
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Bonifacio
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Arma:
d'oro alla banda scaccata di due file d'argento e di rosso,
accompagnata da due leoni di rosso
(1). |

© Napoli - Stemma partito con le armi
delle famiglie Bonifacio e Cicara (2) |
L’antica e nobilissima famiglia Napoletana Fummino cambiò il
cognome in Bonifacio quando un loro componente, proclamato in
seguito Santo, salì al soglio pontificio col nome di Bonifacio V
nell’anno 619.
Il Casato godette di nobiltà in Napoli ai
Seggi di Montagna e
Portanova, in Messina e in Scala; vestì l’abito di Malta nel
1541. |
Fu feudataria di molte terre in
Calabria citra con Bonifati, in Principato
citra con Centola e Saponara, in Terra di Lavoro con Casale
e Frignano, in Terra d'Otranto con Francavilla e Oria.
Fu decorata coi titoli:
conte di: Bavusa, Ripacandida, feudo in Terra di Basilicata, Valdini
marchese di Oria (in Terra d’Otranto).
Nel 1260 Bartolomeo Bonifacio fu
feudatario sotto re
Manfredi di Svevia
Nel 1275 Goffredo fu Giustiziere di Basilicata.
Nel 1285 Raimondo fu inquisitore dei feudatari sotto re
Carlo II
d'Angiò, insieme a Giovanni
Poderico, Tommaso
Francone, Atenolfo
Capuano, Giovanni
Franco, Giovanni d’Arco,
Ligorio Boccatorto, Francesco Azzia, Niccolò Fellapane,
Paolo de Sicola, Sergio e Ligorio
Carmignano, Giovanni
Rocco, Bartolomeo Offiero, Amatolo
di Costanzo.
Giovanni e Nicolò II Bonifacio furono capitani dei balestrieri sotto
re Roberto II d'Angiò.
Un Bonifacio, sindaco e procuratore di Casale nel 1319
cedette la città al marchese Teodoro I
Sannazaro.
Nel 1328 Carlo Bonifacio fu Giustiziere d’Abruzzo.
Martuccio, cavaliere dell'Ordine
della Leonza, fu tra i baroni che accompagnarono re Carlo
III contro Ludovico d’Angiò; fu nominato castellano di
Castel dell’Ovo di Napoli.
Sotto re
Alfonso d’Aragona
Bonifacio e Andrea furono
militi insieme a Raimondo
Gesualdo e Domenico Capuano.
Nel 1509 Roberto Bonifacio, in rappresenta del Seggio di Portanova,
fece parte della Commissione per decidere il compenso da
assegnarsi per la carica di Giustiziere e, durante la
discussione, ebbe un forte diverbio con Goffredo
Caracciolo del Seggio di Nido. Il Presidente della
commissione Ludovico
Montalto ordinò l’arresto di
Roberto ma subito fu costretto a liberarlo essendo
scoppiato un gran tumulto tra il popolo. |

© Napoli -Monumento
funebre di Andrea Bonifacio, figlio di Roberto e di
Lucrezia Cicara realizzato nel 1518. |
I Bonifacio possedevano due palazzi in Napoli, il primo
al Largo Regina Coeli dove abitava Carmosina
Bonifacio, figlia di Dragonetto, lodata negli
scritti del poeta Jacopo
Sannazaro
(Napoli, 1458 † ivi, 1530);
sulla facciata di detto immobile vi è un busto che
alcuni studiosi ritengono essere di cavaliere aragonese
di casa Bonifacio, altri affermano che trattasi del
busto di don Ferrante
Montalto.
Il secondo immobile, situato in via Portanova 15, fu
eretto da Roberto Bonifacio agli inizi del XV
secolo; passò al figlio Dragonetto e al nipote
Roberto; detto palazzo fu confiscato da re
Filippo II d'Asburgo-Spagna nel 1558 perchè
Gian Bernardino, figlio di detto Roberto, aveva
sostenuto la riforma lauterana. L'immobile fu ceduto al
colonnello Alvaro de Santi che alcuni anni dopo lo
rivendette a Costanza Bonifacio, sorella di Gian
Berardino. |

Napoli, Palazzo Bonifacio |
Napoli, angoli del
portale di Palazzo Bonifaco con gli stemmi della
famiglia |
Il ramo principale si estinse con Roberto
Bonifacio, anch'egli fautore della riforma lauterana
come il figlio Gian Bernardino, fu spogliato di
tutti i suoi feudi da
Philibert de Chalon,
principe di Oranges e Vicerè di Napoli dal 1528 al 1530.
I beni ritornarono in casa Bonifacio ma alcuni anni dopo
Roberto preferì lasciare il Regno. |
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1)
-
Arma dei Bonifacio o Bonifatio ascritti al Seggio di
Portanova a Napoli.
2) - L'antica e nobilissima
famiglia Cicara godeva di nobiltà in Napoli dove era
ascritta al
Seggio di Portanova.

Napoli, stemma
famiglia Cicara |
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