Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia. 

Famiglia Zunica 

Arma: di argento con la banda di nero e con una catena di otto anelli posta in bordura attraversante il tutto (1).


© Napoli - Grand'Arma della Famiglia Zunica inquartata con le insegne delle famiglie imparentate

La famiglia Zunica, originaria della Spagna, si diramò in Italia nei primi anni del XVI secolo; godette di nobiltà in Napoli dove ascritta al Seggio di Montagna e a Lucera. Vestì l’abito di Malta nel 1617, fu insignita dell’Ordine Teson d’Oro e del Grandato di Spagna di 1^ classe.
Possedette 38 feudi tra i quali: Avigliano (in provincia di Basilicata, posseduta nel 1537 dai coniugi Giovanni Zunica e Stefanicca de Requesens),  Chianca (terra in Principato ultra), Chianchetella (villaggio in Principato citra), Felitto (terra in Principato citra), Montagna, Montalvo, Pascarello (nei pressi di Pomigliano d’Arco), Pescomaggiore (feudo donato nel 1532, insieme a quello di Felitto, ad Alfonso Zunica, capitano di cavalleria, per aver sedato la rivolta di L’Aquila) , Popone, Toccanise (terra in Principato ultra), Valverde e Vittoria.
Fu decorata con numerosi titoli tra i quali:
barone di Chianca
conte di Miranda
marchese di Terranova
duca di Castellina e Alessano
principe di Pietrapersia e Cassano

Nel 1514  Cristofaro Zunica (Cristoval de Cuniga), capitano di cavalleria dell’Imperatore Carlo V, dalla città di Salamanca passò  a Napoli  dove il 20 aprile 1520 sposò Laura Boffa del Seggio di Montagna, dalla quale ebbe Giovan Ferrante I e Isabella. Cristofaro morì eroicamente nel febbraio del 1525 durante l’assedio di Pavia dove fu fatto prigioniero Francesco Primo, monarca di Francia, dal vittorioso esercito spagnolo. 


Rappresentazione della battaglia di Pavia

Isabella sposò Alfonso di Gennaro, patrizio Napoletano e barone di San Massimo.
Il 4 marzo del 1560 il menzionato Giovan Ferrante I Zunica impalmò Laudomia Moles, figlia di Francesco primo barone di Turi e zia del Cavaliere di Malta Fra Francesco Moles, Gran Priore di Barletta. Nel 1570 i coniugi acquistarono la cappella gentilizia dedicata a Santa Maria del Carmelo, appartenuta ai Lottiero nella chiesa di Santa Maria delle Grazie a Caponapoli; accanto allo scudo partito con le insegne delle due famiglie è scolpita la seguente iscrizione: “Iovanni Ferdinando de Sugnica Laudomia Moles coniux unanimi set Ottavius filius pientissimum monumentum hoc collacrimantes posuerunt AN. SAL. MDLXXXIII”.

Ottavio Zunica (Napoli, ? Lucera, 1627), figlio di Giovan Ferrante I e di Laudomia Moles, per i servigi militari resi dal padre fu nominato Governatore della Razza Reale in Puglia, ufficio ricoperto in precedenza da Antonio Guindazzo; nel 1592 sposò Eleonora Gagliardi, sorella di Carlo primo duca di Montecalvo.  
Nel 1608 acquistò il feudo di Chianca in Principato ultra da Beatrice de Guevara per 13.000 ducati, con regio assenso ottenuto da Gio: Alfonzo Pimentel d'Herrera conte di Bonavente, vicerè di Napoli.  Ebbe nove figli tra i quali Carlo I (Napoli, 1604
Bisaccia, 1644), cavaliere di giustizia dell’Ordine Sovrano di S. Giovanni di Gerusalemme dal 9 gennaio 1618; sposò nel 1622 Ippolita Caropreso, figlia di Dominzio duca di San Nicandro.
Giovanni Battista Zunica 2°, figlio di Orazio 1° e di Isabella della Marra, sposò a Napoli nel 1702  Francesca d’Alessandro, figlia ed erede di Giulio, duca di Castellina e cavaliere Napoletano del Sedile di Porto.
Il titolo di duca di Castellina, feudo in provincia di Molise, fu concesso dal re Filippo IV di Spagna a Giovan Battista d’Alessandro (
Pozzuoli, 24.5.1656) con diploma dell’11 dicembre 1639; successivamente passo al figlio Andrea 1°, poi ad Andrea 2° , ed infine alla su menzionata Francesca.
I coniugi generarono quattro figli, dei quali si menziona Francesco che nel 1777 fu nominato Arcivescovo di Acerenza e Matera, e Orazio 2° che ereditò dalla madre il titolo di duca di Castellina con decisione della Gran Corte della Vicaria del 12 giugno 1770; sposò Giovanna Zunica, baronessa di Chianca.


© Matera - Altare famiglia Zunica


© Matera - Arma dell'Arcivescovo Francesco Zunica

Antonio 2° nacque a Napoli il 1° aprile del 1830 da Orazio 3° ( 18.7.1837) duca di Castellina e da Emanuella Caracciolo; nel 1854 convolò a nozze con Luigia Riario Sforza, nipote ed erede di Giuseppe Maria d’Aragona, principe di Cassano e di Alessano; i titoli passarono quindi in Casa Zunica.

I personaggi più rappresentativi furono i tre Vicerè del Regno di Napoli:
Innico Lopez Hurtado di Mendozza, marchese di Montejar, Vicerè del Regno di Napoli nel 1575; venne a Napoli il 10 luglio 1575 con la sua numerosa famiglia; sua moglie apparteneva alla nobile famiglia Belprato e il fratello Luzio fu ascritto al Patriziato Napoletano del Seggio di Montagna. Il Vicerè fu molto amato dal popolo e dai nobili ai quali concesse molte prerogative; fu invece mal visto dal governo spagnolo, tanto è verò che Don Giovanni d'Austria (1547 
† 1578), che si era trattenuto a Napoli sino al principio del 1576 per partecipare a giochi d'armi ed altri esercizi cavallereschi, lo invitò a Castel Nuovo dove alloggiava per denigrarlo e sfidarlo a duello. Il Vicerè fu molto accorto e si fece accompagnare dal fiore della nobiltà Napoletana che con la loro presenza evitarono il peggio.
Nel 1575 la temibile malattia della peste scoppiata a Trieste si diffuse sino al 1577 in tutte le principali città d'Italia mietendo numerose vittime, solo Napoli ne fu immune grazie alle fondamentali norme igieniche seguite dal popolo e dall'ordine dato da Innico di bruciare tutte le mercanzie provenienti dal nord Italia.

Giovanni de Zunica, Commendatore maggiore di Castiglia, primo Ambasciatore della Spagna presso la Santa Sede; venne a Napoli l’11 novembre 1579 in sostituzione del Vicerè Innigo de Mendoza, marchese di Mondejar. Giunse con una flotta di 17 navi al comando di Don Carlo Spinelli; sulle navi erano imbarcati seimila soldati comandato da Francesco Carafa, conte di Santaseverina e Maestro di Campo. Durante il suo governo una epidemia catarrale, detta Castrone, dalla Lombardia arrivò anche nel Regno mietendo molte vittime. Il Vicerè sposò Giulia Barrese principessa di Pietrapersia, titolo che passò quindi in Casa Zunica; nel 1582 dovette lasciare l’incarico, per il buon governo esercitato, il popolo raccolse un donativo volontario di un milione e duecentomila donati raccolti dal Sindaco Camillo Agnese.

Giovanni Zunica, conte di Miranda e marchese di Bagnese, successe al duca d’Ossuna nel 1586 nella carica di Vicerè.

Per la genealogia si consiglia di consultare le tavole genealogiche redatte da Serra di Gerace e per Antonio e Luigi Zunica il Registro della “Real Commissione dei Titoli di Nobiltà”.

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Note:
(1) - Codice miniato di Santa Marta - Archivio di Stato di Napoli.


Casato inserito nel 3° Volume di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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