
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia
d'Afflitto |
Arma:
vaiato d’oro e d' azzurro(1).
Lo scudo a volte è circondato col cingolo militare rosso per aver i
valorosi cavalieri del Casato combattuto contro i saraceni e in
Terra Santa.
Cimiero: un cervo con un crocifisso fra le corna. |

© Napoli - Stemma della Famiglia d'Afflitto |
Le radici della famiglia d’Afflitto sono a
Scala (anticamente Cama),
culla dell’antica Repubblica Amalfitana, i cui abitanti
furono i primi ad usare la bussola per la navigazione come
attestò nei suoi scritti il
Panormita “Prima
Nautis usum mangetis Amalphis”.
In
detta cittadina, il Casato godeva di antico juspatronato
sulla chiesa di Santo Eustachio, edificata sin dai tempi dei
normanni.
La famiglia d’Afflitto discende dalla parentela di San
Eustachio e il nome allude alle “afflizioni d’animo,
d’angoscia e patimenti” del santo martire, della moglie
Teopista e dei figli Teopisto e Agapito che “in un bove
di bronzo furono bruciati e fritti”(2)
nell’anno 120 d.C.
Anche
Don Giovan Battista
Confalone, Presidente della Camera
della Sommaria, nei suoi eruditi scritti per il mantenimento
dello stato di Amalfi sotto la giurisdizione del Re,
dichiarò i d’Afflitto discendenti del Santo, convertitosi
dopo l’apparizione di Gesù Cristo tra le corna di un cervo. |

Sant' Eustachio |
Il Casato ha goduto nobiltà, sin da tempi antichi in Amalfi,
in Ravello, in Lettere e in Napoli, sin dai tempi degli
svevi, ove furono ascritti ai
Seggi di Nido e di
Porto.
LANDOLFO fu
consigliere di
re
Ruggiero I detto il Normanno;
ORSO fu Vescovo di Scala e nel 1144 donò
alla chiesa di Santa Stefania Vergine, sorella di Sant'Eustachio, una bibbia miniata in caratteri longobardi e 2
cervi d’argento;
MATTEO ebbe privilegi sulla chiesa di Scala da parte
dell’Imperatore
Federico II di Svevia nel 1227, nel 1244 consacrò la
chiesa di Sant’Eustacchio a Scala, ove fu sepolto il padre. |
Nel 1245 i cavalieri ENRICO e FEDERICO d’Afflitto erano
iscritti al seggio di Nido.
NICCOLO’ o COLA fu sindaco di
Napoli nel 1268 e nel 1275, insieme ad altri nobili della
costiera amalfitana, Nicola
Confalone, Tommaso
Coppola,
Niccolò Freccia, Andrea
Bonito, Matteo Rufolo, Nicola
Acconciaioco, Ganizzo
di Palma e Angelo
Pironti, nel 1275, prestarono al
re
Carlo I
d’Angiò l’ingente somma di mille once d’oro, ricevendo
come pegno la corona reale tempestata di pietre preziose(3).
ANGELO nel 1306 fu ambasciatore di re Carlo II d’Angiò a
Siena per trattare con Genova e nel 1311 fu Giudice della
Gran Corte della Vicaria.
ANGELILLO, Patrizio Napoletano, fu Regio
Capitano di Venafro sino al 1406.
LEONARDO († 1416), fratello di Matteo il Vecchio, fu
Presidente del
Tribunale della Gran Corte Vicaria nel 1369; nel 1390
resse l’ufficio di
Gran
Camerlengo sotto re Ladislao di Durazzo, e governò il
Regno insieme a Benedetto
Acciajoli conte d’Ascoli,
Francesco
Dentice e Gurello
Origlia. Durante il regno di
Giovanna II di Durazzo ricoprì la carica di Gran Cancelliere
nel 1414. |

© Amalfi (SA) - L'antica
Repubblica Marinara |
NICOLA, detto “Scotto”, fu valoroso
Capitano sotto il Re
Ferrante
I d'Aragona; nel 1419 istituì i procuratori e protettori
della chiesa di San Domenico a Napoli insieme e Nicola
Carafa e Carluccio
Brancaccio.
LUIGI
fu Cavaliere del Re Ferdinando I nel 1442, Doganiere di
Amalfi ed Erario Ducale.
MATTEO (1443 † 1523) fu ascritto al
sedile di Nido nel 1502 e fu Presidente della Camera della
Sommaria e Consigliere dei re aragonesi.
RINALDO, Patrizio Napoletano, nel 1506 aveva con il fratello
lo juspatronato sulle chiese di Santa
Stefania, Santa Maria in lamis e Santa
Caterina, della città di Scala.
Pettoranello, feudo in
Contado di Molise,
poco lontano da Pettorano, nel 1529 era in possesso di Galeazzo
Ciciniello il quale nel 1531 lo vendette ad
Antonio
d’Afflitto per ducati 2.750.
Il feudo passò in Casa
Caracciolo a seguito di matrimonio
celebrato a Napoli nel 1595 tra Camilla d’Afflitto, Signora di Pettoranello e Giovanni Antonio Caracciolo (1570
†
1618), figlio di Giambattista (†
1588) patrizio napoletano, Signore di Avigliano, e di e Zenobia
Scaglione (†
1617).
MICHELE († 1521),
ai tempi degli aragonesi, fu nel 1485 Doganiere della
Paglia, 1488 Tesoriere del Regno di Napoli, nel 1495 Regio
Consigliere, nel 1503 Luogotenente del Gran Camerlengo. Nel
1505 fu nominato primo conte di
Trivento (in provincia di
Molise);
dal 1503 al 1519
risulta essere di
barone di Monteroduni e di
Macchia
Saracena (Macchia d'Isernia).
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Castello di Macchia
d'Isernia, all'interno della bertesca di Porta a
Monte lo stemma d'Afflitto |
Monteroduni, feudo in
Contado di Molise,
in provincia di Isernia, nel 1503 pervenne alla famiglia
d’Afflitto che lo tennero fino al 1668,
poi passò alla famiglia
Pignatelli. |

Castello di Monteroduni,
uno scorcio dai camminamenti di ronda |
Ippolita
d’Afflitto,
figlia di Ludovico, Signore di Monteroduni e Macchia dal 1503,
Capitano Generale della Basilicata nel 1506, e di Silvia Aiossa,
nobildonna napoletana, sposò Federico
Pandone,
barone di Cerro (al Volturno). |

Cerro al Volturno, chiesa di
Santa Maria Assunta, dipinto dedicato alla
Madonna di Loreto. Nella parte in basso del
quadro Federico Pandone e la seconda moglie
Ippolita d’Afflitto (da una ricerca dell’Arch.
Franco Valente) |
GIOVANNI
BATTISTA († 1556),
fu Capitano di guerra dell'Imperatore
Carlo V d'Asburgo-Spagna, combattè
a Tunisi nel 1535 e a Siena nel 1554, e per i
suoi meriti, fu nominato Governatore delle armi in Terra
d’Otranto e poi Vicerè della Basilicata. |
Napoli - monumento funebre con le statue di Michele (†
1521, al centro in ginocchio) che acquistò Trivento nel 1504,
di Vincenzo morto giovane in un incidente di caccia, e di
Ferrante. A destra Cappella d'Afflitto, conti di Trivento.
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VINCENZO, fu Cavaliere
dell’Ordine di Malta (vedi
lapidario), combattè a
Lepanto nel 1571.
Don
Michele (Napoli, 1581
†
Chieti, 1620), 2° Duca di Barrea,
fu Vicerè e Governatore Generale delle armi del
Regno di Napoli e Governatore di Chieti.
FRANCESCO fu nominato vescovo di Scala nel
1583 e ricoprì l’alta carica religiosa sino alla sua morte
avvenuta al 1593.
Don
GIOVANNI GIROLAMO († 1591),
fu il 1° Duca di Castel di Sangro
dal 1587 e
comprò il feudo di Somma dal Duca di Sessa , e i feudi
di Ortona, Collecorvino,
Pesco, Corvara, Mosellaro, Torre dei Passeri,
Carpineto, Brittoli, Castiglione e Cellare.
RODOLFO
fu
Cavaliere dell’Ordine di Malta dal 1637.
Nel settembre del 1640 una flotta da guerra
francese composta da 34 navi comparve minacciosa al largo di Posillipo, attaccò all’altezza dell’isolotto di Nisida il
vascello di Gaspare Roomer; quest’ultimo era famoso per i
fastosi ricevimenti dati nel suo magnifico palazzo, “l’Auletta”,
così chiamato perché la costruzione fu ispirata ad una
fortezza tunisina, acquistato dal duca di Maddaloni. |

© Napoli - Arenile di Bagnoli -
a sinistra si intravede l'isolotto di Nisida. |
Dalle navi furono calate un gran numero di scialuppe per
sbarcare le truppe sulla vicina spiaggia di Bagnoli. La cosa
impaurì non poco il vicerè spagnolo
Ramiro
Felipe Nunez de Guzman, duca di Medina che già aveva
dato ordini ai suoi servi di prepararsi per una precipitosa
fuga.
Provvidenziale fu l’intervento di Don
SCIPIONE
d’AFFLITTO († 1649), capitano di cavalleria, distintosi nella
battaglia di Riva di Chiavenna nel 1625, che con le sue milizie
impedì ai francesi lo sbarco infliggendo loro numerose perdite.
Le superstiti scialuppe tornarono indietro giusto in tempo
perché, all’apparire della prima nave da guerra salpata dal
vicino porto di Napoli, la flotta francese tolse gli ormeggi e
si allontanò a vele spiegate. |
Don
GIROLAMO (9.3.1617
† 14.2.1662), 3° Duca di
Barrea e 10° Conte di Trivento
, fu il
1° Principe di Scanno nel 1646; nel 1652 vendette il palazzo di famiglia a
Napoli al Real Monte di
Manso.
GIOVANNI
BATTISTA (Napoli, 17.9.1618
† ivi
28.12.1688), Dottore in legge, fu
Governatore di Afragola, Governatore di Cava nel 1645,
Governatore di Foggia nel 1647, Governatore di Lucera nel 1648,
Governatore di Lecce nel 1654, Governatore di Catanzaro nel
1658, Giudice civile a Napoli nel 1661. |

© Napoli - Particolare Palazzo
d'Afflitto dei principi di Scanno passato al Real Monte di
Manso |
MICHELE (1769
†
1791) vestì l'abito di Malta.
ANTONIO D'AFFLITTO: Vescovo di Cosenza dal 20 agosto
1764 al 26 ottobre 1772, successore del Vescovo Michele
Maria Capece Galeota, il quale aveva intrapreso la
ristrutturazione della cattedrale facendo realizzare anche
un nuovo Altare; il Vescovo Antonio realizzò le balaustre.
Oggi è collocato nella chiesa parrocchiale di Santa Maria
in Gerusalemme in San Pietro in Guarano(CS) facente parte
dell' Arcidiocesi di Cosenza. (Per approfondire questo tema
si invita a visionare la scheda
Capece Galeota). |
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San Pietro in Guarano (CS),
Chiesa Parrocchiale di Santa Maria in Gerusalemme |

San Pietro in Guarano, Chiesa
Parrocchiale di Santa Maria in Gerusalemme,
balaustre dell'Altare
Balaustra, particolare con le insegne ecclesiastiche
del Vescovo Antonio d'Afflitto |
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Don
Matteo
d'Afflitto,
Maggiore
graduato dell'esercito borbonico,
fu nominato cavaliere Cavaliere di merito del
Real Ordine Militare di S. Giorgio della Riunione
con decreto del 7.10.1819
ANTONIO
(Napoli, 1772
†
1850) nel 1794 sposò in prime nozze Cavilla d’Aragona,
creando così il ramo d’Afflitto
d’Aragona. Nel nel
1800 venne ascritto al Libro d’Oro napoletano.
CAMILLO (Napoli, 1818 † ivi 1899), figlio di
Raffaele e di Carolina Lanzetta Sforza, patrizio di Scala,
intraprese la carriera militare; raggiunge il grado di
capitano dell'esercito borbonico nel 3° Reggimento Dragoni
nel 1859. |

©
Don Camillo d'Afflitto (1818
†
1899)
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Barone di Monteroduni e Macchia (in Terra di
Molise), titoli concessi dai re aragonesi a Don Ludovico; di Roccagloriosa (in Principato Citra), insignito Don Giovanni Antonio nel 1572.
Conte
di Trivento
(in Terra di Molise),
fregiato Don Michele nel 1505; di Loreto
(in Abruzzo Ultra II),
insignito Don
Giovan
Francesco
dal Re Filippo II d'Asburgo-Spagna.
Duca
di Barrea
(in Abruzzo Ultra II), insignito Don Ferdinando nel 1511e a
Don
Giorgio nel 1607; di Castel di Sangro
(in Abruzzo Ultra II),
insignito Don
Giovanni
Girolamo nel 1587;
di Bernalda (in Terra di
Basilicata), ricevuto da
Don Giovan Francesco
(†1640)
per maritali nomine (sposò
Donna Beatrice de Bernardo, figlia ed erede
di Don Ferdinando Duca di Bernalda );
di Campomele.
Marchese di Montefalcone
(in Terra di Molise), fu insignito Don Mariano nel 1859;
di Frignano Maggiore (in Terra di Lavoro) e di Agropoli
(in Principato Citra),
divenne
nel 1870 Don Rodolfo
per successione famiglie
d’Evoli e
Miroballo.
Principe di Scanno
(in Abruzzo Ultra II),
insignito Don
Girolamo nel 1646. |
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Scanno - Panoramica |
Scanno - Donna in costume. A
destra: canno, Chiesa di Santa Maria della Valle
|
Nella chiesa di Santa Maria la Nova, edificata
alla fine del XIV secolo sulle basamenti dell’antica torre
Mastria posta a guardia del porto di Napoli, vi è la
cappella gentilizia della famiglia d’Afflitto; ove tra gli
altri, su sepolto Don Girolamo († 1647). |
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Su una lastra tombale si
legge il seguente epitaffio:
D. O . M.
ET MEMORIAE
MARGARITAE MUSCETTOLAE
FRANCISCI ANTONII
REGENTIS REGIAM CACELLARIAM FILIAE,
GIO:BAPTA AFFLICTO, CUI.US MAIORES, DIVO EUSTACHIO COIVO
AB EIUS CRUCIATIBUS NOMEN TRAXERUNT
SANC.
TAE CLARE CONSILIARIUS
UXORI PIENTISSIMAE ET INCOMPARABILI
DE SE FILIISQUE OPTIME MERITAE,
QUAN IN MAIORU SUORU MONUMENTO
TUMULANDAM CURAVIT
MOERENS POSUIT
OBIIT DIE XXX SETTEMBRIS
M.DCLXXVIII |
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© Napoli - Chiesa Santa Maria la Nova
- il soffitto dorato impreziosito
da 46 dipinti - una delle
tante mete del turismo d'arte. |

©
Napoli –
Cappella d’Afflitto, baroni di Roccagloriosa |

©
Napoli –
Sepolcro di Matteo d’Afflitto, giureconsulto e Consigliere del
Reame di Napoli, e della consorte
donna Ursina Carafa. |
Famiglie imparentate con Casa d'Afflitto |
d’APONTE: Domenico (1683 † 1767)
sposò a Napoli nel 1728 Donna Beatrice
d’Aponte.
d’AQUINO: Orsola (1695 † 1737) sposò a Napoli nel 1729
Tommaso d’Aquino.
d’ARAGONA: Antonio (1772 † 1850) nel 1794 sposò in prime
nozze Camilla d’Aragona.
del BALZO: Giovanni, 3° Barone di Roccagloriosa e
Patrizio Napoletano, a Napoli nel 1634
sposò Anna
del Balzo
dei baroni Presenzano.
BONITO:
Nicola, Maggiordomo del Re Ferdinando I, sposò Angela
Bonito,
della famiglia patrizia napoletana del Seggio di Nido.
CAPECELATRO: Vincenza (1672 † 1739)
nel 1703 sposò Michele
Capecelatro,
patrizio napoletano.
di CAPUA: Giovanni Tommaso (†
1520), 2° Conte di Trivento, sposò
Camilla di Capua, figlia di Giulio
Cesare, Conte di Palena.
CONFALONE:
Angelo nel 1453 sposò
Chiarostella
Confalone, matrimonio
celebrato dal Vescovo di Ravello, con il rito del baldacchino,
come era d’uso all’epoca tra la nobiltà napoletana.
d’EVOLI: Pantaleone (1778 † 1856) nel 1801 sposò Donna
Maria Luisa d’Evoli, figlia di Carlo duca di Castropignano e di
Donna Marianna
Miroballo, duchessa
di Campomele.
FREZZA: Antonio, cavaliere
napoletano, ai tempi di re Ladislao di Durazzo, sposò in seconde
nozze Caterina
Frezza.
di GAETA: Domenico (Napoli, 1705
†
1764), Patrizio Napoletano, sposò nel
1750 Donna Giovanna
di Gaeta dei Duchi
di San Nicola
de GENNARO: Mazzeo (†
1688), 4° Barone di Roccagloriosa e Patrizio Napoletano, sposò a
Napoli nel 1669 Donna Agnese
de Gennaro.
IMPERIALI: Maria Francesca (Napoli,
1793
† 1829) sposò a Napoli nel 1813 Don
Michele
Imperiali dei Principi di Francavilla.
LOFFREDO: Antonio, cavaliere napoletano, ai tempi di re
Ladislao di Durazzo, sposò in prime nozze Caterina
Loffredo.
MUSCETTOLA: Giovanni Battista (Napoli, 1618 †
ivi, 1688) sposò in seconde nozze nel 1657 Donna Margherita
Muscettola, figlia di Don
Francesco Antonio 1° Duca di Melito e di Antonia Maria
Mirelli.
Antonia
d'Afflitto (Napoli,1662 † ivi, 1746) sposò a Napoli nel 1682 Don Francesco
Muscettola,1° Duca di Spezzano.
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© Napoli - Epitaffio su lastra
tombale di Margarita Muscettola e del figlio Francesco Antonio
d'Afflitto
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NUNZIANTE: Donna Maria Stefania (1847 † 1914), 9° Duchessa
di Castropignano, nel 1876 sposò Don Riccardo
Nunziante dei marchesi di San
Ferdinando.
del PEZZO: Francesco (1730 † 1789)
sposò a Napoli nel 1759 Donna Maria Maddalena
del Pezzo dei duchi di Caianiello.
PICCOLOMINI:
Lucrezia sposò Don Vincenzo
Piccolomini d’Aragona dei Marchesi di Deliceto
di SANGRO: Maria Girolama (1845 † 1880)
nel 1873 sposò Don Vincenzo
di Sangro,
Conte di Rodiano, dei Principi di San Severo.
SERSALE: Andrea (†
Napoli, 1727) sposò a Napoli nel 1701 Luisa
Sersale.
di TOCCO: Don
Ferdinando (†1699),
2° Principe di Scanno, sposò a Napoli nel
1669 D. Francesca
di Tocco.
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Note:
1) -
Libro d'Oro Napoletano - Archivio di Stato di Napoli - Sezione
Diplomatica.
2) - Carlo De Lellis – pag.243
3) - C. De Lellis, Discorsi delle
famiglie nobili del Regno di Napoli, parte II, Napoli 1663, pag.
190; B. Candida Gonzaga, Memorie delle famiglie..., Vol. III,
pag. 89 |
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