
Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano,
ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano,
appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano
dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Caracciolo di
Oppido |
Armi:
Caracciolo di Oppido: d' oro al
leone d’azzurro
lampassato e armato di rosso,
con la coda contro rivoltata.
Famiglie Caracciolo aggregate al Monte di
Oppido:
inquartato, nel 1° e 4° bandato
d'oro e di rosso, col capo d'azzurro; nel 2° e 3° d'oro al leone d'azzurro, lampassato
di rosso.
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© Napoli - Stemma Famiglia
Caracciolo di Forino |
La famiglia Caracciolo di
Oppido è un ramo dei
Caracciolo Pisquizi, aggregata al Patriziato napoletano del
seggio di Capuana.
GIOVANNI ANTONIO, conte di Oppido, era il discendente di
GIACOMO, barone di Parete e Vallemorto nel 1387, a sua volta
discendente di LIGORIO, Signore di Pisciotta e Giffoni nel 1278. |

© Napoli - Ingresso palazzo dei Caracciolo dei
conti di Oppido - sec. XVI -
oggi sede della scuola "Giovanni Bovio". |
Detto Giovanni
Antonio fu insignito del titolo di conte di Oppido il 28 ottobre 1530
e nel 1546 fondò il Monte detto d’Oppido,
istituzione benefica che assicurava alle famiglie iscritte
grandi vantaggi: si garantiva grossi interessi sul capitale
versato, alle fanciulle una dote e una rendita vitalizia, sia se
si sposavano, sia se sceglieva l'abito monacale; per i figli
cadetti si provvedeva alla loro istruzione, al loro
decoroso
sostentamento
per consentire la carriera delle armi, la
prelatura, il cavalierato di Malta, le carriere amministrative
e di corte.
Naturalmente gli iscritti dovevano attenersi alle regole dello
statuto che tra l'altro obbligava i Caracciolo a inquartare le
proprie armi con quelle dei Caracciolo Pisquizi. |

©
Napoli - Dipinto sulla volta dell'ingresso del palazzo, protetto da una struttura metallica,
dell'arme con le insegne della famiglia
Caracciolo Rossi e Caracciolo Pisquizi. |
Inoltre, lo statuto
prevedeva per che le
fanciulle
avrebbero beneficiato della dote del Monte soltanto se avessero
sposato un altro nobile di Seggio o anche un gentiluomo della
nobiltà fuori piazza, purché di nobiltà antica e certa. Per i
maschi vi era una deroga: essi potevano sposare donne non nobili
purchè portatrici di grandi ricchezze.
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© Napoli -
particolare palazzo dei Caracciolo principi di Forino |
Nel
seggio di Capuano in Napoli operavano nello stesso periodo due
grandi Monti, quello di Oppido e quello dei
Capece Minutolo che avevano
uno statuto quasi analogo.
Luigi
Caracciolo di Oppido, 6° principe di Ripa Francone (oggi
Ripabattoni) sposò donna Costanza
Saluzzo
dei principi di Santo Mauro (Napoli, 01.02.1781 † ivi,
28.06.1858). |
Continua nel sesto
volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO
GLI SCUDI"
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