
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia
Basile |
Arma:
d'azzurro al gallo alato, recante ali di drago d'oro spiegate
con la coda attorcigliata dello stesso, su una terrazza di
verde. Alias: d'azzurro al basilisco con la cresta dello
stesso a foggia di corona, movente con la zampa sinistra dalla
vetta di un monte di tre cime d'oro uscente dalla punta, e
sormontata da tre stelle d'oro di otto raggi, ordinate in
fascia. |

© Stemma Famiglia
Basile |
Dimora: Napoli e Giugliano in Campania
Motto:
Spiritus
intus alit
Titoli: conte di Torone, nobile. |
Le origini della
famiglia Basile di Napoli, ascritta fuori Piazza, non sono certe(1) e di essa si conosce
ben poco ad eccezione della storia di alcuni illustri
personaggi. Di certo erano già presenti a Napoli ai tempio di
Carlo III di Durazzo (1381 - 1385) col cavaliere Messer
Basilio che ottenne il cingolo militare. Antonio
Basile, figlio di Bellisario e di Veronica Passaro, con
decreto della Regio Camera della Sommaria del 1592 fu dichiarato
cittadino napoletano e poteva vantare tutti i benefici che
godevano i cittadini napoletani.
I Basile abitavano in Napoli alla via SS. Annunziata nelle case
di don Francesco
Capomazza.
Frà Matteo Basile nacque a Parete (Caserta). |
Giovanni Battista Basile, figlio del nobile Giangiacomo e di
Landolia Milone, nacque a Giugliano in Campania (NA)(2) nel 1566.
Sin da piccolo si dedicò allo studio delle lettere, della
filosofia, della musica e delle armi.
Si recò nell'isola di Candia
(l'attuale Cipro) al servizio della
Repubblica di Venezia e sui campi di battaglia acquistò fama di
abile combattente. Il letterato nel 1613 a Mantova fu creato
Eques auratus e
conte palatino dal duca Ferdinando Gonzaga.
Rientrato a
Napoli frequentò i migliori ambienti letterari dell'epoca ed
entrò nell’Accademia degli Oziosi, chiamata così perchè l’ozio (ovvero la
tranquillità, la quiete e il tempo libero) era la
condizione
necessaria per ottenere i migliori risultati.
L'Accademia fu fondata nel 1611 da Giovan Battista
Manso, marchese di Villa
Lago, a Napoli
sulla collina di Sant’Aniello a
Caponapoli; successivamente, la sede venne trasferita in S. Domenico, nella
stessa sala in cui S. Tommaso
d’Aquino tenne la cattedra. |

Giovan Battista Basile |

Adriana Basile |
Giovan Battista Basile ottenne il titolo di
conte di Torone,
frazione di Castel Morrone, in
Terra di Lavoro; nel 1631
il duca di Acerenza Galeazzo Francesco
Pinelli lo nominò
governatore di Giugliano in Campania.
Nel 1608 pubblicò il “Pianto della Vergine”, nel 1611 compose
il testo teatrale “Le avventurose disavventure”, dedicato a
Luigi
Carafa della Stadera principe di Stigliano, titolo che pervenne nel 1716
alla famiglia napoletana dei
Colonna.
L'opera letteraria più famosa fu
“Lo cunto
de li cunti"
ovvero
lo "Trattenemiento
de peccerille" definito da Benedetto Croce “ il più bel libro italiano
barocco”. Trattasi di una raccolta di 50 novelle
interamente dedicate all'infanzia, la
prima del genere nella letteratura europea,
scritta in lingua napoletana.
Da questa opera, pubblicata
dalla sorella dell'autore, la
celebre cantante Adriana Basile,
nel 1634,
che ebbe larga diffusione nella
cultura europea dell'epoca tanto da costituire, nelle varie
elaborazioni successive, un patrimonio comune a tutta la cultura
mondiale,
gli autori Perrault
e i fratelli Grimm trassero l’ispirazione per le famosissime fiabe
"Cenerentola", "Il gatto con gli stivali",
"La
bella addormentata nel bosco".
La citata Adriana nacque a Posillipo intorno al 1580, per il suo
canto melodioso e la sua bellezza, fu chiamata "la Sirena di
Posillipo"; sposò Muzio Barone un cavaliere al servizio di Luigi
Carafa, principe di Stigliano e duca di Sabbioneta. Fu molto
amata da Vincenzo Gonzaga che le donò nel 1609 la baronia di
Piancerreto. |

© Giugliano in Campania - Chiesa
di S. Sofia |

© Giugliano in Campania - Chiesa
di S. Sofia |
Giovan Battista Basile rese l'anima a Dio nel 1632 e le sue ossa
riposano in pace in Giugliano in Campania (NA) nella chiesa di
Santa Sofia, nello stesso luogo dove furono sepolti la madre e
il figlio minore Cesare. |

© Giugliano in Campania - Chiesa
di S. Sofia - targa in memoria di Giovan Battista Basile |
Giovan Battista Basile era solito frequentare in Napoli
la Taverna del Cerriglio(3),
situata nel
Sedile di Porto a pochi passi dal mare e
dall’Arciconfraternita dell’Ecce Homo, luogo di ritrovo
di artisti tra i quali Giovan Battista
della Porta, Giulio
Cesare Cortese, Benedetto Croce, C. Celano A. Genovesi, G. Carelli e Michelangelo Merisi detto il “Caravaggio”.
Quest’ultimo, per il suo pessimo carattere, si era
creato molti nemici e nell’ottobre del 1609 subì
un’aggressione all’uscita del taverna del Cerriglio che
gli lascerà al volto il segno indelebile della lama di
una spada. |

© Napoli - L'insegna all'ingresso
della Locanda del Cerriglio |
I Basile
avevano la propria cappella gentilizia nella Parrocchia di San
Nicola in Giugliano ove fu sepolto, tra gli altri, don
Domenico Basile († 1703) che intraprese la carriera
ecclesiastica. |

© Giugliano in Campania - Chiesa
di S.Nicola - epitaffio in memoria di don Domenico Basile |
I Basile di Martina Franca
A cura di Damiano Nicolella De Vicaris |
Il ceppo dei Basile, proprietari terrieri, nella
cittadina murgiana è presente almeno dal XVI secolo; in
via Giambattista Vico nel centro storico sorge il
neoclassico palazzo Basile dagli eleganti finestroni
verticali finemente scolpiti con pannelli decorativi in
pietra locale e dalla singolare loggia incompiuta al
secondo piano di cui sono rimaste le mensolette. I
Basile qui residenti nel palazzo, innalzanti lo stesso
stemma dei Basile campani sulla facciata, erano
proprietari di masseria Masella sulla strada provinciale
Martina-Noci. Altresì è singolare notare che tracce
delle fiabe riportate da Gianbattista Basile nel suo "Lo
cunto de li cunti" edito nel 1634 fossero ancora
presenti nella memoria orale di Martina Franca ancora
negli anni '80 del XX secolo.
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Martina Franca, stemma
Basile |
Martina Franca, palazzo
Basile |
Celestino
Basile (n. 1900), partigiano, fu decorato con Medaglia
d’Argento
(4);
in suo ricordo oggi gli è intitolata una via nel rione
Paolotti-Sant'Eligio della città.
Salvatore Basile
(Martina Franca, 1910
†
Brindisi,1967), figlio di Pietro e di Rosa Borbone,
fu un celebre scultore; tra le sue numerose opere si
ricorda
un bronzo realizzato nel 1964, dedicato all'illustre
maestro Angelo Raffaele Chiarelli, padre del presidente
della Corte Costituzionale
Giuseppe, esposto
all'ingresso della scuola elementare "Chiarelli" di
Martina Franca.
La famiglia è tutt'oggi (2021) fiorente in
Martina Franca con vari rami. |
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Note:
1) - Alcuni autori affermano che i
Basile sono di origine greca.
2) - Il luogo di nascita è
controverso, molti storici affermano che sia Napoli
3)
– L’antica locanda napoletana, nota sin dalla fine del 1300 per
la bontà della sua cucina e del suo vino, è ancora oggi un
delizioso luogo dove, oltre ad assaporare le pietanze
dell’antica tradizione partenopea, c’è una storia da raccontare
in ogni suo angolo.
4) - “Colto dagli avvenimenti
dell’8 settembre 1943 in Dalmazia e assunto il comando di un
reparto destinato alla difesa di un’importante località, animava
e sosteneva con l’esempio i dipendenti di un’impari lotta.
Sopraffatto, veniva catturato ed affrontava con sereno coraggio
la morte per fucilazione”. |
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