La Famiglia Folino ha goduto al nobiltà nella Città
Regia di Scigliano,
in Calabria
Citra (oggi in provincia
di Cosenza), con le famiglie: Accattatis, Ajello,
Arcuri, Ariano,
Barone, Belsito, Biamonte, Bruno, Cerminara, Costanzo, d'Elia,
Fabiano, Franchino, Gualtieri,
Lupia, Mancuso, Mascaro,
Mazza, Mesuraca, Micciullo, Misarti, Milano,
Mirabelli,
Pallone, Palmieri,
Pettinato, La Pira, Ricci,
Rizzuti, Scarpino, Stocco,
Strangis, Talarico.
Le sue radici vanno ricercate nell'etimologia della
parola Folino la quale è una forma ipocoristica di nome,
ovvero la modificazione fonetica di un nome proprio di
persona, da tale modificazione può originare un
diminuitivo, un vezzeggiativo, oppure una commistione
delle due forme; nel nostro caso la parola modificata è
Garofalo, da cui Garofolino, Folino;
la conferma l'abbiamo riscontrata nell'araldica in
quanto la Famiglia
Garofalo,
patrizia di Cosenza, ha gli stessi carichi araldici,
leone e garofano, per cui non possiamo escludere che sia
un ramo di questa antica casata di Cosenza.
Nell'anno 1587 fu eretto a Scigliano il Convento dei
Cappuccini sotto il titolo di Santa Maria delle Grazie,
la sua fondazione fu fatta dall'Università di Diano, uno
dei Quartieri della Città, l'atto di fondazione porta la
data del 28 agosto 1587 stipulato dal notaio Francesco
Pettinato, intervennero: da una parte Fabio Pettinato,
Salvatore Gerimonte, e Nicodemo Folino, in
qualità di Procuratori della fabbrica del Convento; e
Gianbernardino Mancuso, anche a nome dei suoi fratelli
Pietro, Vincenzo, Giulio, e Gianbattista, tutti eredi di
Comizio; le parti asserirono, che nell'anno 1587,
l'Università di Diano, riunita in pubblico parlamento
comprò da detti Mancuso un terreno posto nel luogo
denominato San Marco per il prezzo di ducati 100 allo
scopo di erigervi il Convento.
Nicodemo aveva sposato Virginia Mirabelli, nobile di
Scigliano.
Diomede Folino,
come risulta dall'atto notarile stipulato il 31 maggio
1591 dal notaio Grandonio Talarico, comprò da
Giangregorio Gentile tutta l'acqua che aveva nel fondo
denominato Prezzaro, allo scopo di condurla nell'orto
dei Padri Cappuccini, col patto di farvi l'acquedotto, e
di poterlo riparare in tutti i bisogni.
Giovanni
Folino, è citato in un atto notarile del 26 agosto 1509
nel quale si stipulò una convenzione tra le Città di
Cosenza e di Scigliano, in qualità di eletto nel
parlamento di Scigliano.
Girolamo
e Jacopo sono citati nell'atto notarile di
fondazione del Convento di Sant'Agostino di Scigliano,
costruito a spese d'Università, stipulato il 17
settembre 1531.
Nell'anno 1575, si tenne un consiglio in casa di Cesare
Franchini, alla presenza, tra gli altri, del Regio
Governatore don Emanuele di Vedoya, nel quale si decise
di restaurare la chiesa matrice di Diano, per le spese
che occorrevano l'Università promise i ricavi della
gabella imposta sopra la carne, con Regio Assenso, ed
inoltre annui ducati quaranta, da pagarsi sino al
compimento dell'opera. Il Vescovo di Martirano (diocesi
nella quale ricadeva Scigliano, oggi soppressa) Mariano
Pierbenedetti, fece venire da Roma due disegni del
frontespizio di una Basilica Romana, con l'idea di
adattarli alla chiesa che si voleva nuovamente erigere,
egli volle intervenire personalmente nell'istrumento
redatto dal notaio Ottavio Fabiano il 12 luglio 1579,
nel quale si costituirono: da una parte Gian Pietro
Foco, con due altri architetti di Scigliano, e
dall'altra Gianberardino Giuliano, Diomede Folino,
Salvatore Gerimonte, Conciano Biamaco, Persio d'Elia, e
Scipione Mirabelli, tutti in qualità di deputati della
rispettiva Università, per la nuova fabbrica.
Il 19 aprile 1598 nel chiostro del Convento dei Padri
Osservanti ed in presenza del Vescovo di Martirano
Francesco
Monaco, i
Reverendi Padri con l'assenso del Prelato, concessero al
Rettore e Prefetto della Congregazione dei Laici, sotto
il titolo della Santa Concezione, come anche al Dottor
Vincenzo Bruni, Pietro Giovanni Mancuso, Giansimone
Folino, carlo Scarpino, ed altri Fratelli, la Cappella
del loro Convento sotto il titolo del Santissimo
Rosario, e del Concepimento di Maria, affinchè la loro
fratellanza vi si potesse congregare.
Il 2 agosto 1633, in virtù delle lettere regali che
permettevano di vendere i corpi demaniali
dell'Università di Scigliano, per reperire ducati 40.000
da versare per evitare di essere infeudata da Cesare III
d'Aquino,
2° principe di Castiglione, conte di Martirano etc.,
Gian Leonardo
Pallone
acquistò la Bagliva, la Mastrodattia, e la Camera per
ducati 8.000 col patto di retrovendita, ed immunità di
pagamenti fiscali, la vendita fu fatta all'incanto ad
estinto candela avanti il Convento di San Francesco
d'Assisi, e con l'intervento del conte di Picerno,
Preside della Provincia, e di Francesco
Passalacqua Segretario. I capitoli della
Bagliva erano registrati presso il notaio Francesco
d'Elia in data 27 agosto 1559, e quelli della Camera
presso il notaio Sallustio Pallone in data 23 ottobre
1597. Oltre ai corpi giurisdizionali furono alienati
dall'Università di Scigliano alcuni fondi:
Lucagiovanni Folino, Gregorio Talarico, e Francesco
Fabiano, acquistarono Due-acque Sottane per la somma di
ducati 1.055; Lucantonio Folino e Compagni
acquistarono Cervello per ducati 705. Lucantonio (Scigliano,
1680 † ivi, 1730 c.a) fu un poeta dialettale, tradusse
nella lingua calabra in ottava rima i quattro libri
dell'Eneide di Virgilio. |