
Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano,
ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano,
appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano
dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Arma:
d'azzurro alla torre di tre palchi d'argento chiusa di nero e
terrazzata di verde. Altra: bandato di rosso e di oro,
col capo di rosso, sostenuta da una divisa d'argento, caricato
da due leoni di oro affrontati e tenenti fra le branche un globo
d’argento, crociato di rosso. Altra: di rosso ai due
leoni affrontati e tenenti fra le branche un pane d’oro. |

© Stemma Famiglia della Tolfa -
XVII secolo |
Dall’Augusta Casa Anicia di Roma ebbero origini varie
prosapie come i Beccaria, gli
Aquino, i Vitaliani, i Leoni; dalla stirpe Leoni
discendono i Frangipane
(1).
Per il Marra
(2)
i Frangipane e i della Tolfa sono la stessa famiglia,
infatti in vari testi sono appellati indifferentemente
Frangipane, della Tolfa e Frangipane della Tolfa.
Nel corso dei secoli il Casato godette di nobiltà in
Roma, Abruzzo, Campobasso, Puglia, Sicilia, Udine e
Napoli dove i Frangipane furono ascritti ai
Sedili di Capuana, Montagna e Portanova, e i della
Tolfa al
Sedile di Nido. Possedettero numerosi feudi tra i
quali Castiglione, Mola, Polignano, Sannio, Serino,
Solofra, ecc.; furono decorati dei titoli di
conti di San Valentino,
conti di Serino e
duchi di Grumo. |
Nel 1229 Lorenzo
Mancini
sposò a Roma Filippa
Frangipane,
figlia di Oddone, Nobile Romano, discendente della Principessa
bizantina Eudossia Comneno figlia di Isacco Comneno, Sebastocratore
(titolo meramente onorifico che indicava l'appartenenza alla
famiglia imperiale), figlio dell'Imperatore Giovanni II e di Piroska
(Irene) d'Ungheria.
Masello fu Capitano di cavalli di re Ladislao di
Durazzo (1386-1413).
Nel 1268 Giovanni Frangipane, signore di Astura,
catturò
Corradino di Svevia e, per tale motivo, ebbe in dono
da re
Carlo d’Angiò i feudi di Pilosa, Terrecuso, Ponte
Fragneto e Formicola.
Masello fu Capitano di cavalli di re Ladislao di
Durazzo (1386-1413).
Pietro fu Capitano di trecento archibugieri
nell’impresa di Corone in Grecia.
Con atto del 13 luglio 1469 re
Ferrante I d'Aragona vendette il feudo di Serino, in
Principato Ultra, ai coniugi Ludovico della
Tolfa e Agnese
Orsini, sorella di Orso, 1° conte di Atripalda
Detti coniugi generarono Giovanni Battista 1°
della Tolfa che con Francesca Carafa ebbe Ludovico 2°
(†
1539) che impalmò Elisabetta Carafa, sorella del
Pontefice Paolo IV, al secolo Gian Pietro
Carafa della Stadera (1476
† 1559).
Nel novembre del 1531 l’imperatore
Carlo V d’Asburgo-Spagna alienò a detto Ludovico 2°
della Tolfa, barone di Serino,
la terra di Solofra per 3.000 scudi.
Giovanni Battista 2° della Tolfa, marito di
Bernardina
Vulcano baronessa di Melito, nel 1556 divenne
1° conte di Serino.
Costanza della Tolfa, figlia primogenita di
Giovanni Battista 4°, contessa
di Serino e baronessa di
Melito (all’epoca Casale di Aversa) impalmò
Marino
Caracciolo, principe di Santobuono. I predetti
titoli passarono nel 1595 al loro figlio, Giovanni
Antonio Caracciolo, con l’obbligo di dare la somma di
ducati 22.500 per dote ad Eleonora e Isabella
della Tolfa, sorelle di detta Costanza.
Nel 1487 Ferdinando I
d’Aragona concesse la contea di San Valentino, terra in
Abruzzo Citra, a Urgantino Orsini, il cui figlio
vendette a sua volta, nel 1507, il castello di S.
Valentino a Giacomo della Tolfa.
Carlo Frangipane della Tolfa, nato a Napoli,
patrizio napoletano, conte di San
Valentino, sposò a Napoli Livia
Spinelli, nobile dei marchesi di Fuscaldo; la figlia
Vittoria, contessa di San Valentino sposò
Scipione Pignatelli Carafa (†
1620); per figlio ebbero
Camillo Pignatelli Frangipane della Tolfa, 3° marchese
di Lauro (1584
†
1654) che impalmò il
9.7.1605 Livia
Pinelli, dei duchi di Acerenza. |

Stemma con le insegne dei
Lancellotti e i della Tolfa, famiglie imparentate. |
La città di
Mola di Bari
con la terra di
Polignano
fu venduta, ad istanza dei creditori dei
Toraldo, nel 1583 a Vincenzo della Tolfa per
ducati 50.000.
Scipione della Tolfa (†
12.2.1595), nobile napolitano ascritto al seggio Nilo,
nipote materno del pontefice Paolo IV, intraprese la
carriera ecclesiastica, fu prima Vescovo e poi
Arcivescovo di Trani dal 10 dicembre 1576 al 15
novembre 1592, indi Priore di S. Nicola in Bari, e
infine Arcivescovo di Acerenza e Matera.
Il
ducato di Grumo,
terra in provincia di Terra di Bari, fu venduta da
Filippo della Noia di Sulmona nel 1600 ad Orazio
della Tolfa (†
8.4.1623),
barone di Turitto,
per ducati 85.000.
Giovanna
Frangipani della Tolfa, figlia di Carlo 2°
duca di Grumo, sposò Ferdinando III
Orsini (1623
†
1658), 11° duca di Gravina, 2° principe di Solofra e di
Galluccio, e generò Pietro Francesco Orsini che diventò
Papa Benedetto XIII. |

Napoli, stemma di Papa Benedetto XIII, partito con le
insegne Orsini e Frangipane della Tolfa. |

Pietracatella, stemma del
cardinale Vincenzo Maria Orsini, futuro Papa Benedetto
XIII, figlio di
Giovanna
Frangipani della Tolfa |
Alcune
parentele contratte dai della Tolfa:
ABENANTE:
La nobile napoletana Laura della Tolfa sposò
Pietro Antonio
Abenante, 3° barone di Calopezzati.
ALBERTINI: a Nola nella chiesa di S. Biagio vi è
la splendida cappella gentilizia degli
Albertini; al centro, al di sotto del bassorilievo
dell'Adorazione dei Magi del XVI secolo, la statua del
guerriero rappresenta il valoroso Fabrizio Albertini
(Nola, 1536 † ivi 1564), figlio di Gentile e
Francesca della Tolfa.
CARBONE: Giovanni
Antonio Carbone, patrizio napoletano, marchese di Paduli
e Santo Mauro sposò Beatrice Frangipani
della Tolfa dei conti di Serino.
DENTICE
delle STELLE:
Giovanna della Tolfa dei conti di Serino sposò
Carlo
Dentice delle Stelle (1520 † ?), generarono
Francesco Dentice delle Stelle, decorato col titolo di
principe di Arecco nel 1733.
MILANO:
Giovanni
Milano (1594
† 1615), marchese di San
Giorgio e patrizio napoletano, sposò nel 1615 Alvina
della Tolfa, figlia di Orazio duca di Grumo e conte di
Serino e di Diana della Tolfa dei Conti di San
Valentino.
de SANGRO:
Luzio
de' Sangro, marchese di S. Lucido sposò di
Alivina Frangipane della Tolfa. |

© Napoli - Sulla volta d'ingresso del
palazzo fatto costruire nel 1506 da Giovanni de Sangro
duca di Vietri per sè e per la moglie donna Andreanna Dentice, è
dipinto lo stemma
di Giovanni Battista de' Sangro, patrizio Napolitano, figlio di
Luzio, marchese di S. Lucido, e di Alivina Frangipane
della Tolfa; questi sposò Beatrice d'Afflitto acquistando il
palazzo poco prima del matrimonio.
Tale stemma, con le insegne delle famiglie d'Afflitto, della
Tolfa e de Sangro, fu creato in
occasione dell'unione tra le famiglie d'Afflitto e di Sangro. |
I Frangipane Allegretti
sono una diramazione della famiglia romana, ebbero il
titolo di duca di Mirabella
in Provincia di Molise con Regio Diploma datato 6
ottobre 1664, esecutoriato nel Regno di Napoli il 27
agosto 1665, concesso da re Filippo III di Spagna a
Carlo Allegretti Frangipane; per arma innalzarono:
troncato, nel 1° d’oro a due spade al naturale poste in
banda con un ramo di olivo attraversante in sbarra, nel
2° d’argento ai due leoni affrontati di rosso
accompagnati da sei pani al naturale e male ordinati;
tre al di sopra delle branche anteriori e tre delle
branche posteriori. |
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Note:
(1)
- Erasmo Ricca, “La nobiltà delle Due Sicilie”, Arnaldo Forni
Editore
(2) –
Biagio Aldimari, “Memorie historiche di diverse famiglie
nobili…” |
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