
Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano,
ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano,
appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano
dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Condò |
Arma: troncato
da una fascia in divisa di rosso, al primo d'oro alla testa di
pavone al naturale, al secondo d'oro alla rosa bottonata di
rosso. |

Trepuzzi (Lecce) - Stemma Famiglia Condò,
inquartato con le insegne dei Castriota-Scanderberg
e dei Radalivich di Polignano.
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La famiglia Condò, come
risulta anche dal Liber Rubeus Universitatis Lippiensis
pubblicato a stampa da Schena Editore in due volumi 1997-1998, è di
origine francese.
AGOSTINO, Patrizio Parigino dei Conti di Villa Canteblas(1),
si trasferì a Lecce con Gualtieri VI di Brienne (1300 circa - 1356),
conte di Lecce; fu aggregato al patriziato leccese, fu
barone di San Cesario, Castrì, Acquarica,
Caprarica.
Nel 1354, BERNARDO(2)
era barone di San
Donato, Terenzano, Trepuzzi, Castrì.
La famiglia Condò è stata per secoli alla
ribalta della storia di Lecce attraversando tre fasi che si possono
chiamare militare - amministrativa - della committenza.
Sotto i re angioini, sotto i conti di Lecce, Gualtieri VI di Brienne,
Pirro d'Enghien, Maria d'Enghien e poi sotto il
re Ladislao di
Durazzo, i Condò furono baroni di sette
feudi, in
Terra d'Otranto,
(Acquarica, Caprarica, Castrì, San Cesario, San Donato, Trepuzzi e
Terenzano) che circondavano Lecce, a proteggerla militarmente.
Già nel 1400 i Condò assunsero cariche amministrative nella città di
Lecce: GIOVANNI I sindaco nel 1410, ANDRIOLO sindaco nel 1466,
GIOVANNI II sindaco nel 1510 (conferisce a G.V. Ferro l'incarico di
redigere il Libro Rosso); BARTOLOMEO e MATTEO furono notai,
FILIPPO
fu regio giudice, GASPARE I fu sindaco nel 1568.
Nel XVII secolo i Condò, che già avevano
palazzo e casa in Lecce, sembrano disporre di notevoli risorse
finanziarie; GIOVANNI BATTISTA I riacquista il feudo di Trepuzzi e
Terenzano e concorre alla costruzione della chiesa Matrice sulla
quale pone il suo stemma; in Santa Maria del Tempio a Lecce viene
eretta una cappella opera di Gabriele Riccardi; in Santa Irene a
Lecce viene costruita una cappella, di patronato Condò, che contiene
un crocifisso ligneo attribuito a Vespasiano Genuino; MARINO Condò,
primo marchese di Trepuzzi(3),
costruisce la cappella attribuita ad Antonio Zimbalo nella chiesa di
Trepuzzi; GIOVANNI Condò costruisce la cappella nel palazzo di
Trepuzzi; GIAN DOMENICO costruisce la Cappella della masseria Le
Case Bianche di Trepuzzi; viene costruita la cappella Condò in San
Michele Arcangelo a Novoli. |

Trepuzzi - Arco d'ingresso del castello
vecchio, su cui capeggia lo stemma della Famiglia Condò
da
http://www.mappeditalia.it/default.asp?opr=2&pic=67&id=0
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La committenza sacra dei Condò
culmina nella costruzione (o rifacimento) della cappella dei santi
Bernardo, Tolomei, Francesca Romana e Benedetto in San Nicola e
Cataldo; la cappella è tuttora intitolata ai Condò.
Altri feudi
dei Condò furono Cesano o Caracciolo, Dragonetti, Villa Bruna,
Castiglione, Cugni.
Con diploma dato a
Madrid da re
Filippo
IV d'Asburgo-Spagna il 18.07.1653 a MARINO Condò fu concesso il
titolo di
marchese di Trepuzzi.
A Trepuzzi vi sono gli stemmi dei Condò sulla facciata della Chiesa
Madre (partito a quello dei Castriota-Scanderbeg), nella cappella
all'interno della chiesa (partito a quello dei de Liguori e
semitroncato a quello dei Castriota-Scaderberg e a quello dei
Radalovich di Polignano), sul castello vecchio (inquartato a quello
dei Castriota-Scanderberg e a quello dei Radalivich di Polignano).
A Lecce vi sono la cappella Condò,
opera di Mauro Manieri, in San Nicola e Cataldo, la corte dei Condò,
una cappella in Sant'Irene; il palazzo dei Condò si trovava nel
portaggio di San Giusto nell'isola dei Condò (Stato delle Anime del
1631).
Famiglie imparentate ai
Condò anteriormente al 1700:
Acquaviva, Aliarulo, Bozzicorso
Bozzicolonna,
Brajda,
Caracciolo,
Carluccio,
Castriota-Scanderberg,
de Gennaro,
de Liguori, Delli Falconi,
Delli Monti, De Muro, De Negris, Guarini,
Longo, Manfrè,
Mattei di Palmerigi, Mosco,
Nale, Paladini,
Perrone, Petrarolo, Prato, Radalovich di Polignano,
Riccio, Sangiorgio,
Saraceno,
Scaglione, Vadacca, Versienti.
Famiglie imparentate ai Condò posteriormente al 1700:
Arena, Asmundo di Gisira,
Barca, Biggi, Campanella, Casilli, De Simone Niquesa, De Simone,
Fioravanti, Gilardi, Giordano, La Valle, Limongelli, Lucisano,
Musicò, Molteni-Corbellini, Musa, Noquerol De Niquesa,
Porta,
Pugliese,
Ricciardi,
Ruggi d'Aragona, Tosi
Iosi.
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Per eventuali approfondimenti si consiglia di leggere il
libro "Documenti per una storia dei Condò" di Gian Franco
Condò Arena, Edizione 2015 - Graphus Lecco.
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Note:
1) documento del 1369,
Transumptum del 1465, Libro Rosso XX, pagg. 130 e seguenti,
Ed. Schena, vol. I
2) documento del 1354
Transumptum del 1464, Libro Rosso, pagg. 269 e seguenti,
Ed. Schena, vol. I
3) Diploma datato Madrid 18
luglio 1653
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Pagina
realizzata dal dr.
Gian Franco Condò
Arena,
notaio |
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