Gli Ordini dell’Argata (o dell’Arcolaio) e della Leonza (o della
Leonessa) furono quindi fondati da privati, ovvero dai nobili
del Seggio di Portanova, ma aderirono molti cavalieri di diversi
sedili e di distinte famiglie; non fu dunque un ordine curiale,
ovvero legato ad una dinastia, né tantomeno fu legato ad una
Religione.
I Membri della Compagnia dell’Arcolaio portavano ricamata sul
braccio sinistro in campo azzurro l’insegna costituita da un’argata
d’oro, simile a quelle di canna che le donne adoperavano per
ridurre in gomitoli le matasse di filo, lana e simili. Furono
cavalieri dell’Ordine, tra gli altri, Giacomo Costanzo (Spadainfaccia)
e Fabio Caracciolo del Leone.
Nell’estate del 1387 la Regina Margherita, vedova di Carlo III
di Durazzo, e il figlio Ladislao dovettero rifugiarsi a Gaeta;
l’esercito inviato da Luigi II d’Angiò, pretendente al trono, si
avvicinava minaccioso.
I nobili dei Sedili di Napoli, per amministrare la città,
crearono la Lega del Buon Stato composto da otto membri:
Giovanni
de Dura, Regio Consigliere e valente poeta, Giuliano
di Costanzo, Martuscello dell'Aversana, Andrea
Carafa, Tuccallo di Toro, Paolo Boccatorto, Stefano Marzaro
e Ottone
Pisano.
Margherita, adirata da tale decisione, inviò le sue navi che
bloccarono il porto e catturavano i navigli, carichi di viveri,
che provenivano dal Principato e dalla Calabria; furono così
armate due galee, una dai figli di Spadinfaccia di Costanzo e
l’altra dai Cavalieri dell’Ordine dell’Argata che sbaragliarono
le navi angioine e permisero la libera navigazione nel golfo.
L’Ordine della Leonza (o della Leonessa) per insegna avevano una
leonza(1)
d’argento (o d’oro) legata con un laccio nelle branche anteriori
e posteriori. |