
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Nicotera |
Arma:
d'azzurro, al palmizio terrazzato di verde col serpente
accollato al tronco e con un leone d'oro illeopardito rivolto
passante sulla pianura ed attraversante il tronco. Il campo
caricato dalle lettere N.M.T. (acronimo del motto).
Altra:
partito, nel 1° d'azzurro al palmizio terrazzato di verde col
serpente accollato al tronco caricato da un cartiglio con le
lettere N.M.T., e con un leone passante sulla pianura ed
attraversante il tronco; nel 2° di... al monte di tre cime
di... accompagnato in capo da due stelle (6) ordinate in fascia
(1).
Titoli:
nobili di Nicastro, baroni.
Motto: NOLI
ME TANGERE |

Stemma Nicotera, si notino nel
capo due fasce sormontate da tre stelle (6), potrebbe
trattarsi di una brisura o carichi araldici di una famiglia
imparentata |
La Famiglia
Nicotera godette la nobiltà, sin dal Cinquecento, in
Calabria Ultra
a Nicastro (oggi di Lamezia Terme in provincia di
Catanzaro), possedettero il
suffeudo di Martà, in territorio di Nicastro,
già concesso dal conte di Nicastro Marco Antonio
Caracciolo
a Pietro Antonio Mazzarella con privilegio del 25
ottobre 1506. |

Nicastro, in alto i ruderi del
castello normanno |
Giovanni
Nicotera e suo figlio Sebastiano il 7 luglio 1706
ebbero la promessa dal re di una delle piazze nobili che
sarebbero rimaste vacanti nella Corte di Napoli in
remunerazione dei servigi prestati allo Stato in
considerazione della nobiltà generosa della Famiglia ed
in luogo della richiesta di concessione del titolo di
marchese sul feudo di Martà. Sebastiano sposò Vittoria
Arrenda ed ebbero per figli, tra gli altri, Giovanni
(1693 † 1778), ed il primogenito Nicola Maria (n.
1692), su sua richiesta, il 19 agosto 1716 ottenne un
Regio Assenso che gli confermava la concessione della
terra di Martà del 1506 come discendente di Pietro
Antonio Mazzarella, e gli riconosceva il diritto di
prenderne intestazione come se fosse un feudo in
capite curiae.
Pasquale
(n. 1727), figlio di Nicola Maria, il 21 agosto 1771
prese intestazione del feudo di Martà (Cedolario 86, f.
85). Sposò la nobile Felicia
de Fiore.
Si ignora se abbia avuto discendenza. Così concludeva
Mario Pellicano Castagna nell'opera citata in
bibliografia; da Gustavo Valente apprendiamo che: don
Nicola Maria Nicotera, che possiamo ipotizzare come
suo discendente, sul finire del Settecento, firmò il
contratto d'affitto dell'intero
Baliaggio di Sant'Eufemia, suo rappresentante
fu il dottor Nicola Giuliano, la controparte fu
rappresentata dal dottor Vincenzo Balestrieri,
procuratore del Balì Frà Bartolomeo
Arezzo,
la Famiglia vantava da antica data rapporti con l'Ordine
di Malta. L'affitto prevedeva la durata di
sei anni a cominciare dal primo gennaio 1798, il canone
annuo da corrispondere era di 4.600 ducati, franchi da
ogni spesa, e da pagare semestralmente in Napoli nella
casa dell'Ordine di Malta. Nel contratto era inibito il
subaffitto a persone potenti o che avevano interesse di
confine con i Cavalieri di Malta. Le proprietà del
Baliaggio erano circa cento cinquanta, oltre i terreni
che venivano coltivati dai Censuari, tra di essi: il
barone di Cropani, il conte di Nicastro, i Nicotera, i
Mazza, i Sacco, don Francesco Mirabelli, don Saverio de
Luca, gli Statti, don Felice
d'Ippolito
(2). |

Sant'Eufemia Lametia,
Bastione dei Cavalieri di Malta |
Giovanni
Nicotera (1693 † 1778), figlio di Sebastiano e fratello
di Nicola Maria, sposato a Margherita Sacco, ebbero per
figlio Nicola (1748 † 1816), sposato a
Michelangela Casalinovo, da cui Francesco (n.
1817), sposato alla nobile Rosa d'Ippolito ebbero per
figlio Nicola (1818 † 1895), sposato il 28
dicembre 1838 a Letizia Brutto ebbero per figli:
Giovanni, e Cesare (1851 † 1929) il quale con
Decreto Ministeriale del 5 novembre 1922 fu riconosciuto
nel titolo di Nobile e con Regio Decreto di concessione
del successivo 10 novembre, seguito da Regie Lettere
Patenti del 31 dicembre 1922, fu decorato di quello di
Barone. Sposato alla nobile Maria Anna
di Francia
ebbero per figli: Giovanni, Felice,
Maria Letizia, ed il primogenito Nicola Felice
Antonio (n.1882), Grande Ufficiale della Corona
d'Italia, Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e
Lazzaro, Podestà di Nicotera dal 1° giugno 1929 al 14
settembre 1943; sposato a Luigia Ninfa Giusti hanno
avuto per figli: Maria Anna, nobile dei baroni
Nicotera, sposata a Vincenzo Butera; Cesare (n.
1921), nobile, barone, sposato a Giulia
Cattaneo
generarono: Adelaide, Elena, Patrizia,
Nicola (n. 1963), ed Anna; Enrico
(n.1925), nobile dei baroni Nicotera, Cavaliere di
Grazie del Sacro Militare
Ordine Costantiniano
di San Giorgio, sposato a Milvia Cacciari
hanno avuto per figli Giovanni (n. 1966), e
Ninfa (n. 1967). |

Lamezia Terme, Palazzo
Nicotera, portale |
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Note:
(1) -
Blasonatura come da stemma manoscritto custodito dalla
Biblioteca Universitaria di Napoli.
(2) - Gustavo Valente “Il
Sovrano Ordine di Malta e la Calabria”, La Ruffa
Editore, 1996, pagg. 136-137.
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Bibliografia:
- Mario Pellicano Castagna “La Storia dei
Feudi e dei Titoli Nobiliari della Calabria” Vol. III, a
cura di Umberto
Ferrari,
Editrice C.B.C. 1999.
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