
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Armi dei tre rami:
1) - di rosso alla banda cuneata d’oro e d’azzurro (girello),
accostata nel capo da una stella d’oro ad otto punte;
2) - di rosso alla banda cuneata d’oro e d’azzurro (girello),
accostata nel capo da un crescente montante d’oro;
3) - di rosso alla banda cuneata d’oro e d’azzurro (girello),
accostata nel capo da un’aquila d’oro.
Titoli: Baroni di Andreatta (casale di Sant'Angelo dei
Lombardi), Aprano (casale di Aversa), Ortona, Pietrapertosa,
Rose (feudo in Calabria citra), Sanmartino, Sanmarzano (feudo in
Principato citra). |

© Arma Famiglia Aprano |
Dai
Piscicelli derivano le famiglie Zurlo e
Aprano che dimoravano in Napoli nel quartiere dei Capece
sito nel
Seggio di Capuana e innalzavano le stesse insegne
senza il lambello.
La famiglia Aprano, divisa in tre rami, innalzava le
stesse insegne dei Piscicelli, ma sostituirono il
lambello con una stella, un crescente montante o
un’aquila per distinguere le diramazioni.
Il capostipite della famiglia Aprano fu Marino Piscicelli
detto Aprano († 15.7.1323).
Gli Aprano presero il nome dal feudo che possedevano di
Aprano, all’epoca casale della città di Aversa situata
in
Terra di Lavoro.
Nel 1300 Errico di Aprano, Bartolomeo d'Arco, Leone Marogano, il giudice Ligorio di Griffo, Gentile
Moccia e
Filippo
Carmignano furono
Sindaci dell'Università di
Napoli
(1). |
Sotto re
Roberto II d’Angiò il feudo di Aprano era posseduto da
Salvatore Zurlo. Nei registri di Carlo III di Durazzo del 1381
si legge:”…habes Henrico de Aprano de Napoli Milite Magister
Razionalis, cuius Nepos ex filio Joannes Zurolus, et in Registro
Joanne Prime undecime indiction anno 1343”.
Nel 1495 si ha notizia del milite Carlo de Aprano, figlio
di Francesco de Aprano, che aveva “quoddam feudum a
patre situm in Casali Aprani”. |
Bartolomeo Aprano, Patrizio Napoletano del seggio
di Capuana, intraprese la carriera ecclesiastica; fu
prima Vescovo di Taranto e poi dal 7 marzo del 1400
Arcivescovo di Salerno, dove rimarrà sino alla sua morte
avvenuta il 9 settembre 1414.
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© Sepolcro
dell'Arcivescovo Bartolomeo Aprano |
Ascanio Aprano sposò Beatrice
di
Sangro; la figlia Cornelia impalmò un
Capece Galeota, generando Beatrice Capece Galeota.
Fabio Aprano intraprese la
carriera militare; col grado di colonnello prestò
servizio al comando di
Federico Alvarez de Toledo y Enriquez de Guzman, 4°
duca d’Alba, ai tempi di re Filippo II d'Asburgo-Spagna.
Nel 1567 acquistò per ducati 19.200 il feudo di
Pietrapertosa in
terra di Basilicata per poi venderlo a Felice
Campolongo di Napoli nel 1568 per ducati 24.300;
successivamente nel 1572 il predetto Fabio Aprano
riacquistò Pietrapertosa per ducati 20.000 da Luzio
Campolongo, per poi rivenderlo definitivamente a nel
1576 a Girolamo de Leonardis. |
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Note:
1)
- "Historia genealogica della famiglia Carafa" - Biagio
Aldimari, Napoli 1691 |
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