
Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano,
ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano,
appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano
dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Capograssi |
Arma:
troncato, nel 1° d’azzurro al grifo d’oro uscente dalla
partizione; nel 2° d’argento alle tre bande di rosso.
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© Salerno - Arma Famiglia Capograssi |
La famiglia Capograssi, le cui origini sono incerte, ha
goduto di nobiltà in Salerno nel Seggio di Portanova, in
Somma, nel Cilento, in Roma e in Sulmona.
Fu investita dei titoli di:
baroni di: Acquavella (Principato citra),
Cosentini (Principato citra), Capograssi (Principato
citra), Fornilli (Principato citra), Fontecla,
Gracigliano, Grottelle, Marigliano (Terra su Lavoro),
Pacile (Abruzzo citra), Serramezzana (Principato citra),
Valleoscura (Abruzzo citra).
marchesi sul cognome.
Vestì l’abito di Malta nel 1584 con Giuseppe
Capograsso di Salerno.
Nel 1284 Pandolfo Capograssi fu giudice di
Salerno e Sindacatore del Giustizierato di
Principato citra.
Nel 1279 Ruggiero, scudiero del Re, fu Castellano
dell’isola di Ischia.
Nel 1305 Pandolfo, insieme ad altri, aggredì e
ferì il sacerdote Marco Donnapenna mentre celebrava la
Messa; re
Carlo II d’Angiò ordinò il suo arresto e fu
giudicato colpevole da Nicola
di Somma. |

© Salerno - Sepolcro di
Sergio Capograssi e per i suoi eredi maschi |
Ruggiero fu Ciambellano di re Roberto II d'Angiò.
Nel 1313 Pietro si trasferì a Sulmone, nominato
governatore della città; lo raggiunse da Acerra, insiene
al fratello Michele, Andrea Capograssi (†
1330) che fu nominato Vescovo di Sulmona il 25 maggio
1319.
Francesco Capograsso fu nominato Vescovo di
Policastro il 24 gennaio 1353.
Giacomo (†
1340 sepolto a Salerno) fu nel 1324
capitano di Sulmona, nel 1326 Capitano della Montagna in
Abruzzo e nel 1330 Regio Consigliere e Giudice della
Gran Corte della Vicaria. |

© Salerno - Sepolcro di
Giacomo Capograssi |
Simone partecipò alla guerra civile scoppiata in
Salerno tra le famiglie Ajello e i Santomango, dopo la
fuga amorosa di Bianca da Procida coniugata Santomango
con un Ajello.
Nel 1372 Giacomo fu Capitano di Gaeta.
Re Ladislao di Durazzo (1386-1413) concesse a Paolo
Capograssi i feudi di Valleoscura e di Pacile.
Nel 1415 Tommaso fu capitano di Abruzzo. |

© Sulmona - Palazzo
Capograssi
Foto di Stefano Vittorio Mari. |

© Sulmona - Stemma
Capograssi
Foto di Stefano Vittorio Mari. |
Nel 1507 Barnaba, Domenicano, fu Inquisitore
Generale del Regno contro gli eretici.
Nel 1664 a Giovambattista Capograssi, alla moglie
Faustina e ai figli Giovanni e Dionigi fu
concessa la cittadinanza napoletana.
In Sulmona nella chiesa di Sant’Agostino la famiglia
possedeva una cappella gentilizia. |

Sulmona - Chiesa di Sant'Agostino |

© Salerno - Stemma famiglia Capogrossi |
Il Casato si imparentò con le famiglie
Granito, de Letto, Meliorati,
del Pezzo,
Pinto, Poppleto,
della Porta,
Saraceno,
Ruggi,
Sanità, ed altre.
La famiglia Capograssi di Sulmona risulta iscritta
nell’Elenco Regionale Napoletano col titolo di nobile
trasmissibile ai maschi e alle femmine a tutti i
discendenti dei coniugi Vincenzo Capograssi e
Clorinda Trasmondi. |

© Sulmona - stemma partito Capograssi e Poppleto
Foto di Stefano Vittorio Mari. |

© Salerno - stemma Capograssi |
Continua nel sesto
volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO
GLI SCUDI"
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