
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Quaranta |
"Affinché la gloria di quelli che fecero grande il lustro
di casa Quaranta non si perda sempre più col passare di questi
tristi tempi, vuolsi qui brevemente illustrare la storia di
questa nobile famiglia per la quale il pregio delle lettere
superò il valore delle armi." |
Le Fastose nozze di Isabella Meli-Lupi-Quaranta
con il conte Federico Radicati di Primeglio |
Tra le tante illustrissime
famiglie imparentate con Casa Quaranta spicca quella dei Meli Lupi,
principi di Soragna (Parma),
una delle piu'
importanti famiglie dell'aristocrazia europea, discendente da Widone
Lupi appartenente agli Obertenghi. |
© Soragna (Parma) -
stemmi famiglia Quaranta anno 1939 e Meli Lupi inquartato l'aquila
nera bicipite sormontata
dalla corona imperiale (concessa da Carlo V
nel 1530) e con le insegne dei
Meli, Lupi e Repubblica di Venezia (per ricordare l'alleanza)
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TRASCRIZIONE TESTUALE
Le
Fastose nozze
di Isabella Meli-Lupi-Quaranta
con il conte Federico Radicati di Primeglio
(da un articolo apparso sulla Gazzetta di Parma del 3-7-1965) |
Ieri mattina si sono uniti in
matrimonio la marchesina Isabella Meli-Lupi di Soragna ed il conte
Federico Radicati di Primeglio. Le nozze si sono celebrate a
Soragna, il paese capoluogo dell’antico feudo della sposa.
I Meli-Lupi, fanno risalire il loro albero geneaologico ad un mitico
guerriero dell’alto medioevo, quell’Oberto marchese di Toscana che
pare abbia dato origine agli Obertenghi al cui ceppo sono legate le
casate di Este, Brunswich, Malaspina, Pallavicino.
Fra tutte le signorie medievali, i Meli-Lupi si distinguono per una
insolita circostanza: mentre le fortune degli altri feudatari
decadevano e i loro feudi venivano fagocitati dai Ducati e dai
Regni, i Signori di Soragna sono rimasti dei principi sovrani ed
hanno continuato a battere moneta e a mantenere una propria milizia
armata fino a quando Napoleone creando la repubblica Cisalpina non
abolì definitivamente tutti i privilegi feudali. Essendo arrivati
fino ai nostri tempi con una corona di principi sovrani in capo è
quindi comprensibile che ancora oggi i discendenti di una così
coraggiosa stirpe vogliano continuare a vivere nel loro antico
castello conservato con sacrificio di mezzi e si ostinano a salvarlo
dal destino comune a tanti manieri, che è quello di diventare delle
più o meno neglette proprietà comunali.
Dall’ingresso principale di questa rocca ai cui lati si trovano due
maestosi marmorei leoni, simbolo medioevale di regalità e giustizia,
è uscito alle 11,30 diretto alla Cappella di famiglia il corteo di
nozze diligentemente ordinato da un cerimoniere in tight i cui
aiutanti erano persino muniti di radiotrasmittenti e riceventi. |

© Rocca di Soragna (Parma) |
La
sfilata è stata aperta dal principe Bonifazio Meli-Lupi di Soragna
che dava il braccio alla figlia Isabella in abito bianco lungo con
strascico sostenuto da due deliziosi paggetti.
Il principe Bonifazio aveva chiesto a monsieur Hardy, direttore
dell’Elisabeth Arden di via Montenapoleone di Milano, convocato a
Soragna per l’occasione, che la marchesa Isabella, sotto il
preziosissimo velo di pizzo che nei secoli ha incoronato il capo
delle Meli-Lupi che andavano spose, portasse i lunghi e biondi
capelli sciolti.
Così acconciata, questa deliziosa ragazza 24enne sembrava proprio la
principessa delle favole.
Dopo il principe, veniva lo sposo il conte Federico Radicati di
Primeglio, appartenente ad una antica famiglia piemontese che risale
al 1100. Sia i Meli-Lupi di Soragna che i Radicati di Primeglio
appartengono da secoli al sovrano militare ordine di Malta, uno dei
più esclusivi ordini cavallereschi.
Isabella Meli-Lupi e Federico Radicati, che ha 30 anni e svolge
attività bancarie a Milano si sono conosciuti durante una battuta di
caccia svoltasi nella famosa tenuta pavese del conte Giorgi di
Vistarino. Hanno scoperto di amarsi la notte di capodanno, durante
una festa data a Merlinge dai principi Vittorio, Maria Gabriella e
Maria Beatrice di Savoia. Nel corteo lo sposo dava il braccio alla
contessa professoressa Adelina Boggio.
Seguivano:
il duca di Genova in rappresentanza di S. M. Umberto II che dava il
braccio alla contessa Margherita Quaranta
principessa Meli-Lupi di Soragna, madre
della sposa, il conte Aldo Radicati di Primeglio che
accompagnava S.A.R. la duchessa di Genova, S.A.R. il duca di Parma e
la contessa Gabriella Quaranta di Zullino,
S.A.R. il duca di Bergamo e S.A.R. la principessa Maria Cristina di
Borbone-Parma, il marchese Antonio Meli-Lupi di Soragna e S.A.R. la
principessa Enrica di Borbone-Parma, il conte Carlo Radicati e la
contessa Giovanna del Bono, il conte Rodolfo Pellion di Persano e la
principessa Emanuela Kretzulesco, il barone
Ferdinando Quaranta di Sanseverino e la marchesa Elsa
Meli-Lupi di Soragna, il principe Nicola Kretzulesco e la contessa
Helene Radicati, il conte Alberto del Bono e la contessa Alessandra
Conso-Radicati, il marchese Diofebo di Soragna e la Renata Pellion
di Persano, il marchese Gian Domenico della Serra e donna Maria
Scapitta-Radicati, il conte Gianfilippo del Bono e la signora Paola
Vallarino-Gancia il dr.Vallarino-Gancia e la marchesa Anna Maria
della Serra.
Seguivano in oltre altri 150 invitati tutti appartenenti alla
nobiltà italiana, tra cui: il marchese Dario Biandrà-Tucchi di
Reaglia, che fungeva anche da cerimoniere, i marchesi Carrega, i
marchesi dalla Rosa-Prati, il conte e la contessa della
Rochefoucauld, il barone e la baronessa de Montesquieu, il conte e
la contessa Oppersdorf, i conti Deym, l’ambasciatore marchese
Alberto Paveri-Fontana, l’ambasciatore Alessandro Zanfirescu, la contessa Violetta di San Severino,
la contessa Mimì Viganotti ed altri. Arrivati nella Cappella,
ciascuno degli invitati a preso il suo posto e S.E. Monsignore Mario
Nasalli-Rocca, maestro di camera di Sua Santità, ha iniziato la
cerimonia religiosa.
Ai due lati degli sposi sedevano i testimoni conte Carlo Radicati di
Primeglio e conte Rodolfo Pellion di Persano per lo sposo, barone Ferdinando Quaranta di San Severino
e marchese Antonio Meli-Lupi di Soragna per la sposa.
Dopo la celebrazione della solenne messa ed il fastoso banchetto
nuziale, la cerimonia si è conclusa con la lettura del messaggio di
auguri e benedizione dell’augusto pontefice S.S. Paolo VI e con la
benedizione dalla sposa nel santuario della Sacra Famiglia. |
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© Rocca di Soragna, a
pochi chilometri di Parma, è visitabile tutti i giorni ad eccezione
del lunedì.
Il visitatore resterà incantato dallo splendore delle
sale.
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La scomparsa dell’ultima discendente dei Quaranta di
Zullino |
Da l' "Informazione
di Parma" di Mercoledì 23 gennaio 2008, pag. 18, articolo di
Simona Valesi:
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Emanuela
Quaranta
dei Conti di Zullino,
zia materna del principe Diofebo Meli Lupi di Soragna, è morta nella
serata di lunedì.
La nobildonna novantaduenne, ricoverata d’urgenza a
causa delle gravi condizioni di salute al vicino ospedale di Vaio,
era da tempo malata e passava le sue giornate nella sua casa, in
pieno centro storico, proprio accanto alla Rocca Meli Lupi dove vive
il nipote.
Nota e sempre stimata dai soragnesi, quando
passeggiava per il paese si fermava tra la gente e amava Soragna.
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Era l’ultima discendente dei Quaranta di Zullino
ancora abitante in paese, sorella di Violetta, madre del principe.
I suoi funerali, come stabilito dalla famiglia,
verranno celebrati in forma strettamente privata, tanto che la data
verrà comunicata soltanto dopo la conclusione del rito.
La morte di Emanuela Quaranta dei conti di Zullino,
ha suscitato profonda commozione in tutti gli abitanti di Soragna.
La nobildonna, sebbene da parecchio tempo non si
vedesse più a passeggio per le vie, come era solita fare prima che
la malattia la colpisse, era conosciuta un po’da tutti.
Nella sua casa si era ritirata da alcuni anni per
poter vivere in tranquillità.
Sua sorella, che Emanuela Quaranta ha seguito a
Soragna, era
Margherita Violetta dei Conti di Zullino, madre di Diofebo e coniugata con Bonifazio Meli Lupi.
A lei che aveva scritto alcune poesie, è stato
dedicato in seguito il Premio nazionale di poesia "Violetta di
Soragna", proprio per ricordare la sua passione per la letteratura.
Emanuela Quaranta Zullino, invece, è stata sposa del
conte Krezulescu, discendente di una antica e ricca famiglia nobile
rumena.
Con l’avvento del regime comunista e della dittatura,
la famiglia dei Krezulescu, come tante altre di possidenti della
Romania, dovette affrontare un periodo difficile: il regime impose
la confisca pubblica per legge di tutti i beni del casato,incamerati
dallo stato di allora.
Dopo anni di tentativi per rientrare in possesso dei
propri beni, i Krezulescu fecero causa allo stato rumeno per
riottenere le proprietà confiscate dal governo dittatoriale.
Ma è solo dopo la caduta del regime di Nicolae
Ceausescu e la fine della dittatura comunista, che la famiglia potè
avere giustizia. |

© Chiesa di Soragna |
Rimasta vedova, Emanuela Quaranta di Zullino si
trasferì a Soragna accanto al nipote Diofebo Meli Lupi. E qui ha
vissuto fino al suo ultimo respiro.
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