Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.     

Acquaviva d'Aragona

Stemma degli Acquaviva 

Arma: d'oro al leone azzurro lampassato di rosso; il re di Napoli Ferdinando (o Ferrante) I d'Aragona, con privilegio del 30 aprile 1479, concesse agli Acquaviva di aggiungere al proprio nome l'appellativo "d'Aragona" e, quindi, l'arme fu inquartata con le insegne della casa regnante (Aragona: d’oro a quattro pali rossi; Ungheria: otto fasce d’argento e di rosso; d’Angiò: d’azzurro disseminato di gigli d’oro; Gerusalemme: d’argento, una H con una I nel mezzo, tra quattro crocette, il tutto di oro.).

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© Napoli - Stemma della Famiglia Acquaviva d'Aragona dei  duchi di Atri.

Le origini non sono certe ma, con molta probabilità, la famiglia Acquaviva proviene dalla Baviera; di certo, era già presente in Italia sin dal secolo X; si trasferì nel Napoletano durante il periodo svevo e acquistò vasti possedimenti e Acquavia, graziosa città in Abruzzo Ultra I, da cui prese il nome.
Fu ascritta al Libro d'oro napoletano ed aggregata al Patriziato napoletano nel Seggio di Nilo nel 1505; annoverata tra le Serenissime Sette Grandi Case del Regno
(1), vestì l’abito di Malta sin dal 1373.
Gli Acquaviva ricoprirono le più alte cariche in campo militare, civile ed ecclesiastico.
Le prime scritture risalgono al 1195 con Rinaldo sposato a Foresta, figlia di Lione signore d’Atri.
Gli Acquaviva parteciparono, con le proprie milizie, alla Crociata del 1185 e, con proprie navi, alla guerra contro l’Imperatore d’Oriente.

Nel 1335 CORRADO acquista  San Valentino e fu nominato conte da re Roberto.
LUDOVICO Acquaviva, conte di Conversano, durante la guerra di Taranto tra re Ladislao di Durazzo e la Principessa Maria, con i suoi militi e insieme a Tommaso Sanseverino, combattè valorosamente contro le armate di Francesco del Balzo, duca d’Andria.
ANTONIO Acquaviva, abile comandante, nel 1376 riuscì a sottomettere gli ascolani in rivolta; combattè con successo contro Lodovico d’Angiò e, per ricompensa, re Carlo III di Durazzo lo nominò suo Ciamberlano e gli donò le terre di San Flaviano e di Montorio col titolo di conte.
Con abile strategia militare, nel 1390 riuscì di notte ad entrare nella città di Teramo, uccidendo Antonello della Valle che dormiva nel suo letto; il 20 giugno 1393 ottenne da re Ladislao di Durazzo, dietro pagamento di un’ingente somma, il riconoscimento del possesso di Atri e Teramo.

Atri - la Cattedrale
La Cattedrale di  Atri (Teramo)

ANDREA MATTEO († 1407), figlio di detto Antonio, fu nominato da re Ladislao nel 1404 duca d’Atri, primo titolo concesso in Italia e nel 1407 fu generale di tutte le milizie nella guerra contro la Principessa di Taranto.  Sposò Caterina Tomacelli, figlia del pontefice Bonifacio IX; alcuni suoi vassalli ordirono una congiura e il duca fu ucciso barbaramente il 17 febbraio 1407.   Gli autori del reato furono subito catturati: Enrico de Melatini fu ucciso a furor di popolo, il fratello Roberto fu arrostito vivo nel fuoco come “un animale cotto col lardo(2).


Lapidi in ricordo di Donna Caterina Riccardi, moglie di Pierbonifacio degli Acquaviva d’Aragona, 3° duca d'Andria

GIOSIA Acquaviva (1397 † 1462), quinto duca d’Atri, abile capitano di Alfonso I d’Aragona, conquistò nel 1424 Teramo e fu nominato Governatore. Fu fatto prigioniero in battaglia, nella guerra tra Alfonso e i pretendenti al trono dopo la morte della regina Giovanna II; fu liberato da Filippo Maria Visconti e nel 1436 iniziò a riconquistare i territori abruzzesi occupati dagli Sforza.
Nel 1459, tradendo la causa aragonese, passò dalla parte dei d’Angiò e dovette combattere contro le milizie di Matteo di Capua; fu sconfitto e dovette rifugiarsi nel suo castello di Cellino ove morì il 22 agosto 1462.
GIULIO ANTONIO (
~1402 † 1481), figlio di Giosia, sposò Caterina Orsini del Balzo dei conti di Conversano; partecipò alla congiura dei baroni contro Ferrante I d’Aragona, ottenendo nel 1460 una prima vittoria nei pressi di San Flaviano ma, successivamente, fu sconfitto da Giorgio Castriota Scanderbeg. Graziato, si schierò di nuovo con gli aragonesi e gli furono restituiti tutti i suoi possedimenti.

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© Napoli - Palazzo Acquaviva

Nel 1479 il re Ferdinando I d’Aragona concesse, per i servigi resi, a Giulio Antonio Acquaviva e a tutti i suoi successori di aggiungere al proprio nome l'appellativo "d'Aragona".
Nel 1480, con le sue milizie, fu inviato ad Otranto, occupata dai Turchi, morì l’anno successivo  in battaglia nel pressi di Minervino; la sua testa fu portata a Costantinopoli come trofeo di guerra.

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Castello di Conversano (BA) - © foto: Carlo Longo de Bellis

"Maestoso Castello Acquaviva d'Aragona in Conversano (Ba). Edificato dai Normanni nell'XI sec. passò al celebre Duca d'Atri Giulio Antonio Acquaviva per matrimonio contratto con Caterina Orsini del Balzo, figlia del Principe di Taranto nel 1456. Giulio Antonio morì eroicamente ad Otranto nella guerra con i turchi. Suo figli Andrea Matteo fu il primo a fregiarsi del cognome e delle insegne reali di casa Aragona, per privilegio ottenuto da Ferdinando I d'Aragona.

Per cinque secoli tutta la serie dei Conti Acquaviva d'Aragona abitò questo castello, utilizzando le dimore napoletane e le altre dimore pugliesi solo per brevi periodi."

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Castello di Conversano (BA) - © foto: Carlo Longo de Bellis

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Castello di Conversano (BA) - Stemma - © foto: Carlo Longo de Bellis

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Napoli - © Affresco stemma di Don Francesco Acquaviva d'Aragona († 1559), duca di Nardò, Patrizio
Napoletano; Preside in Otranto, Barletta, Gallipoli e Tarantoe comandante di cavalleria spagnola.

BELISARIO, figlio di Giulio Antonio, fu valente sia nelle armi che nelle lettere. Per i servigi resi agli aragonesi fu decorato col titolo di conte di Nardò e per aver combattuto per i re cattolici, fu decorato dall’Imperatore Carlo V col titolo di duca di Nardo; scrisse molti libri sull’arte della caccia, della guerra e del duello. Sposò Sveva Sanseverino, figlia di Geronimo 2° principe di Bisignano.
Giovanni Girolamo II (1600 1665), detto “il Guercio delle Puglie”  a causa di un difetto visivo, figlio di Giulio Antonio ( 1625), patrizio napoletano, 7° duca di Nardò, 3° duca di Noci,  20° conte di Conversano, 12° conte di San Flaviano e Conte di  Castellana, fu Maestro di campo nell’esercito spagnolo e Commissario generale di Terra  d’Otranto e Bari; sposò  a Napoli nel 1622 Isabella Filomarino baronessa di Castellabate, figlia di Tommaso  principe della Rocca d’Aspro.
Si deve a Giovanni Girolamo II la fondazione del paese di Alberobello; per non pagare il tributo dovuto per la nascita di un nuovo centro urbano, fece costruire molte abitazioni a secco con materiale locale, gli attuali trulli che, in caso di ispezioni, potevano essere immediatamente demoliti.
Nel  1647  fu inviato  a domare, con 4000 armati, la rivolta di Nardò e Lecce a seguito della rivolta di Masaniello a Napoli.


Presunto ritratto di Giovanni Girolamo II Acquaviva d'Aragona, facente già parte della collezione del duca Caracciolo di Martina Franca

ANDREA MATTEO (1457 † 19.1.1529), VII duca d’Atri, sposò in prime nozze Isabella Piccolomini dei duchi di Amalfi e, in seconde nozze, Caterina della Ratta († Napoli, 1511), contessa di Caserta e di Sant'Agata dei Goti.
Con la riunione dei feudi abruzzesi del padre, quelli pugliesi della madre e quelli campani, lucani e calabresi della seconda moglie, il Casato si affermò come una delle grandi sette famiglie del Regno di Napoli.


Andrea Matteo Acquaviva († 1529), capitano e letterato

Ricoprì l’alta carica di Gran Siniscalco del Regno e dimorò prevalentemente in Napoli alla via Atri, strada così intitolata in omaggio agli Acquaviva. Il palazzo, acquistato poi agli inizi del 1800 dai Winspeare dei duchi di Salve, fu luogo di incontro di famosi letterati come Giovanni Pontano e Jacopo Sannazaro le cui opere furono stampate in una tipografia di proprietà del duca di Atri.
Insegnò all’Accademia Pontaniana, tradusse le opere del Plutarco ed è ricordato come principe umanista.

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© L'ex casina di caccia costruita nel Seicento da Andrea Matteo Acquaviva, signore di Caserta trasformata dal re di Napoli Ferdinando IV in chiesa e facente parte del più ampio Complesso Monumentale del Belvedere di San Leucio.

Palazzo vecchio di Caserta è l'antica sede dei conti e dei signori di Caserta la cui torre venne fatta costruire da Pandolfo di Capua dell'862 d.C.; il titolo di conte di Caserta passò in casa Acquaviva d’Aragona a seguito di matrimonio celebrato nel 1509 tra Caterina della Ratta, contessa di Caserta, ed Andrea Matteo III Acquaviva d’Aragona (Atri, 1458  Conversano, 1529),  8º duca d'Atri, conte di San Flaviano. Il palazzo fu restaurato e ingrandito da Giulio Antonio III Acquaviva d'Aragona (1549 1594), primo principe di Caserta nel 1544.  Anna Acquaviva d’Aragona (1596 1659), 3^ principessa di Caserta, sposò nel 1623 Francesco Gaetani, duca di Sermoneta.
GIULIO ANTONIO
Acquaviva d’Aragona, figlio di Andrea Matteo, nel 1579 fu decorato da re Filippo II d'Asburgo-Spagna, coi titoli di  principe di Caserta e di Teramo.


Caserta, Palazzo vecchio, l'antica sede dei conti e dei signori di Caserta la cui torre venne fatta costruire
da Pandolfo di Capua dell'862 d.C.; passato poi ai della Ratta e agli Acquaviva d'Aragona.

Nel 1598 il principe Andrea Matteo Acquaviva vendette per 35.000 ducati il feudo di Cassano, in Terra di Bari, a Vito Maria Scaragio, dottore di Bitonto, feudo che  poi passò alla famiglia de Curtis.
CLAUDIO (Atri, 1543 † Roma, 1615), figlio di
Giannantonio Donato 9° duca di Atri e di Isabella Spinelli, fu Superiore Provinciale prima di Napoli e poi di Roma; nel 1581 fu eletto quinto generale della Compagnia di Gesù.


Claudio Acquaviva d'Aragona

Storico fu il duello all'ultimo sangue svoltosi a Norimberga nel 1672 tra Francesco Carafa e Giulio Antonio Acquaviva d'Aragona per l'onta subita da Giovanni Carafa.

COSIMO, duca di Noci, per una contesa sui confini tra le terre di Mottola e Noci, fu sfidato a duello da Petracone V Caracciolo ( 1704), duca di Martina.
TROIANO Acquaviva d’Aragona (1694 † 1747) nel 1732 fu nominato cardinale di Santa Cecilia dal pontefice Clemente XII. Grazie al suo interessamento, re Carlo III di Borbone ottenne nel 1737 la dispensa per sposare la principessa Maria Amalia di Sassonia, allora tredicenne e nel 1738 l’investitura di Carlo quale re del Regno di Napoli. Per ricompensa, Troiano fu nominato rappresentante del sovrano presso la Santa Sede.

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© Napoli - Stemma del cardinale Acquaviva d'Aragona

Corso Umberto - U
Contrassegnate con il n° 68 le due carrozze della famiglia Acquaviva al corteo per le nozze di Filippo V, il re cattolico, e
della principessa  Elisabetta Farnese celebrate a Parma nel 1717 - Tavola eseguita su rame da Teodoro Vercruysse su disegno
di Ilaria Spolverini – Per gentile concessione della Biblioteca Universitaria di Napoli

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Castello Marchione in Conversano (Ba) - © foto: Carlo Longo de Bellis

"Castello Marchione in Conversano (BA) della famiglia Acquaviva d'Aragona edificato nel 1720. Casina di caccia fra le più belle di Puglia. Nel salone centrale vi è un bellissimo dipinto dello stemma Acquviva d'Aragona sul soffitto ligneo, dipinto dell'Albero genealogico di casa Acquaviva d'Aragona e Filomarino, il dipinto del celebre Giangirolamo Acquaviva d'Aragona detto "il Guercio delle Puglie" Duca d'Atri e di Nardò, Conte di Conversano, Castellana, Turi, Acquaviva, Casamassima, Alberobello ecc. Questi fu il più potente, sanguinario e spietato feudatario del Regno di Napoli del XVII sec., tra l'atro esercitando su tutto il feudo lo "Ius prime noctis". Nel castello fino ai primi del novecento vi erano ancora le sedie e un candelabro rivestite con la pelle di decine di monaci e preti fatti scuoiare dal Conte e tenuti in bella mostra a mo' di trofeo nel castello.

Ultimo erede e proprietario del castello è stato Fabio Tomacelli Filomarino Principe di Boiano e subentrato a tutti i titoli di casa Acquaviva d'Aragona, morto nel 2003 senza figli e lasciando il Castello Marchione e tutte le sue tenute ad alcuni suoi fiduciari. Con la sua morte di estingue la casa Acquaviva d'Aragona."

                                                                                                                                          Carlo Longo de Bellis

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Castello Marchione in Conversano (Ba) - © foto: Carlo Longo de Bellis

Nel 1755 Rodolfo Acquaviva d'Aragona († 21-1-1756), 18° duca di Atri, tenente generale, cavaliere dell'Ordine di San Gennaro, fu uno dei benefattori dell'Augustissima Arciconfraternita ed Ospedali della SS. Trinità dei Pellegrini e Convalescenti, insieme a tanti altri nobili tra i quali Domenico Campanile conte palatino, Fulvio di Costanzo marchese di Corleto, Andrea Giovene duca di Girasole, Girolamo de Ponte marchese di Collenise, Ferrante Carafa marchese di S. Lucido, Marcantonio Doria principe di Angri, Vincenzo di Somma principe di Colle, marchese Giovanni Sanfelice, Filippo Albertini principe di Cimitile, conte Emmanuele Gaetani d'Aragona dei duchi di Laurenzana.


© Napoli - targa in ricordo dei benefattori dell'Augustissima Arciconfraternita della SS. Trinità dei Pellegrini.

Pellegrini
Napoli, ritratto di Ridolfo Acquaviva d'Aragona, XVIII duca di Atri
 

I  TITOLI

I rappresentanti del Casato furono decorati con numerosi titoli:
Conte di San Valentino, concesso dal re Roberto nel 1335
Conte di Conversano (1456)
Conte di San Flaviano, concesso nel 1382 da Carlo III di Durazzo
Conte di Montorio, concesso nel 1382 da Carlo III di Durazzo
Marchese di Bitonto  (1401)
Marchese di Bellante, titolo concesso a Baldassarre da re Filippo II d'Asburgo-Spagna
Duca di Atri (1404)
Conte di Nardò, titolo concesso da Federico I  nel 1497
Duca di Nardò,  concesso da Carlo V d'Asburgo-Austria (1531)
Conte di Caserta
Principe di Caserta e Principe di Teramo, concessi nel 1579 dal re Filippo II a Giulio Antonio (Andrea Matteo, nell’anno 1484 già era chiamato Principe di Teramo e marchese di Bitonto, da De Lellis, pag. 25)
Duca di Noci
(1600)
Conte di Castellana (1612), per successione Casa Filomarino
Duca di Casalaspro, per successione Casa Milazzi
Duca di Pietragalla, per successione Casa Milazzi
Duca di Eboli


Andrea Matteo Acquaviva d'Aragona († 1635), principe di Caserta, dipinto del 1607.  Si noti il collare del Toson d'Oro
Praga, The Lobkowicz Collections

Famiglie imparentate con Casa Acquaviva


CANTELMO: Antonio, 1°  conte di San Flaviano e di Montorio, sposò Ceccarella Cantelmo.
CARACCIOLO: Giovanni Francesco, figlio di Giulio Antonio e Anna Gambacorta, sposò Camilla Caracciolo dei principi di Melfi
CASTRIOTA: Francesco, 3° duca di Nardò, sposò Isabella Castriota
GAMBACORTA: Giulio Antonio, conte di Conversano, sposò D. Anna Gambacorta
GONZAGA: Giovanni Francesco, figlio di Andrea Matteo VII duca d’Atri, sposò Dorotea Gonzaga dei marchesi di Mantova
LOFFREDO: Giovanni Berardino, 4° duca di Nardò, in prime nozze sposò Anna, figlia di Ferrante Loffredo, marchese di Trivico
ORSINI: Antonio (1394†1415) sposò Maria Caterina Orsini del Balzo
PAPPACODA: Donna Adriana o Brianna Acquaviva d’Aragona, figlia di Giovanni Bernardino II 4° Duca di Nardò, sposò Cesare Pappacoda (1567 † 1621).
PICCOLOMINI: Andrea Matteo  sposò, in prime nozze,  nel 1477 Isabella Piccolomini, figlia di Antonio duca di Amalfi.
della RATTA: Andrea Matteo  sposò, in seconde nozze,  nel 1509 Caterina della Ratta, contessa di Caserta.

SANSEVERINO: Matteo, ciambellano della regina Giovanna nel 1349, prese per moglie Jacopa Sanseverino: Paola sposò Honorato Sanseverino, fratello del principe di Bisignano; Belisario, 1° duca di Nardò, sposò Sveva Sanseverino, figlia di Geronimo 2° principe di Bisignano.
SPINELLI: Giovanni Antonio sposò nel 1541 Isabella Spinelli
TOMACELLI: Andrea Matteo, 1° Duca D’Atri, sposò D. Caterina Tomacelli
TORALDO: Giovanni Berardino, 4° duca di Nardò, in seconde nozze sposò Caterina Toraldo dei marchesi di Polignano.


Stemma degli Acquaviva e degli Ayerbo d'Aragona

Per la genealogia si consiglia di consultare le tavole genealogiche redatte da Serra di Gerace e per Rodolfo Acquaviva il Registro della “Real Commissione dei Titoli di Nobiltà” – Archivio di Stato di Napoli.

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Note:
1) Le famiglie d’Aquino, Acquaviva, del Balzo, Celano, de Moliso, Sanseverino e Ruffo sono annoverate tra le Serenissime Sette Grandi Case del Regno.
2) Ammirato Scipione - Vol. I - pag. 25

Continua: I cardinali di Casa Acquaviva d'Aragona


Casato inserito nel 2° Volume di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"

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