La famiglia Giudice o Giudice
Caracciolo è uno dei tanti rami dei
Caracciolo Pisquizi, detti anche
Svizzeri, che anteposero al loro cognome quello di Giudice.
Il casato ottenne numerosi titoli:
- Nicola o Nicolau Giudice (1587 † 1681), figlio
di Marcantonio e Donna Cornelia dei Franchi, fu il primo
principe di Cellamare, cittadina in
Terra di Bari, e
successivamente duca di Giovinazzo e di
Terlizzi (1651); prese in moglie Ippolita Palagano (1606
† 1693).
- nel 1649 principe di Villa S. Maria;
- nel 1616 marchese di Alfedana e
duca di S. Elia;
- nel 1676 duchi di Gesso.
Francesco Giudice (Napoli, 7
dicembre 1647
† Roma, 10 ottobre 1725), nono figlio del
citato Nicola o Nicolau, primo principe di Cellamare, e di Ippolita
Palagano, intraprese la carriera ecclesiastica e ben presto ricoprì
numerosi incarichi, fu
creato cardinale il 13-2-1690 dal pontefice Alessandro VIII e
nominato arcivescovo di Monreale il
14-1-1704 dal papa Clemente XI .
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Nel 1722 don Francesco Caracciolo,
principe di Villa S. Maria, sposò
donna Costanza Eleonora Giudice; ebbero un unico figlio, Nicola,
morto senza eredi. Il titolo, per l'istituzione del maggiorascato
passò a Filippo Caracciolo, duca del Gesso;
dalla sua primogenita, nacque Francesco che acquistò il feudo di Cellammare e riunì in sé i titoli e i cognomi delle due estinte
famiglie dei Giudice di Cellammare e dei Caracciolo di Villa.
Francesco Caracciolo sposò Maria Vittoria
di Palma d'Artois;
per figlio ebbe Giuseppe, principe di
Cellammare e di Villa, il quale sposò Stefania Caracciolo dei
duchi di Martina. Dal matrimonio nacque Francesco, cavaliere
dell'Ordine di S. Gennaro, che sposò Marianna
Muscettola, principessa di Leporano e,
per maritale nomine, il titolo passò in Casa Giudice Caracciolo.
Napoli, stemma Giudice
Caracciolo. A destra: stemma partito
Pappacoda -
Giudice Caracciolo |
Giovan Battista, principe di Leporano,
dal 1818 al 1836 fu amministratore del teatro San Carlo e vice
presidente della Compagnia d'industria e belle arti.
Nel 1833 il cardinale Filippo Giudice Caracciolo (†
29-1-1844) fu nominato arcivescovo di Napoli ed è ricordato per
aver restaurato, a proprie spese, il Duomo;
fu confratello dell’Augustissima
Arciconfraternita ed Ospedali della SS. Trinità dei Pellegrini e
Convalescenti. |