
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Narni
Mancinelli |
Arma: d’azzurro, al leone d’oro con la banda arcuata di
rosso attraversante. |
Dimore: Narni, Lauro, Nola, Napoli. |

Napoli, stemma famiglia Narni
Mancinelli |
Le origini della famiglia Narni Mancinelli si perdono
nella notte dei tempi. Le prime notizie risalgono al
primi decenni del XII secolo. I Mancinelli dimoravano a
Narni (in antiquo Narnia), città in provincia di Chieti;
si divisero in due rami, uno dei quali adottò il doppio
cognome Narni Mancinelli e si trasferì a Nola, in
provincia di Napoli, dove godette di Nobiltà.
Don Giovanni Narni Mancinelli, valoroso milite,
al comando di alcuni drappelli di don Raimondo
Orsini
si distinse nelle guerre contro
Renato
d'Angiò,
sotto le insegne di
Alfonso I d’Aragona.
Per i meriti acquisiti sul campo, fu nominato Capo delle
milizie di
Principato Citra e nel dicembre del 1424
ottenne il titolo di barone di Pignano, all’epoca uno
dei sedici casali della città di Lauro
(1),
in
Terra di Lavoro, poco lontano da Nola.
Don Gabriele Junior (n. 1582) nel 1641 fu
nominato Cavaliere dell'Ordine
di San Giacomo della Spada da Filippo IV d’Asburgo-Spagna; ereditò il titolo di barone di
Pignano ed ebbe nel 1635 in giuspatronato la cappella
gentilizia nella Chiesa di Donnaregina in Napoli.
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Napoli, Cappella Narni Mancinelli. A destra:
lastra tombale, anno 1635 |
Il barone Gabriele Junior fu consigliere della famiglia
Lancellotti,
proprietari del castello di Lauro, sin dal 1630; il principe Scipione
Lancellotti volle erigere in onore dei Narni Mancinelli
una chiesa.

Lauro (AV), il
castello con la chiesa. |
Il casato fu ricevuto più volte nel
S.M.O. di Malta sin
dal 1404 in persona del commendatore Ludovico.
I Narni Mancinelli si imparentarono con prestigiose
famiglie, tra le quali:
Beamont (de): la nobile Camilla Narni Mancinelli
sposò Giuseppe de Beamont, barone di Castelvetere,
figlio di Domenico Maria intestatario del feudo di
Castelvetere nel 1747.
Strambone: don Mario di Narni Mancinelli sposò
Agnese
Strambone, figlia di Tommaso e di Beatrice
de
Gennaro
(2).
d'Afflitto,
Brancia,
Brancaccio,
Carmignano,
Cedronio, Curiale,
de Liguoro,
Mastrilli,
Mastrogiudice, Sassone, di
Palma,
del Pezzo, ed
altre.
Don Girolamo Narni Mancinelli, Sacerdote,
patrizio Nolano e don Pasquale Narni Mancinelli,
patrizio Nolano, risultano iscritti rispettivamente sin
dal 1750 e dal 1752 quali confratelli della
dell’Augustissima Compagnia della Disciplina della Santa
Croce.
Nel 1757 l’assemblea del Priorato di Capua dell’Ordine
di Malta, composta anche da Fra Giuseppe Maria Cedronio
e dal cavaliere Giuseppe Maria Narni Mancinelli,
relazionarono sui documenti presentati da Pietro Paolo
Pacca, sulle quattro famiglie: Pacca, de Cordua, Pedicini
e Frappieri, al fine di essere ricevuto come Cavaliere
di Giustizia; le prove risalirono sino a Ladislao Pacca
vivente nel 1511.
Il personaggio più illustre fu Domenico Narni
Mancinelli (Nola, 27.3.1772
†
Napoli, 17.4.1848), figlio di Pasquale e di
Riccarda Cappello Foscarino Rezzonico patrizia veneta,
nipote del Commendatore Gerosilimitano Frà Giuseppe,
e fratello dei due germani Luigi e Girolamo
entrambi cavalieri del S.M.O. di Malta, intraprese gli
studi a Napoli nel Collegio dei Nobili istituito nel
1608 da Giovan Battista
Manso, marchese di Villa. Studiò
lettere, matematica, fisica, musica e lingue;
successivamente si laureò in giurisprudenza e iniziò a
lavorare come avvocato.

Ritratto del
vescovo Domenico Narni Mancinelli
da https://www.beweb.chiesacattolica.it/benistorici/bene/4521128/ |
Cosenza,
Cattedrale, insegne ecclesiastiche del
vescovo Domenico Narni Mancinelli. A destra:
stemma Narni Mancinelli
apposto
sul passaggio per la Cattedrale |

Cosenza, passaggio dal
Palazzo Arcivescovile alla Cattedrale fatto costruire
dal vescovo Giuseppe
Sanfelice
in legno e ricostruito dal vescovo Domenico Narni
Mancinelli |
San Pietro in Guarano
(Cosenza), chiesa parrocchiale di Santa Maria in
Gerusalemme, cancello dell'Altare voluto dal
vescovo Domenico Narni Mancinelli. Per le vicende di
quest'Altare si rimanda alla scheda
Capece Galeota. |
Chiamato dalla Fede, lasciò tutto e si dedicò alla vita
ecclesiastica; presto divenne Sacerdote e nel 1797 fu
nominato dal Cardinale
Capece Zurlo Canonico Diacono
della Cattedrale di Napoli. Fu eletto vescovo di Cosenza
dal 1818 al 1832 e poi vescovo di Caserta sino alla sua
morte. Fu nominato Commendatore del
Real Ordine di
Francesco I.
Caserta,
monumento in ricordo del vescovo Domenico Narni Mancinelli |
Morì in odore di santità nel noviziato dei Padri Pii
Operai di San Giorgio Maggiore di Napoli.
Don Pasquale (n. 8.8.1725), figlio di don
Geronimo e di donna Eleonora Narni, ottenne
nel dicembre del 1772 il titolo di conte concesso dal
Papa Clemente XIV. |
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Note:
(1)
- Casali di Lauro: Quindici, Moschiano, Ima, Taurani,
Fellino, Pernosano, Pago, Sopravia, Marzano, Visciano,
Fornicella, Casola, Migliano, Pignano, Beato, Busana. -
Da “Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli”
di Lorenzo Giustiniani, Vol.VII, pag. 202.
(2) - Carlo De
Lellis, “Discorsi delle famiglie nobili del Regno di
Napoli”, parte seconda, Napoli 1663.
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Bibliografia:
- Marchese di Villanova, “Notizie di alcuni Cavalieri
del Sacro Ordine Gerosolimitano”, Napoli, 1841.
- Vittorio Spreti, “Enciclopedia storico-nobiliare
Italiana”, Arnaldo Forni Editore.
- Erasmo Ricca, “La nobiltà del Regno delle Due Sicilie”,
Napoli, 1839.
- Sovrano Militare Ordine Gerosolimitano di Malta,
“Elenco storico della Nobiltà Italiana”, Tipografia
Poliglotta Vaticana 1960.
- Francesco Bonazzi di Sannicandro, “Elenco dei
Cavalieri del S.M. Ordine di S. Giovanni di
Gerusalemme”, Napoli 1897. |
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