
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Carrano |
Arma antica dei Carrano: partito,
nel primo di azzurro alle cinque stelle di argento ordinate 3, 2;
nel secondo di argento a tre bande di rosso.
Arma dei Carrano di Diano: di
rosso ad una ruota di carro di oro con quattro stelle sempre di
oro, tre male ordinate sopra la ruota ed una in punta dello
scudo; alias: di rosso ad una ruota di carro di oro con
quattro stelle sempre di oro tre allineate in fascia sopra la
ruota ed una in punta dello scudo; alias di argento alla ruota
di carro al naturale;
Arma dei Carrano (Salernitana) di
Diano, Laureana e Rutino: alias di argento alla ruota
di carro al naturale.
Arma dei Carrano di Taranto: di
azzurro ad un carro di oro sormontato da tre stelle sempre di
oro allineate in fascia.
Arma dei Carrano di Sicilia
(Messina ?): d'azzurro, con un carro a cavalli d'oro camminante in un
terreno al naturale, sormontato da tre stelle d'oro allineate in
fascia.
Arma dei Carrano: interzato in
fascia, nel primo di azzurro all’aquila bicipite con il volo
spiegato, linguata di rosso, nel secondo di argento a sei
losagne
di rosso ordinate 3, 2, 1, nel terzo di verde al carro di oro a
quattro ruote con l’albero per il traino issato verso l’alto.
Motto: Axis est fides, justitia et fortitudo. |

© Arma Famiglia Carrano di Diano |
Antica e nobile famiglia che variò il cognome in: di Cairano,
Chauronne, de Chaurano, de Caurano, de Carrano e Carrano.
Dimorante a Napoli e Diano odierna Teggiano (SA), è giunta in
Italia con i normanni; si stanziò in principio nell’alta
Campania e successivamente nel salernitano.
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Si è poi, in epoche diverse, diramata in Sicilia, nel
Molise, in Basilicata e nel XVI° in Puglia. Pergamene
pubblicate da P. Durrier(1),
dal Minieri Riccio(2), al Filangieri(3)
e dal Carucci(4)
nel Codice Diplomatico Salernitano del XIII° secolo,
testimoniano che i suoi esponenti erano tutti chiamati
nobili e miles. Il normanno Raone di Cairano
signoreggiò Cairano nel 1180 circa(5)
al tempo di Guglielmo II detto il Buono e ne prese il
cognome Cairano. |
Carrano(6)
era un paesino dell’avellinese segnalato nelle carte
geografiche del Regno di Napoli fino alla fine 1600,
quando poi, ha assunto il nome di Cairano. Le notizie su
di essa si fanno più frequenti nel salernitano a partire
dalla fine del XIII secolo. La famiglia è stata decorata
della Regia Familiarità da
Carlo I d’Angiò, ha goduto
nobiltà in Diano,
Sala Consilina,
Rutino,
Laureana ed
altri luoghi.
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Stemma Carrano del XIII
secolo - Museo della diocesano di Teggiano Policastro |
Più volte investita del cingolo militare dalla dinastia
degli Angiò e dalla famiglia
Sanseverino di Marsico e
Salerno. Il ramo di Masello Carrano di Diano è stato
iscritto nel XVI° secolo alla nobiltà di Taranto.
Il ramo di Diano - Teggiano è decorato dei titoli di:
cavaliere ereditario (m), nobile (mf),
nobile di Diano
(mf). Ammessa nell’Ordine Gerosolimitano sin dal XIV
secolo è stata riconosciuta di nobiltà generosa nel 1832
con l’ammissione alle Reali Guardie del Corpo di
Francesco, Luigi (Napoli, 4..2.1812
† Caserta, 14.2.1894), Maggiore del Reggimento Cacciatori a
cavallo,
e Cesare Carrano (Alfiere del Reggimento
Cacciatori a cavallo, nato a Caserta il 14.12.1824).
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La famiglia
Carrano ha posseduto molti feudi ed alcuni suoi
esponenti furono baroni come: Giovanni Caurano
Barone di Camerota e
Molpa, Guglielmo Caurano/Carrano
Barone di San Pietro di Diano oggi al Tanagro, Orsino
Carrano Barone di Alfano Cilento(7). Ha
posseduto anche il feudo nobile di Moiano in Valle di
Diano con i suffeudi Palizzi e Corsano posseduti dal
1734 fino alla abolizione della feudalità nel 1806.
Infine la famiglia Carrano ha posseduto sin dal 1300
innumerevoli diritti di padronato. |

San Martino Patronato dei
Carrano |

Stemma Carrano a testa di cavallo svolazzante con tacche
laterali per le lance in San Martino |

Epigrafe in ricordo delle Famiglie Fulgenzio e Carrano
in San Martino |
Tra i personaggi più noti di questa
famiglia ricordiamo:
Giovanni de Caurano nobile
cavaliere familiare di Carlo II d’Angiò, Capitano a
guerra del
Principato citeriore è investito nel 1294 da
Carlo II d’Angiò, dei feudi di Camerota e Molpa;
Guglielmo Carrano nobile
cavaliere combatte per Ruggiero e Guglielmo Sanseverino
nella crociata del 1277, Barone di San Pietro (al
Tanagro), familiare e procuratore generale in Provenza
di Filippo conte di Sangineto
Gran siniscalco di
Provenza.
Giovanni cavaliere
gerosolimitano nel 1381;
Orsino capitano a guerra dello
Stato di Diano e barone di Alfano Cilento nel 1594,
Giacomo Notaio(8) per tutto il Regno di Sicilia con regia
autorità e notaio della
congiura dei Baroni stipula
l’atto della pace tra il Principe di Salerno Antonello Sanseverino ed il re di Napoli Ferdinando d’Aragona,
Utile Signore di Corticato;
Masello Carrano(9) familiare di Bernabò Sanseverino conte
di Amendolara e Conte di Riolo, Regio capitano di Ariano
di Puglia, Sorrento e di Brindisi, Giustiziere di
Basilicata, Regio Consigliere del S. R. Consiglio Real
camera di Santa Chiara dal 1520 al 1530;
Giuseppe Vescovo di Traianopoli,
confessore di re
Ferdinando IV
di Borbone, cavaliere di Malta,
Assistente al Soglio Pontificio, Cavaliere di Gran
Croce e Gran Priore dell’Ordine Costantiniano,
Cappellano Maggiore dei Reali Eserciti, morto nel 1808 è
sepolto nella chiesa del convento degli Agostiniani di
Palermo.
Giovanbattista Carrano(10) regio ufficiale di cavalleria Dragoni,
Uditore di Guerra dei reggimenti di cavalleria Dragoni e
del reggimento di fanteria provinciale in Angri,
Giudice, regio Governatore di Angri, Capaccio e Diano,
Caporiparto (regio governatore generale) del Cilento,
per aver guidato la
resistenza borbonica nel 1799 e
quella anti francese dal 1806 – 1815 nel Vallo di diano
e nel Salernitano venne iscritto dal Re Ferdinando IV
nel ruolo dei benemeriti del Regno di Napoli;
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Reggimento Dragoni |
Giuseppe Vescovo di Cava e Sarno
Barone di Sant’Arsenio cavaliere di san Lazzaro.
Nicola e Francesco Carrano risultano
iscritti nell’Albo
degli Avvocati del 1780, istituito per la
prima volta al Mondo, elaborato dal legislatore del
Regno di Napoli.
Francesco Carrano(11) Maggiore generale dell’Esercito
italiano, capo di stato maggiore del Generale Garibaldi,
deputato al parlamento nazionale nel 1861 nel primo
parlamento di Italia, Comandante Generale della Guardia
Nazionale Meridionale, Cavaliere Commendatore di Gran
Croce degli Ordini di San Maurizio e Lazzaro, della
Corona di Italia, dell’Ordine Militare Savoia, Medaglia
d’argento al Valore Militare, croce di Argento al Valore
militare, Addetto militare alla casa del re ed Aiutante
di Campo del re Vittorio Emanuele II. A lui è dedicata
la caserma del distretto militare di Salerno, Caserma
Carrano.
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Salerno - Caserma Carrano - |

Stemma Carrano - Altare Maggiore S, Agostino |
Alcune parentele contratte dai
Carrano(12):
Guglielmo Carrano sposa nel 1305 Ursina de
Ruggero nobile della città di Salerno;
Angelo Carrano sposa nel 1450
Maria Marresio o Marrese nobile di Taranto dei Baroni di
Maruggio;
Giovanni Carrano sposa nel 1470
Solimena de Solimena
de Venusio nobile della città di
Salerno;
Orsina Carrano sposa nel 1526
Gian Nicola
de Vicariis de Venusio Barone di Monteforte
patrizio di Salerno, vice principe di Salerno, Vicario
generale di Ferrante Sanseverino principe di Salerno;
La famiglia Carrano è inoltre
imparentata per matrimoni diretti con le famiglie
Giannattasio di Salerno, gli Altomare di Salerno, i de
Diano di Napoli e Diano-Teggiano, i Grammatico ed i
Bigotti di Sala, i
d’Ancora di Amalfi, i Ventimiglia di
San Giovanni, i Cardona di Melito, i del Mercato, i
Sanseverino marchesi di Laureana, e molte volte con i
d’Alitto
di Diano. In via indiretta con i Malavolta di Siena di
Diano, i Rossi marchesi di Castelpetroso, i Vulcano di
conti di Maraffa e marchesi di Cercemaggiore e molte
altre nobilissime famiglie. |
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Fonti bibliografiche:
-
Carlo Padiglione in Trenta centurie di
Armi Gentilizie
-
Biblioteca Nazionale di Napoli,
Archivio Carrano Sezione Diplomatica
-
Archivi di Stato di Npoli
- Biblioteca Universitaria di Napoli
-
Palizzolo Gravina in Il Blasone in
Sicilia
- Galluppi stato Presente della Nobiltà Messinese
- Nobiliario della Città di Messina, L’Armerista
Italiano
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Note:
1) -
Cfr. P. Durrieu,
Les Archives Angevines de Naples, Etude Sur Les
Registres du Roi Charles I (1265-1285) Tome second.
Paris,
Ernest Thorin editeur, 1887, pag.249.
2) -
Cfr. Camillo Minieri Riccio,
Brevi notizie intorno all'archivio
Angioino di Napoli, dopo le
quali si pubblica per la prima volta parte di quei
registri ora non più esistenti, Vol. I°, Napoli 1862,
pag. 65.
3) - Cfr. R.
Filangieri, I Regesti della Cancelleria Angioina,
in testi e documenti di Storia Napoletana, pubblicati
all’accademia Pontaniana, Voll. 10°, 44° e 48°.
4) -
Cfr. C. Carucci, Codice Diplomatico Salernitano del
secolo XIII, in Fonti Per la storia D'Italia - La
Guerra del Vespro Siciliano nella Frontiera del
Principato, Vol.II, pag.310-313.
5) -
Cfr. Evelyn Jamison, Catalogus Baronum (Fonti per
la storia d'Italia, 101) Roma 1972.
6) -
Cfr.
D. de Rossi, Cartografia della provincia di Principato
Citeriore, in Roma Stamperia del Sommo Pontefice 1714.
Cfr. Antonio Sacco, La Certosa di Padula,
disegnata, descritta e narrata su documenti inediti dal
prof. sac. Antonio Sacco, in 4 Vol. Roma, Tipografia
dell’Unione Editrice, 1916. Ristampa anastatica, sotto
il patrocinio del Comune di Sant’Arsenio, a cura di
Vittorio e Angelina Bracco, Arti grafiche Boccia,
Salerno 1982. La denominazione latina di Carissanum –
Cairano è stata ripresa nel 1800.
7) -
Cfr. Archivio Carrano di Diano
Delibere dei Parlamenti dello Stato Feudale di Diano
1555-1596.
8) - Cfr. Costantino Gatta, Memorie Topografiche
Storiche della Provincia di Lucania, Napoli 1743.
9) - Cfr.
Archivio storico Per la calabria e la Lucania, Vol. 9,
1939; Cfr. Ludovico pepe, Archivio storico per la
Calabria e la Lucania, Vol. 9, 1939;
Storia della
successione degli sforseschi negli stati di
Puglia e Calabria, 1900.
10) - Cfr. G. D'Amico, Il 1799 nel Vallo di Diano e
dintorni, Edizioni Laveglia 1999.
11) -
Enciclopedia Teccani, e
tante altre fonti.
12) - Per alcuni matrimoni Cfr. Carmine Carlone,
L’assedio di Diano nel 1497, Carlonelaveglia, 2010.
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