Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia. 

Sacro  Militar Ordine  dei Santi Maurizio e Lazzaro

a cura di Giulio Mattarocci

 

La  nostra  Storia

L‘Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro è nato dall‘ unione di due distinti Ordini che, sul finire del secolo XVI, sotto il Magistero della Real Casa di Savoia, si riuniscono in un unico Ordine. Approfondire la personalità dei due Santi patroni, ci permette la riscoperta di due personaggi affascinanti: Maurizio e Lazzaro.

L‘ Ordine di S. Maurizio fu istituito dal Duca Amedeo VIII di Savoia (detto il pacifico) nel 1434. Il culto per S. Maurizio, capitano della leggendaria Legione Tebana (di stanza in Tebe), martire della fede cristiana, era antica tradizione della casa di Savoia, che aveva già istituito chiese e monasteri dedicati al Santo, oltre a coniare monete e usare bandiera di guerra con l‘ immagine del guerriero.  San Maurizio era stato in vita un eccellente condottiero militare che, tra il III e il IV secolo , si era fatto massacrare con tutta la sua legione formata da 6.666 uomini,  pur di non perseguitare ed uccidere i cristiani locali. 

Non appena Amedeo VIII , insieme con alcuni dei suoi  consiglieri, si ritira nel territorio dell‘ Alta Savoia nel Monastero di  Ripaglia (Chiablese),  nella solitudine per consacrarsi a Dio, ispirandosi proprio alla figura di San Maurizio, costituisce  questa prima congregazione la “Sacra  Milizia“ di San Maurizio, ( Militia Sancti Mauritii ) che aveva per scopo di servire Dio in vita devota e claustrale


Saint Vincent - Aosta - Affresco di San Maurizio
 

Amedeo VIII  stesso lasciò scritto nel suo testamento (1439) quale carattere dovesse essere questa Istituzione, in cui si dovevano eleggere “uomini egregi, lungamente e laudabilmente esercitati in onorate militari fazioni,  e disposti per finir bene la vita, a rinunziare volenterosamente al cavalierato ed alla pompa mondana, ed a vivere casti nell‘ esercizio delle virtù“. I Cavalieri che entrarono il 16 ottobre 1434 col Duca nel convento secolare di Ripaglia furono cinque coi loro scudieri e valletti. Quando nel 1439 Amedeo VIII lasciò Ripaglia perchè eletto Pontefice, (eletto antipapa con il nome di Felice V) egli fu seguito dai suoi Cavalieri: e quel primo nucleo di milizia o di ordine equestro – religioso non fu piú continuato (in assenza di una legittima autorizzazione ecclesiastica).

Con la  morte di  Amedeo VIII di Savoia esso cessò di fatto di esistere.


Amedeo VIII ( Chambéry, 4 settembre 1383 – Ripaille, 7 gennaio 1451) in abito della
 Milizia Mauriziana, riceve la tiara dopo la sua elezione ad antipapa Felice V.
 

L‘ Ordine dei Cavalieri di S. Lazzaro, ancor più antico dell‘ Ordine di S. Maurizio, aveva per principal scopo la cura della lebbra,, la terribile malattia che da tempo immemorabile infieriva sulle coste asiatiche. Il nome stesso del patrono S. Lazzaro, assunto dall‘ Ordine, richiama la mente tanto al povero lebbroso della Bibbia (nel Vangelo secondo Luca 16, 19-31) che attende invano alla mensa del ricco Epulone, quanto  a quell‘ altro Lazzaro, fratello di Marta, che Cristo risuscitò, e della prima Chiesa cristiana fu quindi vescovo e martire.

Da un‘ antichissima compagnia di nobili e pietose persone che in Gerusalemme, specialmente al tempo delle prime Crociate, aveva per ufficio di servire i poveri lebbrosi, e ricevere i pellegrini che si recavano in Terra Santa, difendendoli in armi dagli attacchi dei mussulmani,  derivò pertanto l‘Ordine di San Lazzaro.

I Cavalieri di esso professavano la regola di S. Agostino, e sull‘ abito nero portavano una croce verde.

Intorno al 1100 sorse a Gerusalemme un ospedale specificamente dedicato ai malati di lebbra. Questi Cavalieri, si chiamarono inizialmenmte fratelli di San Lazzaro e costruirono questa prima casa fuori dalle mura della città.

Entro breve tempo sorsero altri stabilimenti a Betania e Tiberiade.

Verso il 1150, al tempo della seconda Crociata, si ebbero poi le prime filiazioni dell‘ Ordine di San Lazzaro in Occidente con la fondazione di stabilimenti a Burton, in Inghilterra, e a Boigny, presso Orléans, in Francia. Aiutato  dai principi, dai privati, dai papi, l‘ Ordine  andò  a mano a mano dal XII secolo accogliendo donazioni di case, di danaro e di rendite. Ed è così che si intensificarono le chiese ed ospedali in varie parti d‘ Oriente.

Verso la fine del secolo XIII, fuggendo l‘ invasione dei Saraceni, cui lasciarono in preda le terre della Cristianità, i Cavalieri di S. Lazzaro ripararono in Occidente, specialmente nei Regni di Napoli e di Sicilia e in Francia dove continuarono il loro ufficio, fondando nuove case ed ospedali per i lebbrosi. In Italia gli Istituti Lazzariani sorsero a Foggia, a Campobasso, a Benevento, a Bitonto, a S.Severo, e a Capua.

Ed è proprio a Capua  per circa duecento anni, durante i secoli XV e XVI, si stabilirono la sede principale ed il principale Ospedale dell‘ Ordine.

 Nel XV e XVI secolo l‘ Ordine visse la travagliata esistenza di tante istituzioni analoghe, continuamente sul punto di essere vendute, abolite o regalate per l‘ indefinita situazione giuridica. Inutilmente Papa Sisto IV nel 1480, ed Innocenzo VIII nel 1489, tentarono di dar nuova energia e nuova compagine all‘ Ordine cedendolo – formalmente -  ai cavalieri di San Giovanni (Bolla di Innocenzo VIII del 1489). Ma questo non ebbe un buon esito.

E sotto il pontefice Pio IV (1565) che l‘Ordine cominciò tuttavia a restaurarsi nella sua costituzione. Lo stesso papa vi prepose al Gran Magistero un suo parente, Giannotto Castiglioni, suo nipote milanese, uomo colto, raffinato e buon cavaliere. Il Gran Maestro Giannotto Castiglioni tentò con saggie disposizioni di rinnovare l‘Istituzione. Ma la situazione precipitò nel 1566 quando venne a mancare Pio IV e, non trovando appoggio sufficiente nel nuovo pontefice, e cedendo alle esortazioni del Cancelliere dell‘Ordine Conte Carlo Cicogna, il Gran Magitero passava al Duca Emanuele Filiberto di Savoia.

E fu proprio lui, Emanuele  Filiberto  duca  di Savoia, a richiamare in vita l‘ antica fondazione dell‘ antenato Sabaudo, ricostituendo l‘ antico Ordine di San Maurizio eretto con la Bolla “ Christiani  Populi“ del 16 settembre 1572 dal Sommo Pontefice Gregorio XIII.

Con la successiva Bolla “Pro Commissa Nobis“ del 13 novembre 1572 si univa,  poi, l‘ Ordine di San Maurizio a quello Gerosolimitano di San Lazzaro di Gerusalemme.

Nacque così ufficialmente l‘ Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, sotto il Magistero di Emanuele Filiberto Duca di Savoia, quale  Gran  Maestro, col principio della difesa della fede cristiana  e di dare soccorso ed aiuto verso chi è nel bisogno. Con la stessa Bolla Papale del 13 novembre 1572 di Papa Gregorio XIII, furono date disposizioni  al nuovo Ordine Militare e Religioso, ponendolo sotto la Regola di San Benedetto della Congregazione Cistercense prima, e di quella di Sant’Agostino poi, dichiarando i legittimi successori del Duca di Savoia, Gran Maestri dell‘ Ordine.

Nessuno poteva ottenere la croce se durante i tre anni di noviziato non avesse militato almeno in tre campagne marittime. Inizialmente i Cavalieri dell‘ Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro erano simili ai Cavalieri di San Giovanni, detto poi di  Malta  (l‘attuale SMOM – Sovrano  Militare  Ordine  di  Malta). Per l‘ ammissione all‘ Ordine era necessario appartenere al ceto nobiliare. Infatti, fin dai primordi dell‘istituzione i Cavalieri si distinguevano in “Cavalieri di Giustizia e “di Grazia“. Questa distinzione venne abolita nel 1849, rendendo così accessibile l‘Ordine ad ogni categoria di Sudditi.

Emanuele Filiberto duca di Savoia, soprannominato Testa di Ferro, dotò l‘Ordine con 15.000 scudi annui, case conventuali  in Torino e Nizza, ospedale  e collegio in Torino.


Ritratto del duca Emanuele Filiberto di Savoia, primo Gran  Maestro degli Ordini unificati di San Maurizio e Lazzaro
(Chambéry 08.07.1528 – Torino 30.08.1580).
 

Nel corso del Seicento, venendo a mancare i suoi obiettivi militari (Emanuele Filiberto trascurò ogni impresa marinara, l‘ Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro finì col trasformarsi in Ordine onorifico, a un livello inferiore, ma con le stesse finalità dell‘ Ordine del  Collare dell‘ Annunziata. Col tempo andò poi recuperando in parte la più antica tradizione ospedaliera dell‘ Ordine di San Lazzaro, come ente amministratore di case di cura e di ospedali. I successori di Emanuele Filiberto si dedicarono ad accrescere  lustro e potenza all‘ Ordine, mentre i pontefici concorsero ad aumentare i possessi e i redditi, unendo ad esso benefici  ecclesiastici. Intanto fin dal 1573 Emanuele Filiberto aveva fondato in Torino il primo Ospedale Mauriziano.

Nel 1729 il Re Vittorio Amedeo II dette all'Ordine la sua sede religiosa in Torino, convertendo l‘antica chiesa di San Paolo nella Basilica Magistrale di Santa Croce, divenendo da allora  la Basilica Magistrale dei Santi Maurizio e Lazzaro. Nel secolo XVIII, si aggiunse alla dotazione dell‘Ordine la penisola di Sant‘Antioco. Un altro ospedale Mauriziano sorse poi a Valenza, con un lascito della marchesa Del Carretto. Nel 1816 Vittorio Emanuele I raccolse le leggi e gli statuti dell‘ istituzione in un codice unico.


Re Carlo Alberto di Savoia nelle vesti di Gran Maestro dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (1798 - 1849).
 

Sua Maestà il Re Carlo Alberto, con le “Magistrali Patenti“ del 9 dicembre 1831, formó tre classi di Cavalieri : Cavalieri di Gran Croce, Commendatori e Cavalieri, modificandone gli statuti e ribadendone la prioritaria funzione ospedaliera.

Arrivando così all‘ascesa al trono sabaudo di Vittorio Emanuele II, abbiamo le “Patenti Magistrali “ del 1855 che divise l‘Ordine in cinque classi: Cavalieri di Gran Croce, Commendatori di prima classe, Commendatori di seconda classe, Ufficiali e Cavalieri. Successivamente i Commendatori di prima classe ebbero il titolo di Grandi Ufficiali. Divenuto Vittorio Emanuele II re d‘ Italia, nel 1868 stabilì le categorie di persone che potevano essere decorate dei vari gradi dell‘ Ordine. Il numero degli indigniti delle prime quattro classi fu limitato, quello dei cavalieri illimitato.

Le successive modifiche datate 11 giugno 1985 e 23 gennaio 1988, effettuate dal XVII Gran Maestro dell‘Ordine Santi Maurizio e Lazzaro, S.A.R. il Principe Reale Vittorio Emanuele IV, Duca di Savoia, Principe di Napoli, diedero un‘ ulteriore classificazione delle classi, consentendo l‘ingresso anche alle Dame.

L‘insegna della Milizia consiste in una croce trifogliata d’oro, smaltata di bianco dell’Ordine di San Maurizio accollata ad altra croce biforcata, smaltata di verde, posta in decusse, antico simbolo dei Cavalieri di San Lazzaro.

Con la proclamazione del Regno d‘ Italia (17 marzo 1861) Vittorio Emanuele II, Re di Sardegna, Duca di Savoia, Capo della Casa di Savoia, aveva assunto per sé e per i suoi discendenti il titolo di Re d‘ Italia. Come Capo della sua Casa era titolare del Magistero degli Ordini della SS.Annunziata, dei SS. Maurizio e Lazzaro, dell‘Ordine Militare di Savoia e dell‘Ordine Civile di Savoia, tutti istituiti, in varie epoche, dai suoi predecessori nel ruolo, in forza della propria qualità di “fons honorum“ in quanto sovrani assoluti.


Vittorio Emanuele II di Savoia (1820-1878) , re di Sardegna, re d‘ Italia, Cavaliere di Gran Croce
dell‘ Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro.
 

Dopo il mutamento istituzionale avvenuto in Italia nel 1946, gli Ordini Cavallereschi di cui era titolare il Re d‘Italia e Capo di Casa Savoia, sono ritornati patrimonio della  Real  Casa che ne aveva il Magistero prima della proclamazione del Regno d‘Italia, in quanto nel pieno, legittimo e giuridico possesso delle “Prerogative  Dinastiche“ consistenti nella “Fons Honorum“,  comprendenti i due diritti fondamentali  (jus majestatis e jus honorum). Pertanto, l’insigne Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro conserva intatta la sua validitá e viene trasmesso “jure sanguinis  all‘infinito ai propri discendenti, in persona del  “Capo di Nome e d‘Arme della Dinastia“ .

L‘Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, - di collazione dinastico-familiare del proprio Casato - essendo stato istituito nell‘ambito dell‘ordinamento della Chiesa (Bolle Pontificie da Papa Gregorio XIII), gode in perpetuo dell‘ assistenza di un alto Religioso cattolico presbitero.


S. M. Vittorio  Emanuele III, Re  d’Italia  e Gran  maestro  dell‘ Ordine dei  SS. Maurizio e Lazzaro (1900 - 1946)
 

Oggi, l‘Ordine Sacro dei Santi Maurizio e Lazzaro continua incessantemente il suo ruolo fondamentale di assistenza e beneficenza verso i piú bisognosi, attraverso i suoi Cavalieri e Dame distribuiti in larga misura in tutto il mondo. La storia dell‘Ordine Mauriziano vive più che mai per grande parte in monumenti religiosi e alcuni fra essi serbano solennità di ricordi ed artistica rinomanza.

L‘attuale Gran Maestro é Sua Altezza Reale il Principe  Emanuele  Filiberto di Savoia, Duca di Savoia, Principe di Venezia, Gran Maestro degli Ordini Dinastici e Capo  della  Real  Casa  di  Savoia.
 

Insigniti notabili

Tra gli insigniti dell'Ordine degni di rilievo si ricordano diversi monarchi come gli imperatori Francesco Giuseppe I d‘ Austria, Guglielmo II di Germania, Nicola II di Russia, Napoleone III di Francia ed Hailé Selassié di Etiopia, oltre a sovrani come Giorgio V del Regno Unito, Mozaffar ad-Din Shah Qajar di Persia, Alfonso XIII di Spagna nonché alcuni Gran Maestri del Sovrano Militare Ordine di Malta come Angelo de Mojana di Cologna, Ludovico Chigi Albani della Rovere e Matthew Festing o sovrani stranieri come il Principe Alberto II di Monaco, Juan Carlos I di Spagna, il Granduca Enrico di Lussemburgo.

Fra i capi di dinastie già regnanti si ricordano  S.A.R. il Principe Carlo  di  Borbone  delle Due  Sicilie, Duca di Castro, Capo della Real Casa, S.A.R. Duarte Pio di Braganza, Duca di Guimaraes, Capo della Real Casa del Portogallo, S.A.R. Nicola Petrovic-Njegos, Capo della Real Casa del Montenegro.


Gran Croce dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro
 

Ufficiali Generali/Politici dell`Esercito del Regno delle Due Sicilie, insigniti di onorificenza della Real Casa di Savoia:

 

Afan de Rivera Achille (Santa Maria Capua Vetere19 gennaio 1842  Napoli26 ottobre 1904), figlio del generale di artiglieria Rodrigo e di Giovanna Mira de Balena,  è stato un generale e politico italiano, ufficiale dapprima dell'esercito borbonico e poi dell'esercito italiano:
- Cavaliere dell'Ordine di Francesco I (Regno delle Due Sicilie) 1860
- Cavaliere dell'Ordine di San Giorgio della Riunione (Regno delle Due Sicilie) 1860
- Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia (Regno d'Italia) 1866


Achille Alfan de Rivera e suo figlio Pietro
 

Assanti Damiano (Catanzaro, 9 luglio 1809 Roma, 27 febbraio 1894), è  stato un patriota, politico e prefetto italiano:    
- Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, 9 novembre 1862
- Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, 25 gennaio 1863
-  Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, 7 settembre 1864
- Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia, 22 aprile 1868
- Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia, 12 febbraio 1871
- Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia

 

Cosenz Enrico  (Gaeta, 12 gennaio 1820  Roma, 28 settembre 1898) è stato un militare e politico italiano, ufficiale dell'esercito delle Due Sicilie, partecipò, nel contesto della prima guerra d'indipendenza, alla difesa di Venezia. Successivamente passò nelle file di Giuseppe Garibaldi e fu poi generale dell'Esercito Regio, capo di stato maggiore, deputato e senatore del Regno d'Italia:
- Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata, 11 marzo 1890
- Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, 25 marzo 1860
- Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, 17 novembre 1860
-  Grande Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, 21 agosto 1862
- Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, 30 maggio 1878
-  Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia , 22 aprile 1868
- Grand'Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia, 17 febbraio 1869
- Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine della Corona d'Italia, 8 ottobre 1870
- Ufficiale dell'Ordine militare di Savoia, 12 luglio 1859
- Commendatore dell'Ordine militare di Savoia. 12 giugno 1861
- Cavaliere di gran croce dell'Ordine militare di Savoia 15 novembre 1893
- Medaglia Mauriziana per Merito Militare di 10 Lustri

 

d'Ayala Mariano (Messina, 14 giugno 1808  Napoli, 26 marzo 1877) è stato un militare, politico e scrittore italiano:
- Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
, 4 agosto 1861
- Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, 31 dicembre 1864
- Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia, 27 settembre 186? 

 

de Sauget Roberto (Monteleone Calabro, 3 aprile 1786  Napoli, 21 febbraio 1872) è stato un politico  e militare

italiano:
-  Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata
-  Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
 

Mezzacapo Carlo   (Capua, 9 novembre 1817  Roma, 26 luglio 1905) è stato un generale e patriota italiano; niziò la carriera militare come ufficiale di artiglieria nell'esercito delle Due Sicilie. Frequentò il Real Collegio Militare della Nunziatella avendo come compagni di corso il fratello Luigi ed Enrico Cosenz.
- Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, 25 marzo 1860
- Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, 29 dicembre 1860
- Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, 30 marzo 1862
- Grande Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro
- Cavaliere di Gran Croce decorato con Gran Cordone dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, 30 maggio 1889
- Cavaliere dell'Ordine Militare di Savoia
- Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia, 22 aprile 1868
- Grand'Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia, 2 giugno 1870
-  Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine della Corona D‘ Italia, 30.05.1878
- Medaglia Mauriziana per Merito Militare di 10 Lustri
- Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata, 1903
 

Mezzacapo Luigi (Trapani, 25 gennaio 1814  Roma, 27 gennaio 1885) è stato un generale,  patriota  e politico  italiano. Iniziò la carriera militare come ufficiale di artiglieria nell'esercito delle Due Sicilie (1832). Frequentò il Real Collegio Militare della Nunziatella fra il 1825 ed il 1832:
- Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, 13 gennaio 1873
- Commendatore dell'Ordine militare di Savoia, 1º giugno 1861
 

Paternò Giuseppe di Spedalotto (Palermo, 27 aprile 1794  Palermo, 30 marzo 1874), figlio di Onofrio Emanuele Paternò e di Maria Antonia Trigona e Stagno, è stato un militare  e  politico italiano. Generale dell'esercito borbonico, partecipò alla rivoluzione siciliana del 1848 rivestendo l'incarico di  ministro della Guerra e della Marina nel Governo siciliano di Ruggero Settimo. Contemporaneamente suo fratello, il marchese di Spedalotto, era pretore di Palermo. Nel 1860 partecipò attivamente alla campagna meridionale di Giuseppe Garibaldi: il 2 luglio, con decreto dittatoriale n° 79 fu nominato tenente generale e comandante la XVIª Divisione dell'esercito meridionale, mentre il 30 agosto ricoprì l'incarico di segretario di Stato della Guerra del governo dittatoriale. Fu nominato senatore del Regno nel novembre 1862, dopo l'Unità d'Italia da Vittorio Emanuele II:
- Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine della Corona d’Italia
- Grand'Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, 26 giugno 1862


Giuseppe Paternò  di Spedalotto (1794    1874), senatore del Regno d'Italia
 

Pianell Giuseppe Salvatore (Palermo, 9 novembre 1818 Verona, 5 aprile 1892) è stato un generale  e politico italiano. Conte dal 1856. Fu nominato Ministro della Guerra del Regno delle due Sicilie nel luglio 1860, nei giorni cioè dell'Impresa dei Mille.  Favorevole ad un'alleanza con il Piemonte e all'applicazione della costituzione promulgata da Francesco II, si trovò per questo avversario di buona parte della corte borbonica. Diede le dimissioni dopo poche settimane di ministero e, a seguito della proclamazione del Regno d’Italia, chiese e ottenne di entrare nell'Esercito italiano con il grado di generale:
- Cavaliere del Reale Ordine di San Ferdinando e del merito, 18 dicembre 1848
- Ufficiale dell’Ordine Militare di San Giorgio della Riunione delle due Sicilie, 17 agosto 1850
- Commendatore dell’Ordine di Francesco I delle due Sicilie, 16 luglio 1860
Onorificenze del Regno d'Italia:
- Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata
- Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, 4 agosto 1861
- Grande Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, 30 marzo 1862
- Cavaliere di Gran Croce decorato con Gran Cordone dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, 22 settembre 1867
- Grand'Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia, 22 aprile 1868
- Cavaliere di Gran Croce decorato con Gran cordone dell'Ordine della Corona d‘ Italia, 2 giugno 1870
- Grande ufficiale dell'Ordine militare di Savoia


Giuseppe Salvatore Pianell, in tenuta da capitano
 

Venneri GennaroComandante della Guardia nazionale a Cariati, sposato con donna Gabriella dei Conti Salvidio nel 1856.


Don Gennaro VenneriComandante della Guardia nazionale a Cariati
 

Ufficiali della Real Marina del Regno delle Due Sicilie,  insigniti di onorificenza della Real Casa di Savoia
 

Accinni Enrico (Napoli, 8 luglio 1838  Roma, 24 maggio 1904), figlio di Francesco e di Maria Giuseppa de Casiron, è stato un ammiraglio e politico italiano.
Nacque a Napoli l'8 luglio 1838. Arruolatosi nella Regia Marina del Regno delle Due Sicilie, il 30 maggio 1853 iniziò a frequentare la Scuola di Marina di Napoli, da cui poi uscì con il grado di guardiamarina entrando in servizio effettivo.
Aiutante di campo generale onorario di S.M. il Re dal 10 aprile 1892, fu elevato al rango di viceammiraglio il 9 febbraio 1893, ed assunse il comando della Squadra navale.
Tra il 1893 e il 1902 fu Presidente del Consiglio Superiore di Marina. Deputato per le circoscrizioni di Grosseto e Gaeta, il 9 dicembre 1898 fu nominato senatore.
- Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia, 26 maggio 1872
- Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia, 11 giugno 1876
- Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia, 5 ottobre 1878
- Grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia, 5 giugno 1890
- Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran cordone dell'Ordine della Corona d‘ Italia, 10 gennaio 1896
- Cavaliere dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro, 10 gennaio 1869
- Ufficiale dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro, 26 dicembre 1869
- Commendatore dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro, 20 febbraio 1881
-  Grande ufficiale dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro, 21 aprile 1892
- Cavaliere di gran croce decorato di Gran cordone dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, 2 gennaio 1902
- Medaglia Mauriziana al Merito di 10 lustri di Carriera Militare


Enrico Accinni ( 1838  1904), senatore del Regno d'Italia

Acton Ferdinando (Napoli, 16 luglio 1832  Roma, 18 febbraio 1891), figlio del barone Carlo Acton e della contessa Zoè Guiges d'Albon, è stato un ammiraglio,  nobile e  politico italiano,  Ministro della marina dal 1879 al 1883.
Nacque a Napoli dal barone Carlo Acton, discendente di una nobile famiglia originaria dell'Inghilterra, e dalla contessa francese Zoè Guiges d'Albon. Seguì gli studi militari presso la Real accademia di marina di Napoli ed entrò con il grado di guardiamarina nella Real Marina del Regno delle Due Sicilie.
Entrato nella Regia Marina con il grado di capitano di fregata assunse nel 1866 il comando della pirocorvetta Etna nell'ambito della terza guerra d'indipendenza italiana, svolgendo compiti di esplorazione nel canale d'Otranto.
Promosso nel frattempo al grado di contrammiraglio (1877) fu segretario generale del Ministero della Marina nel 1878, sotto il ministro Enrico Di Brocchetti, e poi Ministro della marina tra il 1879 e il 1883 nei governi Cairoli III e Depretis IV. Nel corso del 1880 ricoprì ad interim per pochi giorni anche l'ufficio di Ministro della guerra.
A lui si deve lo studio per la costruzione dell'Arsenale militare marittimo di Taranto oltre che del canale navigabile che congiunge il mar Grande con il mar Piccolo e del ponte di San Francesco di Paola, che inaugurò solennemente il 22 maggio 1887.
Nel 1880 fu nominato senatore in quanto già Ministro di Stato e continuò la sua carriera militare, venendo promosso al grado di viceammiraglio nel 1883. Nei suoi ultimi anni di servizio guidò i dipartimenti marittimi di Napoli (1886) e La Spezia (1888) e servì come Capo di Stato Maggiore della Regia Marina nonché come Presidente del Consiglio superiore di marina.
Morì a Roma nel 1891.
- Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, 27 settembre 1862
- Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, 26 dicembre 1869
- Grande Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, 26 ottobre 1878
- Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, 13 gennaio 1889
- Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia, 7 aprile 1868
- Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia, 3 giugno 1871
- Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia, 7 giugno 1875
-  Grand'Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia, 10 marzo 1878
-  Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell‘ Ordine della Corona d‘ Italia, 29 ottobre 1880


Ferdinando Acton (Napoli, 1832  Roma, 1891), ammiraglio e senatore del Regno di Napoli
 

Acton Guglielmo Errico Maria (Castellammare di Stabia, 25 marzo 1825  Napoli, 29 novembre 1896) è stato un militare e politico italiano, in precedenza ufficiale del Regno delle Due Sicilie.
Figlio del brigadiere generale della Marina delle Due Sicilie Carlo Acton (1783
1863) e della contessa Zoè Guignes d'Albon, ex-allievo della Scuola Militare Nunziatella, dopo essere stato inizialmente ammesso nella marina di Genova, intraprese poi la carriera militare nell'anno 1841 nella Marina del Regno delle Due Sicilie. Sposò il 16 maggio 1853 a Napoli Maria Guglielmina Ramirez.
Capitano di fregata e comandante della corvetta Stromboli, solo dopo che i Mille erono sbarcati a Marsala, s'impossessò del piroscafo Piemonte, rimorchiandolo fino al porto di Napoli. In seguito, il 14 agosto 1860 respinse l'abbordaggio notturno portato dalla pirocorvetta garibaldina Tukery al vascello borbonico Monarca, nel porto di Castellammare di Stabia, rimanendo ferito ad una coscia, in un episodio controverso. Comunque, per questo suo gesto gli venne conferita la Croce di cavaliere del Reale ordine di San Ferdinando e del merito da parte del sovrano borbonico.
Subito dopo la caduta di Napoli, passò alla Regia Marina italiana, partecipando nel 1861 all'assedio di Gaeta, dove si era arroccato il governo borbonico, e di Messina. Nel 1864 intraprese, al comando della fregata Principe Umberto una lunga crociera nell'Atlantico e nel Pacifico. Nel 1866 partecipò alla battaglia di Lissa e imbarcò nella sua fregata i naufraghi del Re d'Italia, affondata dagli austriaci.
Deputato per il collegio di Belluno dal 1867 al 1870, fu contrammiraglio nel 1868, assunse la direzione dell'Arsenale della Spezia e, dal 15 gennaio 1870 al 31 agosto 1871 fu ministro della Marina del Governo Lanza.
Nominato senatore il 15 novembre 1871, divenne viceammiraglio nel 1879 e capo di Stato Maggiore della Marina. Fu collocato a riposo nel 1888.
- Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro,  10 giugno 1866
- Grande Ufficiale dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, 31 agosto 1871
- Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, 6 novembre 1888
- Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell'Ordine della Corona d'Italia
-  Ufficiale dell'Ordine militare di Savoia, 19 maggio 1861


Guglielmo Errico Maria Acton (1825  † 1896)
 

Calenda Vincenzo, barone di Tavani,  (Nocera Inferiore, 8 febbraio 1830  Nocera Inferiore , 4 novembre 1910), figlio di Gregorio Calenda e di Acheropita Bruni Grimaldi, é stato un magistrato e politico italiano e senatore del regno d‘ Italia dalla XVI Legislatura. Fu Ministro di Grazia e Giustizia del Regno d' Italia. Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione di Napoli e di Torino.
- Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell‘ Ordine dei SS.  Maurizio e Lazzaro
- Cavaliere di Gran Croce decorato di Gran Cordone dell‘ Ordine della Corona d‘ Italia


Vincenzo Calenda di Tavani
 

Fortunato Giustino (Rionero in Vulture, 20 agosto 1777    Napoli, 22 agosto 1862), figlio di Cherubino e di Emanuela Pessolano, sostenitore della Repubblica Napoletana del 1799, è stato un magistrato durante il decennio francese e Primo Ministro del Regno delle Due Sicilie, succeduto a Gennaro Spinelli di Cariati.
- Cavaliere di Gran Croce del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio
- Cavaliere di Gran Croce del Reale Ordine di Francesco I
- Cavaliere di Gran Croce dell‘ Ordine die Santi Maurizio e Lazzaro (Regno di Sardegna)


Fortunato Giustino (1777  1862)
 

Mattarocci Domenico (Frosolone 01 luglio 1815 Napoli, 10 gennaio 1903) é stato un giurista e magistrato del Regno delle Due Sicilie e del Regno d'Italia. Domenico Mattarocci fu Presidente della Corte di Appello di Catanzaro. Magistrato applicato presso la Corte di Cassazione di Torino e Procuratore del Re a Teramo.
- Cavaliere dell‘ Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro  - Decreto Reale, 21 luglio 1872
- Cavaliere della Corona d‘ Italia - Decreto  Reale,
16 gennaio 1876
- Commendatore della Corona d‘ Italia - Decreto Reale, 21 luglio 1878
 

Palasciano Ferdinando   (Capua, 13 giugno 1815 Napoli, 28 novembre 1891), figlio di Pietro e di Raffaela Di Cecio, è stato un chirurgo e politico italiano, considerato uno dei precursori della Croce Rossa. Nel 1861 scrisse "La neutralità dei feriti in tempo di guerra" che fu una delle basi della Convenzione di Ginevra del 1864. Fu deputato al Parlamento e senatore del Regno d'Italia.
- Commendatore della Corona d‘ Italia
- Ufficiale dell‘ Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro


Napoli, statua di Ferdinando Palasciano (1815 † 1891)
 

Settimo Ruggiero (Palermo, 19 maggio 1778  La Valletta, 2 maggio 1863) è statoun ammiraglio e politico italiano, cittadino del Regno di Sicilia.
Si formò presso l'Accademia Borbonica della Real Marina delle Due Sicilie di Napoli e diventò nel 1793 ufficiale della flotta borbonica; combatté i corsari barbareschi.
Nel 1811 per problemi di salute si ritirò dalla carriera di marina per darsi alla politica, dove in poco tempo diventò il maggiore esponente del partito liberale siciliano e fu Ministro della Marina (1812-13) e della Guerra (1813-14) del Regno di Sicilia (1734-1816)
Approvò l'annessione al Regno d'Italia con il plebiscito e fu nominato senatore il 20 gennaio 1861. È sepolto nel Pantheon di Palermo, la chiesa di San Domenico, in un monumento progettato dall'ingegnere Ernesto Perez, con sculture realizzate da Domenico Costantino, in particolare l'angelo, e Salvatore Valenti.
La Regia Marina gli ha intitolato il sommergibile Ruggiero Settimo in servizio dal 1932 al 1946.
- Cavaliere dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata, 1860
- Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, 1860


Ruggiero Settimino (1778  1863), ammiraglio
 

 

ALTRI ORDINI CAVALLERESCHI:

Ordini dell'Argata e della Leonza
Ordine di Carlo III (detto anche della Concezione di Spagna)
Cavalieri della Chiave d'Oro
Cavalieri di Malta ad Honorem
Ordine Costantiniano di San Giorgio
Ordine delle Due Sicilie
Ordine dell'Ermellino
Ordine di Francesco I
Ordine di Malta e I cavalieri di Malta
Ordine della Nave
Ordine del Nodo
Ordine di S. Ferdinando e del merito
Ordine di San Gennaro
Ordine di San Giacomo della Spada
Ordine Militare di S. Giorgio della Riunione
Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme
Ordine del Toson d'Oro

*******************
STORIA DELLE FAMIGLIE NOBILI:
Elenco A - B  /   Elenco C   /   Elenco D - H
Elenco I - N /  Elenco O -R  /  Elenco S -
Z
*******************

SEDILI DI NAPOLI   CASE REGNANTI   ELENCO TITOLI
MEDIA   PUBBLICAZIONI   EVENTI  CONFRATERNITE
ELENCO ANALITICO NOMI   MERCATINO ARALDICO   MAPPA DEL SITO
STEMMARIO   ORDINI CAVALLERESCHI  BATTAGLIE

SCOPO   FONTI   CONTATTI   LINKS
HOME PAGE