
Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano,
ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano,
appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano
dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia
Cicinello |
Arma: di rosso al
cigno fermo d'argento, lo scudo con bordatura dentata d'oro. |

© Napoli - Stemma Famiglia Cicinello
dei Principi di Cursi - metà sec. XVI |
L’antica famiglia Cicinello, Ciciniello,
Cicinella o Cicinelli, originaria di Napoli, ascritta al
Seggio di Montagna, fu
illustrissima sia nelle armi che nelle lettere.
Coriolano Cicinello, verso la metà del XIV secolo, fu Maestro
Razionale della Corte Reale Angioina.
Camillo, detto il Grande, valorosissimo guerriero, fu Prefetto
dei cavalli della Serenessima Repubblica di Venezia.
Attanasio Cicinello ebbe da
re Carlo II
d’Angiò il cingolo militare.
Giacomo, fratello di Camillo, dottore in legge, fu Consigliere
di re Carlo III di Durazzo.
Giovanni Cicinello fu saggio consigliere della regina Giovanna
II di Durazzo, e sostituì il Gran Siniscalco
Sergianni Caracciolo al
governo del Regno, incarico che esercitò con lealtà, giustizia e
generosità, tanto da essere stimato e amato dal popolo.
Antonio, fedelissimo agli aragonesi e uomo d’arme, fu inviato da
re Ferrante I
d’Aragona nella città di Aquila per sedare la rivolta dei
baroni, ed ivi morì eroicamente.
Giovanni, fratello di Antonio, fu maestro di creanza ed ebbe in
dono dal sovrano le terre di Forino.
Turco Cicinello (†
1472,
sepolto nella chiesa di San Lorenzo a Napoli)
nel 1460
andò in Spagna,
accompagnato da don
Antonio d'Alessandro,
per incontrare re Giovanni II d’Aragona, zio di Ferrante,
al fine di distogliere l’interesse verso le tumultuose richieste
del principe di Taranto ed altri baroni ribelli che lo
esortavano ad occupare il regno di Napoli, destituendo dal trono
suo nipote.
Carpinone, terra in
Contado di Molise,
appartenne a Pandolfo
Pandone sino al
1457; successivamente passò ad Antonio Caldora, al figlio di
costui Tristano, fu confiscata detta terra per ribellione e, nel
1467, re
Ferrante I d'Aragona
la donò al citato Turco Cicinello. Per figlio ebbe Giovan
Battista.
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Castello di Carpinone e
stemma della famiglia Cicinello - anno 1493 |
Galeazzo (†
1530), figlio di Giovan Battista e di
Antonia
Sanseverino dei principi di Salerno, fu Signore di
Trecchina e Castelluccio, in
terra di Basilicata.
Nel
1529 Galeazzo possedeva il feudo di
Pettoranello, in
Contado di Molise,
poco lontano da Pettorano il quale nel 1530 lo vendette ad Antonio
d’Afflitto per ducati 2.750. Sposò
Silvia Carafa che gli diede due figli: Antonio, morto in
giovane età, e Zenobia (†
Isernia, 4-10-1613) che sposò in prime nozze Gianfrancesco
de
Ponte, marchese di Morcone e, in seconde nozze,
Giovan Paolo
Gambacorta,
figlio di Carlo, marchese di Celenza. Antonio della Quadra,
figlio di Polisena Cicinello e nipote di Zenobia, eredò
alla morte di Zenobia la terra di Carpinone per volontà
testamentaria. |

© Napoli - Ingresso del monumentale
palazzo Cicinello -
anno 1500 |
Durante il periodo aragonese molti componenti della famiglia
Cicinelli furono cavalieri dell'Ordine del Dragone (o del
Drago), un ordine militare istituito dall'imperatore del Sacro
Romano Impero Sigismondo di Lussemburgo ( 1368 †
1437), per
contrastare il potere dell'Impero Ottomano.
Appartenevano a detto Ordine, oltre ai re Aragonesi, i
Castriota
Scanderberg, i
Ferrillo,
Sigmund di Lusserburgo, Vlad Dracula II ed altri. |

© Napoli - Monumento di
Carlo Turco Cicinello Jr. - Anno 1564 eretto dalla madre
Giovanna
Montalto |
I Ciciniello furono decorati nel 1634 col titolo di
Principe di Cursi, concesso a
Giovanni Cicinelli e, alcuni anni dopo, ottennero il titolo di
Duca di Grottaglie, in
terra d’Otranto.
Giovanni Cicinelli, principe di Cursi e 1° duca delle
Grottaglie, letterato e anticlericale, è ricordato per aver
ucciso nel 1662 Francesco Antonio Caravaglio, arciprete di
Grottaglie; nel 1672 scrisse “Censura del poter moderno” e nel
1673 il melodramma “Marcello in Siracusa”.
Dimorava prevalentemente in Grottaglie nel palazzo di piazza
Regina Margherita. |

Palazzo
del principe Gianbattista Cicinelli nella centrale piazza Regina
Margherita di Grottaglie |
La famiglia
possedeva in Grottaglie alla
via Vittorio Emanuele II altro
palazzo
risalente al XVII secolo. |
Particolari
dell'arco e della scala d'ingresso della casa di donna Giulia Cicinelli risalente
al XVII secolo, oggi proprietà del ceramista Antonio Vestita |
I Cicinelli
possedevano in Grottaglie, nella
chiesa dei Paolotti, la cappella
gentilizia dedicata a San Francesco di Paola. |
Cappella di San Francesco di Paola nella chiesa
dei Paolotti di Grottaglie ai cui piedi vi e' la tomba di
donna Giulia Cicinelli e di suo figlio Giovanni Andrea
datata 1730 con iscrizione e stemma |
Donna Giulia Cicinelli (1724
†
1790), figlia ed erede di Antonio principe di Cursi e
duca di Grottaglie, sposò nel 1744 Giacomo Caracciolo (Martina,
1711
†
1770), patrizio napoletano, marchese di San Giovanni in Fiore;
quest’ultimo acquisì per maritali nomine i titoli ereditati
dalla moglie ed adottò il doppio cognome Caracciolo Cicinelli.
I titoli di principe di Cursi e duca di Grottaglie passò in casa
d’Ardia, nella persona di Lorenzo d’Ardia (1834 † 1905),
dichiarato erede dallo zio Giuseppe Caracciolo Cicinelli
principe di Cursi e duca di Grottaglie (Regio Decreto del
30.XI.1899). |

Stemma del
principe Cicinelli in una lunetta affrescata da lui
commissionata nel chiostro dei
Minimi di Grottaglie ad opera del pittore Bernardino Greco di
Copertino nel 1723 |
Frà Giuseppe
Maria Cicinelli (Grottaglie, 1687
† Napoli, 1733), patrizio napoletano dei principi di Cursi, fu
ammesso nell'Ordine di San Giovanni nel 1699, sebbene minorenne
(all'età di12 anni), fu Priore del Baliaggio della Santissima
Trinità di Venosa, Commendatore dell'Ordine di Malta di Cicciano (NA)
per ben 54 anni
dal 1718 al 1773. Nel 1774 la Commenda di Cicciano fu assegnata
a Giovan Battista
Carignani. |
© Arma di Frà Giuseppe Maria
Cicinelli, Commendatore di Castel Cicciano dal 1718 al 1771 |
Si imparentarono con le più prestigiose famiglie del Regno:
CARAFA: Don
Andrea sposò nel 1676 D. Giulia
Carafa; Don Giovanni, principe
di Cursi e duca di Grottaglie sposò nel 1684 Donn’Anna Carafa.
MORMILE: Bufillo nel 1437 sposò Donna Maria
Mormile;
SANSEVERINO: Giovanbattista sposò
D. Antonia
Sanseverino dei principi di Salerno. |
© Napoli - Stemma con le insegne dei
Ciciniello e
degli Acquaviva d'Aragona, famiglie imparentate. A destra:
stemma
con cimiero della Famiglia Cicinello |
Fabrizio
Pignatelli (?
†
Napoli, 1567), Vicerè di
Calabria e Maestro di campo della fanteria del Regno di Napoli,
nel 1556 fu insignito del titolo di
marchese di Cerchiara; sposò Vittoria Cicinelli dei baroni di Carpinone. |
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