Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.   

stemma Famiglia Guevara

Famiglia Guevara

Arma: inquartato, nel 1° e 4° d'oro a tre bande d'argento, filettate di nero e caricate ciascuna da tre fiocchetti d'ermellino; nel 2°e 3° di rosso con cinque foglie di pioppo d'argento  disposti 2-1-2 (1).
Residenza: Napoli e Roma

S.Domenico Magg. altare
© Napoli - stemma famiglia Guevara

L’illustre e antica famiglia Guevara o de Guevara, originaria della Spagna dove possedeva la contea di Ognate in Alva (Castiglia),  passò nel Regno di Napoli al seguito di Alfonso I d’Aragona intorno all'anno 1442 con i fratelli Ignigo Guevara, marchese del Vasto, FERRANTE e ALFONSO, il primo fu conte di Belcastro e il secondo conte d’Archi.
Detto Ignigo ebbe due figli:
- don Antonio, conte di Potenza;
- don PIETRO, erede del padre,
ricoprì la carica di Gran Siniscalco. Sposò Isotta del Balzo, sorella di Isabella regina di Napoli, moglie di re Federico d’Aragona; fu uno dei maggiori cospiratori della congiura contro Ferrante I d’Aragona. Isotta del Balzo fu sepolta a Napoli nella chiesa di Santa Chiara.

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© Napoli - Sepolcro di Isotta del Balzo moglie di Pedro Guevara , marchese del Vasto e Gran Siniscalco

Nel 1494 donna Eleonora de Guevara, principessa d’Altamura, duchessa di Andria e di Venosa, contessa di Acerra, moglie di Lodovico di Lucemburgh, conte di Lagni, ottenne l’appellativo di “Serenissima”, concesso solo ad alcuni rappresentanti di casa del Balzo e Sanseverino.
Il Casato fu ricevuto nell’Ordine Gerosolimitano nel 1551 e ottenne numerosi titoli, tra i quali:
duchi di Bovino (1575) e Castellairola (per successione casa Suardo – anzianità 1638),
marchesi di Arpaia, conti di Potenza, Ariano e di Savigliano (1700).

  
Ischia (Napoli), Torre Guevara appartenuta alla fine del XV secolo al cavaliere Giovanni di Guevara, meglio conosciuta come Torre Michelangelo; in questa torre ha soggiornato il Buonarroti per poter vedere il castello aragonese dove viveva la sua amata
Vittoria Colonna

Numerosi furono anche i feudi posseduti, tra i quali: Aliano, Buonalbergo, Montecalvo, Monteleone, Vignola.
La famiglia fu aggregata al Patriziato napoletano del Seggio di Nido e, dopo l’abolizione dei sedili (1800), fu iscritta nel Libro d’Oro napoletano nella persona di GIOVAN BATTISTA (n. 1819), patrizio napoletano, duca di Bovino e
Castellairola, conte di Savigliano, coi predicati di Greci, Castelluccio dei Sauri, Panni, Orsara e Montellaro.

Nel 1524 Giovanni Francesco Dentice († 1562), che aveva una rendita di 315 ducati sui proventi di Belmonte, sposò Eleonora, figlia di Giovanni de Guevara Signore di Savignano, e di Lucia Tomacelli.
Il feudo di Bovino, in Provincia di Capitanata, nel 1531 apparteneva a Troilo de Spes, montiere maggiore del vicerè di Napoli, il Cardinale Pompeo Colonna; nel 1563 Delfina di Loffredo madre e tutrice di don Giovanni Guevara l'acquistò sub asta dal S.R.C. per ducati 38.000 con l'intero suo stato
(2).

Ch. S. Maria d.A. a. C.
© Napoli - Stemma di B. Antonio Guevara, duca di Bovino

GIOVANNI de Guevara fu vescovo di Sant'Agata dé Goti dal 1523 al 1556.


Sant'Agata dè Goti, Episcopio

Clarice de Guevara dei baroni di Montemalo, de’ duchi di Bovino, figlia di Don Vincenzo e D. Laura Capuano, sposò Fabio d’Anna (1555 † 1605), giurista, autore delle “Additiones”, Primo Avvocato e consigliere del Sacro Real Consiglio di Filippo II.
Donna Costanza de Guevara dei duchi di Bovino nel 1632 sposò a Napoli Marzio Pignatelli (1608 † 1679), marchese di Spinazzola e principe di Minervino
.
Don Inigo-Velez de Guevara y Taxis, conte di Onate,  fu nominato da vicerè di Napoli dal 1648 al 1653 da Filippo IV d’Asburgo-Spagna, in un periodo non facile,  da poco era terminata la rivoluzione di Masaniello, i francesi avevano occupato Ischia e in Calabria infuriava la sommossa dei Pignatelli di Monteleone. Il vicerè, abile stratega, in poco tempo riuscì a scacciare i francesi, conquistò Nisida e Ischia, domò la rivolta dei Pignatelli. A giugno del 1648 respinse un tentativo della flotta francese di sbarcare a Posillipo; nel 1649 fece arrestare e condannare Andrea d’Avalos, principe di Montesarchio, colpevole di essersi schierato dalla parte di don Juan d’Austria che mirava alla conquista di Napoli. Guidò le truppe alla conquista di Piombino e Portolongone;
durante la sua assenza il fratello, Beltran de Guevara y Taxis, governava in qualità di luogotenente.

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© Napoli - Fontana della Sellaria – Stemma Guevara - Il Vicerè fece sovrappore al centro dello scudo
lo scudetto del suo nuovo titolo di Conte di Villamediana che gli pervenne dall'eredità materna dei Tassis o Taxis (i Tasso).

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© Napoli - Fontana della Sellaria Targa su facciata fontana della Sellaria in memoria di
don Inigo Velez de Guevara y Taxis, conte di Onate e vicerè di Napoli - Anno 1650

Don Inigo-Velez diede impulso alla cultura favorendo l’Accademia degli Oziosi e all’arte promovendo il dramma musicale nei teatri; fece restaurare il Palazzo degli Studi, oggi Museo Archeologico Nazionale, gravemente danneggiato durante la rivoluzione di Masaniello.

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© Napoli - Palazzo degli Studi, oggi Museo Archeologico Nazionale

La sua presenza a Napoli non fu più gradita dalla nobiltà napoletana, il cardinale Ascanio Filomarino divenne suo acerrimo nemico e don Inigo Velez, suo malgrado, nel 1653 fu richiamato in Spagna da re Filippo IV.

Giovanni Maria Guevara (1712 1775), 7° duca di Bovino impalmò Anna Maria Suardo, duchessa di Castel d'Airola; i loro discendenti acquisirono il doppio cognome Guevara Suardo.
Nel 1752 i Guevara costruirono a Recale, in Terra di Lavoro, uno splendo edificio, oggi Villa Porfidia, divenuto in breve tempo centro di attrazione di grandi artisti, letterati, poeti ed incalliti giocatori di carte tra cui anche Giacomo Casanova (1725 † 1798) che si invaghì dell’affascinante duchessa di Bovino Anna Maria Suardo Guevara.
La famiglia risulta aggregata come montista al Real Monte di Manso.
CARLO Guevara Suardo (n. 1839), principe di Satriano duca di Bovino e di Castellairola, conte di Saviano, era figlio del duca Giambattista († 1872) e della duchessa Carolina Filangieri († 1895), principessa di Satriano.

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©  Recale (CE) - Palazzo Guevara, oggi Villa Porfidia

I titoli di duca di Bovino e di Castellairola, conte di Savigliano passarono in casa de Riseis.
MADDALENA
Guevara (Napoli, 1846
ivi, 1897), sorella ed erede del predetto Carlo, sposò nel 1871 Luigi de Riseis, barone di Crecchio. 
MARIA Guevara Suardo (n. Napoli, 1867), sorella della predetta Maddalena, sposò in seconde nozze nel 1899 a Pozzuoli Giulio Lecca Dugagini; quest'ultimo fu adottato dal cognato Prospero Guevara Suardo, duca di Bovino. I discendenti di Maria e Giulio portano come cognome Lecca Dugagini Guevara Suardo.


© Napoli - Al centro Palazzo Guevara, duchi di Bovino, poi passato a Camillo Caracciolo
principe di Bella e alla moglie la principessa Ruffo.

Giovan Battista Guevara Suardo, duca di Bovino, fece costruire in Portici una magnifica villa che aveva, oltre ad un vasto giardino al suo interno (parte del quale sarà espropriato nel 1930 dal comune per aprire l'arteria stradale denominata via Roma), anche i terreni posti di fronte che arrivavano alla spiaggia denominata poi lido Aurora; sulla terrazza che affacciava sul mare i nobili Guevara erano soliti riunirsi con letterati ed artisti.
Il tutto passò in proprietà a
lla famiglia Spasiano nel 1871.
La speculazione nel 1950 non risparmiò villa Spasiano con varie lottizzazioni e realizzazione di nuovi edifici ed arterie; in fine la villa in foto fu abbattuta nel 1970 per far posto ad altri edifici; s
arà una delle ultime speculazioni avvenute sul territorio poco prima che venisse approvata la Legge sui beni culturali a difesa delle ville vesuviane.


Portici  - Villa Guevara Suardo poi Spasiano come si presentava ad inizio del ‘900.


Torre del Greco, Villa delle Terrazze appartenuta al duca Lecco Guevara, oggi Centro per gli Anziani

Per eventuali approfondimenti si consiglia di consultare le tavole genealogiche redatte da Serra di Gerace, gli Affari della “Real Commissione dei Titoli di Nobiltà” e la lettura del libro "Noblesse Oblige - Memoirs of a family" di John Edward De Micoli y De Guevara - edito a Malta nel 2010.


Stemma dei Guevara, timbrata con corona e stemmino nel cuore, dipinto su cassa di legno pregiato pervenuta per eredità in Casa Luongo

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Note:
1) - Libro d'Oro Napoletano - Archivio di Stato di Napoli - Sezione Diplomatica; Codice miniato di Santa Marta - Archivio di Stato di Napoli.
2) - Furono duchi di Bovino:
1°: Giovanni 2°, figlio di Guevara di GUEVARA 2° (1582);

2°: Inigo, figlio di Giovanni 2° ( 1602);

3°: Giovanni 3°, figlio di Inigo (1602 1631);

4°: Carlo Antonio, figlio di Giovanni 3° ( 1676);

5°: Giovanni 4°, figlio di Carlo Antonio (1640 1704);

6°: Carlo Antonio, figlio di Giovanni 4° ( 1708 senza discendenti maschi);

7°: Inigo, fratello di Carlo Antonio figlio di Giovanni 4° ( 1748);

8°: Giovanni Maria, figlio di Inigo (1712 1775);

9°: Prospero, figlio di Giovanni Maria ( 1799);

10°: Carlo, figlio di Prospero (1780 1858).

Continua:

I Guevara di Malta


Casato inserito nel 1° Volume di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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