
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Ricciardi |
Arma: di verde al riccio
sormontato da un lambello d'oro a cinque pendenti; alias:
di verde al riccio sormontato da un lambello e cinque pendenti,
il tutto d'argento.
Dimora:
Napoli
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© Arma Famiglia Ricciardi |
La famiglia Ricciardi, originaria di Saragnano casale
dello Stato di
Sanseverino in Principato citra ma baronia a
parte appartenente ai
Caracciolo di Avellino, si trasferì nei primi
anni del XVIII secolo a Foggia, città in
Provincia di Capitanata, con Francesco
Antonio Ricciardi (Saragnano, 1693
†
Foggia, 1.6.1766). Fu Avvocato Fiscale della Dogana ed
ebbe l’ufficio di Mastrogiurato negli anni 1740-41 e
1751; nel 1712 sposò Teresa Gervasio figlia di Domenico,
la quale gli portò una dote di 1500 ducati oltre a
proprietà di alcune case a Foggia. Egli fu fra i
promotori della fondazione dell’Accademia degli
illuminati. Ospitò nel 1745
Sant'Alfonso dei Liquori, nel suo palazzo
acquistato agli inizi del 1700 dal duca Adriano
Brancia, ristrutturato dopo il terremoto del
1731.
Ebbe 5 figli: Carlo, Giulio, Cesare
Basilio, Giovanni ed Elisabetta.
Francesco Antonio nel 1747 escluse tre dei suoi figli
dell’eredità, donando anzi tempo tutti i suoi beni al
secondogenito Giulio.
Carlo, il primogenito, si dedicò alla vita forense e
pubblica succedendo al padre nel 1764 nella carica di
Mastrogiurato in Foggia e fu nella rappresentanza
politica amministrativa cittadina negli anni 1771-72 e
1772-73.
Giulio, secondogenito, ebbe in dono tutti i beni di
famiglia, compreso l’avito Palazzo; sposò Elisabetta
Poppi di Foggia.
Cesare Basilio, terzogenito, intraprese la carriera
ecclesiastica e fu nominato Abate.
Elisabetta, unica figlia femmina, ebbe una dote di 1500
ducati; impalmò un esponente della famiglia
Garzilli. |

Foggia - Palazzo Ricciardi (da
Google Maps) |
Giovanni, ultimogenito, nacque a Foggia
nel 1733 e sin da ragazzo si trasferì a Napoli per
studiare, laureandosi in legge; esercitò la professione
forense, nel 1770 circa fu avvocato e curatore degli
interessi dei Sabaudi a Napoli per molti anni. Avendo
perorato con successo presso il Ministro Tanucci una
lite riguardante un’eredità sulle rendite della Dogana
di Foggia, re Vittorio Amedeo II lo nominò
Conte.
Gio: e Simone Ricciardi risultano iscritti
nell’Albo
degli Avvocati del 1780, istituito per la
prima volta al Mondo, elaborato dal legislatore del
Regno di Napoli.
I predetti coniugi Giulio Ricciardi ed Elisabetta Poppi
generarono sei figli: Giovanbattista († 1810), Carlo, Francesco,
Giambattista, Nicola e Lucia.
Francesco (Foggia, 1758
† Napoli, 1842), terzogenito,
conte di Camaldoli alla morte del fratello Giovanbattista (1810),
nel 1768 si trasferì a Napoli presso lo zio Giovanni; si
laureò in legge e intraprese la professione di avvocato,
nel 1806 fu nominato Consigliere di Stato e nel 1809
ministro di giustizia. Sposò Luisa
Granito ed ebbe 4 figli: Giulio, Giuseppe
(Napoli,1808
† ivi, 1882), Elisabetta ed
Irene.
Il primogenito Giulio ( Napoli, 1801
† ivi, 1881) ereditò
il titolo di conte di Camaldoli; sposò nel 1830 Sofia
Spinelli (3.8.1805
† 11.11.1850), figlia di Gennaro
(Napoli, 1780 † ivi, 1851), principe di Cariati e di
Sant’Arcangelo, duca di Caivano e di Marianella,
Commendatore del Real Ordine delle Due Sicilie.
Giulio, fedelissimo di Casa Borbone, fu Pari del Regno,
gentiluomo di Camera d'Entrata, Gran Croce dell'Ordine
Costantiniano; dopo l'Unità fu a capo dell'opposizione
al nuovo regime, progettò l'assassinio di Silvio
Spaventa allora Capo della Polizia e attentati contro
Vittorio Emanuele. Il 23 gennaio 1861 emigrò a Roma e
fece parte della Corte borbonica in esilio.
Suo figlio Alfredo Ricciardi (Napoli, 1834
† ivi, 1892), ritornò a
Napoli con i genitori ed ereditò i titoli di
Conte di Camaldoli (ereditato dal padre),
principe di
Sant'Arcangelo, duca di Caivano,
marchese di Fuscaldo
(ereditati dalla madre).
Matilde Ricciardi, sorella di Alfredo, nacque a
Napoli nel 1838 ed ivi rese l'anima a Dio nel 1909. |
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Nel 1926 la
contessa Rachele Ricciardi, insieme al conte Francesco
Capece Galeota, alla principessa
Isabella
Pignatelli Aragona Cortes, al principe
Stefano Colonna di Paliano, al conte
del Balzo, al conte Luigi Balsamo ed
altri benefattori, fu una delle maggiori benefattrice che contribuì
alla ricostruzione del campanile della chiesa di Piedigrotta a
Napoli. |
Continua nel sesto
volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO
GLI SCUDI"
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