
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia De Paulis |
a cura del dott.
Carlo Caterini |
Arma:
di Vaglio della Basilicata: d’azzurro, alla colomba su
una torre al naturale.
del vescovo Annibale de Paulis: d’azzurro, al
sinistrocherio vestito di verde tenente una spada d’argento
posta in palo avvinghiata da un serpente e sormontata da una
stella di rosso ad otto punte; lo scudo dentato di rosso.
Titoli:
nobili
di Vaglio Basilicata,
Arienzo,
Caivano,
Colle
Sannita e
Nusco. |

Stemma della
casata De Paulis di Vaglio Basilicata |
I De Paulis
giunsero a Vaglio al seguito di Monsignor Marino
De Paulis di Caivano (†
1471), che fu eletto, nel 1444,
Arcivescovo di Acerenza e Matera, proveniente da Fondi
dove era stato vescovo dal 19 ottobre 1422 al 4
settembre 1444, e dove il padre Giovanni Paolo fu
il 27 maggio 1423 nominato
Visconte di Fondi. Giovanni
Paolo de Paulis fu anche Capitano di Capua, Giustiziere
dell’Abruzzo Citra, Reggente della Gran Corte della
Vicaria e Senatore della città di Roma, come
l’iscrizione del suo sepolcro, nella chiesa di San
Pietro a Caivano, recita: "HIC IACET CORPUS EGREGII
VIRI DOMINI IOHANNIS DE PAULIS, OLIM CAPITANEUS CAPUAE,
IUSTITIARIUS APRUTII CITRA, REGENS MAGNAE CURIAE
VICARIAE, SENATOR URBIS ROMAE A.D. MCCCCIX." |

Arcivescovado Di Matera.
I Vescovi Marino De Paulis e Manfredi D'Aversa |

Chiesa di San Pietro a Caivano: Sarcofago
di Marino De Paulis vescovo di Acerenza e Matera |
Ramo di Vaglio Basilicata: |
Il primo della casata di Vaglio Basilicata di cui si ha
notizia è Marcantonio De Paulis. Una lapide la
cui epigrafe porta la data del 1531, apposta nei pressi
della porta d’ingresso della sua casa palazziata,
afferma che la sua famiglia proviene da Argetia Lacii,
che fu in passato Arienzo. |

Lapide con epigrafe
collocata presso la porta d'ingresso del palazzo De
Paulis a Vaglio Basilicata,
indica come luogo d'origine della famiglia, Argentia,
ossia Arienzo. |
I figli di Don Marcantonio furono Don Ercole e
Don Sigismondo, che risultano, dalla visita
pastorale del 1544, dell’Arcivescovo di Acerenza e
Matera, il Cardinale Giovanni Michele
Saraceno,
possessori di molti beni e anche di molti luoghi sacri
di Vaglio Basilicata. Loro discendenti furono Don
Giovanni Paolo De Paulis, Don Camillo De
Paulis, che sposò la nobile Elisabetta Carullo di Oppido
Lucano, e Don Marcantonio.
Don Marcantonio ebbe un figlio, Don Giovanni Cesare,
primo eletto dei nobili nel 1618, che sposò il 26
gennaio 1604 Donna Agnese
Caterini. |

Vaglio Basilicata, Chiesa
dell'Annunziata fondata dalla famiglia De Paulis |
Il suddetto
Don Camillo De Paulis ebbe i seguenti figli: Donna
Guglielma che sposò il 25 aprile 1603 Don Giovanni
Berardino Caterini, Don Arcangelo, Don
Giovanni Girolamo che sposò Donna Laura Lovece da
cui ebbe Don Ettore, Donna Margherita che
sposò Don Arcangelo De Felice e Don Antonio.

Vaglio
Basilicata, Chiesa Madre |

Chiesa Madre di
Vaglio Basilicata, Altare dell'Assunzione di
giuspatronato della famiglia De Paulis |
Don Antonio ebbe Don Carlo, sacerdote,
procuratore del Rev. Capitolo nel 1664 e padrino del
dottor Don Cesare Antonio Vergara, autore del libro:
"Monete del regno di Napoli, da Roggiero. primo rè, sino
all' augustissimo regnante
Carlo VI, Imperadore e III Re
cattolico",
Isabella, Teresa, Maddalena e
Maria. |
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Don Girolamo sposò Vittoria d’Argentia da cui
ebbe Don Ettore che sposò Scelza d’Argentia, da cui ebbe
Don Antonio, Donna Vittoria e Don Girolamo che sposò il 30
agosto 1709 Giovanna Tamburrini, (sorella di Chiara che
aveva sposato il 7 gennaio 1714 Don Giuseppe Caterini).
Girolamo da Giovanna Tamburrini ebbe Scelza, ultima
discendente del ramo di Vaglio. |

Vaglio Basilicata,
palazzo De Paulis |
Don Arcangelo De Paulis trasferì il suo casato ad
Oppido Lucano dove ebbe i seguenti discendenti: Don
Giovanni Francesco, magnifico, ebbe i seguenti
figli: Don Francesco, Don Giuseppe, Donna
Elisabetta, Don Ettore, Arciprete
di Oppido Lucano dal 1652 al 1654; e Don Camillo, morì
nel 1682 e fu seppellito nella Cappella di San Pietro
nel monastero dei Riformati di Oppido Lucano. Possedeva
gli altari di San Nicolò e San Domenico nella chiesa
madre di Oppido Lucano. Magnifico e ricco proprietario,
ebbe i seguenti figli da Caterina Catera: Don Gaetano,
Don Giovanni Battista, sindaco di Oppido Lucano dal 1663
al 1664 (ebbe due figli: Alessandro e Nicolò), Don
Arcangelo, Arciprete di Oppido Lucano dal 1665 al
1669, Don Domenico, Arciprete di Oppido Lucano
dal 1670 al 1710, Donna Beatrice, sposò il dottor
Giuseppe Salinas di Avigliano e Donn Cassandra.
Gli altri personaggi della casata di Oppido Lucano che
si sono rinvenuti sono i seguenti: Don Saverio De
Paulis, Procuratore dell’Università di Oppido Lucano nel
1738 e il Dottor Gerardo De Paulis, che sposò
Donna Silvia Orlandi di Irsina e fu Luogotenente
dell’Università di Oppido Lucano nel 1768. Con suo
figlio, Don Francesco Saverio, Sindaco di Oppido
Lucano dal 1792 al 1793, si estinse il casato. Ebbe una
sola figlia di nome Silvia che sposò Don Diodato
Gagliardi
di Avigliano. Nella famiglia Gagliardi passarono tutte
le ricchezze della casata De Paulis del ramo di Oppido
Lucano. Nello stesso periodo si estinse il casato di
Vaglio Basilicata.
Sia a Vaglio, in via Vergara, che a Oppido, sotto il
castello, di fronte la chiesa madre, sono ancora
visibili i loro antichissimi palazzi. |
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Oppido Lucano, Palazzo de
Paulis |
Altri rami della famiglia De Paulis |
I De Paulis
godettero nobiltà in Corsica, nel Lazio, in Abruzzo, ad
Arienzo, a Caivano, a Colle Sannita e a Nusco. Il
blasone più antico, del periodo normanno, è di
Giovanni De Paulis,
barone di Sessa nel 1180 e
riporta i seguenti simboli: D’azzurro, al monte di
tre cime di verde, sulla più alta delle quali posa una
colomba al naturale, sormontata da una stella di sette
raggi d’oro.
A questo ramo appartenne Gregorio
che fu vescovo di Chieti nel 1234 e Giovanni
vescovo di Sessa nel 1330. Al ramo di Velletri, che
possiede lo stesso stemma, appartenne Annibale
che fu Vescovo di Cervia, Castellano di Terracina e
Maestro di Camera del Papa Sisto V (Felice Perretti) nel
1586; il suo stemma visibile sulla facciata di S. Maria
delle Grazie a Sermonata possiede i seguenti simboli:
un braccio la cui mano impugna una spada attorno alla
cui lama si avvolge una serpe e sulla punta una stella;
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Stemma del vescovo
Annibale De Paulis |
Tullio, Capitano, morì nel 1571 da eroe nella
battaglia di Lepanto,
Giovanni Battista, Canonico segretario
della cattedrale di Velletri nel 1708, Gaetano
vescovo di Carad nel 1726, Filippo, Sergente
maggiore del Principe Savelli, custode del Collegio
Cardinalizio in Conclave, che il 13 novembre 1700 elesse
Clemente XI (Giovanni Francesco
Albani). |
1 -
Stemma de Paulis di Caivano; 2 - Stemma de Paulis di
Colle Sannita (BN); 3 - Stemma de Paulis, stemmario
Fizzarotto; 4 e 5 - Stemmi de Paulis, stemmario
Montefuscoli; 6 - Stemma de Paulo, stemmario
Montefuscolo. |
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