
Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano,
ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano,
appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano
dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia
Pagano |
Arma:
troncato, al 1° di ermellino col rastrello di rosso a tre
pendenti; al 2° bandato d'oro e di azzurro. Il tutto con la
bordatura composta da otto pezzi alternati, d'argento alla croce
potenziata accantonata da quattro crocette, il tutto d'oro
(Gerusalemme), e di azzurro seminato di gigli d'oro, al lambello
di rosso (d'Angiò). Alias: bandato d'oro e
d'azzurro col capo di ermellino caricato da un rastrello di tre
pendenti di rosso.
Motto: Fortior pugnavi.
Dimora: Napoli e Pagani
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© Napoli - Stemma Famiglia
Pagano |
Le origini della
famiglia Pagano si perdono nella notte dei tempi; godette di nobiltà
in Napoli ove fu ascritta ai Seggi di
Montagna e
Porto, a Salerno ove
fu ascritta ai Seggi di Portarotese e Portanova, a Pagani, Lucera e
Crotone.
Si divise in più rami e possedette numerosi feudi e titoli tra i
quali:
barone di: Bracigliano, Buccone, Cantalupo, Casalvelino,
Castelvetrano, Fossaceca, Gualdo, Montesilvano, Pietrastornina, Prata, Rodio, Spoltore;
marchese di Melito;
duca di
Terranova;
principe di
Canosa, per maritali nomine, a seguito di matrimonio celebrato tra
Rosalia
Capece Minutolo
principessa di Canosa e Gaetano Pagano marchese di Melito (RR.LL.PP.
del 7 maggio 1899).
Alcuni componenti del Casato, provenienti dalle Crociate, si
fermarono nelle terre di Nocera, cacciarono i Saraceni, e diedero il
nome Pagani (Locus
Paganorum)
ad un villeggio dove costruirono alcune case. |
Nel 1084
Pagano dè Pagani, Signore di Forenza in Terra di Lucania,
donò alcune chiese al Monastero della Trinità di Venosa.
Gli Amalfitani, ai tempi della
gloriosa Repubblica Marinara, giunsero anche a Gerusalemme ove, per dare
ristoro e soccorso ai fedeli in pellegrinaggio, fondarono a loro
spese l'Ospedale di San Giovanni di
Gerusalemme,
dando così origine all’Ordine Religioso militare di S. Giovanni
Gerosolimitani,
poi di Rodi e oggi detto di Malta, la cui insegna è molto simile
a quella della famiglia
del Giudice.
Nel 1117 Ugone Pagano
andò in Terra Santa, istituì l'Ordine dei Templari e fu il primo
Gran Maestro. Nel 1158 Giovanni
Pagano fece una grossa donazione di beni a detto Ordine. |

© Napoli - Arma Famiglia Pagano
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© Napoli - ritratto di Ugone
Pagano, fondatore
dell'Ordine dei Templari |
Nel 1299
Roberto Pagano partecipò
alla guerra di Sicilia insieme a Bertrando
d'Artus,
Guglielmo
d’Acquaviva e Berengario di
Serra.
Tommaso (†
1390), Maresciallo di re Carlo III di Durazzo, fortificò poi vari
castelli in Basilicata e terra di Bari; nominato castellano di
Sant'Elmo nel 1386 (all'epoca detto Belforte), fu il capostipite dei
Pagano di Napoli del Seggio di Porto.
Nicolò nel 1398 fu Arcivescovo di Napoli.
Galeotto
(† 1420),
Patrizio Napoletano, fu
maggiordomo di re
Roberto, consigliere di Luigi d'Angiò (marito della regina Giovanna
I), castellano di Maratea e S. Elmo e maresciallo del Regno di
Napoli.
Nel 1397ottenne il privilegio di aggiungere al suo stemma le insegne
dei d'Angiò. Sposò Caterinella
di Costanzo.
Tommaso Pagano (†1480), prefetto di cavalli di re
Ferdinando d'Aragona;
Carlo Pagano, cameriere
maggiore di Isabella di Chiaromonte (moglie di re Ferdinando I
d'Aragona), nel 1418 fu il 1° barone di Bracigliano; sposò
Caterinella
di Gennaro
dei conti di Martino. |
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© Napoli - Cappella gentilizia della famiglia Pagano con i
sepolcri di: Galeoto Pagano (†1420), Tommaso
Pagano (†1480) e Carlo Pagano, cameriere
maggiore di Isabella di Chiaromonte. |
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Tommaso,
Patrizio Napoletano, sotto il re Ferdinando I d'Aragona, fu il primo
Siniscalco del Regno di Napoli.
Nel 1481 Galiotto Pagano partecipò valorosamente con
6
cavalli alla
battaglia d'Otranto; partirono da Napoli insieme a
lui Alberico
Caracciolo con 6 cavalli, Aldasso d'Aiello con 5
cavalli, Alfonso
d'Alagno, Andrea Caffarelli, Federico Boccalino
con 3 cavalli, Galderisio de Rinaldo con 5 cavalli, Florio
Gizzio con 5 cavalli, Filippo Mareri con 6 cavalli, Andrea
Brusca regio Cortigiano, Ferdinando
Quaranta
con 6 cavalli, Filippo Anzani con 3 cavalli, Giovanni Azzia con 12 cavalli, Giovanni
Capano con 6
cavalli, Carlo
Gesualdo, Ausio Apicella, Antonio Gentile,
Michele
Barrile, Giacomo Palagano, Battaglino
Sanseverino con 20
cavalli, Baldassarre
di Costanzo ed altri.
Cesare Pagano († 1599) del Sedile di Porto di Napoli,
barone di Fossaceca e Pietrastornina,
sposò Francesca
Ricca,
sorella Gaspare, barone di Pollosa (o Apollosa).
Francesco
Antonio
sposò Ippolita
Rocco di famiglia patrizia di Cosenza la quale aveva ereditato
da suo fratello Pirro Antonio la Bagliva
dei Casali di Cosenza detta del Manco(1).
Matteo
figlio di Francesco Antonio ed Ippolita Rocco ebbe significatoria di
rilevio per la Bagliva dei Casali di Cosenza il 1° giugno 1593.
Francesco
Antonio juniore
(†
1635) successe nel feudo dopo la morte di suo padre Matteo.
Ippolita
Pagano
ebbe significatoria di rilevio del feudo il 26 giugno 1636 per la
morte di suo fratello, il citato barone Francesco Antonio; vendette
il feudo ad Ignazio
Sambiase
patrizio di Cosenza
(2).
Francesco Mario e Nicola Pagano risultano
iscritti
nell’Albo
degli Avvocati del 1780, istituito per la prima volta al
Mondo, elaborato dal legislatore del Regno di Napoli. |
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Note:
(1)
- Con legge regionale n.11 del 2017, il 5 maggio 2017 è
stato istituito il comune Casali del Manco a seguito
dell'approvazione di un referendum del 26 marzo 2017 che
ha portato alla fusione dei comuni di: Casole Bruzio,
Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta.
(2)
- Mario Pellicano Castagna “Storia dei Feudi e dei
Titoli Nobiliari della Calabria” Vol.II, pagg.158-159;
Editrice C.B.C. 1996. |
Continua nel sesto
volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO
GLI SCUDI"
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