletta Cavaselice sposò Angelo Granito, 2° marchese di Castellabate, e fu madre di Giovanni Aloisio Granito, 3° marchese di Castellabate dal 1793.
Il marchese Antonio (11 settembre 1810 † 29 aprile 1884), figlio di Nicola, sposato il 12 settembre 1836 ad Amalia
Genoino figlia del nobile Francesco, conte palatino, e della contessa Vincenza Pianese, ha avuto come figli: Maria, e Francesco (n. Napoli,  26 novembre 1838), marchese di San Mango, patrizio della città di Salerno, ascritto al registro delle Piazze Chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano, sposato il 28 luglio 1855 a Luisa Correale (n. 1841) dei patrizi di Sorrento, figlia di Francesco Maria e di Cecilia Colonna dei principi di Stigliano.
La famiglia nel 1860 ottenne un nuovo riconoscimento di nobiltà ad occasione dell'ammissione nelle Reali Guardie del Corpo. L'Araldo “Almanacco Nobiliare del Napoletano 1889”, Enrico Detken, libraio editore, Napoli 1890, p. 125.

Per la genealogia si consiglia di consultare le Tavole genealogiche redatte da Serra di Gerace e per Antonio, Errico, Francesco e Nicola Cavaselice gli atti della “Real Commissione dei Titoli di Nobiltà”.

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Note:
(1) - Francesco Bonazzi di Sannicandro, “Famiglie nobili e titolate del Napolitano”, Arnaldo Forni Editore, 2005.
(2) - Carlo Padiglione, “Trenta centurie di Armi Gentilizie”, Napoli, 1914.

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Fonti bibliografiche:
- Berardo Candida Gonzaga, “Memorie delle famiglie nobili delle Province Meridionali d’Italia”, Napoli, 1875.
- G.B. di Crollalanza, “Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e fiorenti”, Pisa 1896.
- S.M.O. Gerosolimitano di Malta “Elenco storico della Nobiltà Italiana”, 1960.
- Lorenzo Giustiniani , “Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli”.
- Giuseppe Lumaga, “Teatro della nobiltà dell'Europa ovvero Notizie delle famiglie nobili, che in Europa vivono di presente, e che in lei vissero prima ...”, Napoli 1725
- Biblioteca Universitaria di Napoli, “Imprese ovvero stemme delle famiglie italiane” di Gaetano Montefuscoli.
- Vittorio Spreti, “Enciclopedia storico-nobiliare Italiana”, Arnaldo Forni Editore.


Continua nel sesto volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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