
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Quaranta |
"Affinché la gloria di quelli che fecero grande il lustro
di casa Quaranta non si perda sempre più col passare di questi
tristi tempi, vuolsi qui brevemente illustrare la storia di
questa nobile famiglia per la quale il pregio delle lettere
superò il valore delle armi." |

Barone Bernardo Quaranta da
giovane accademico.
© Proprietà Casa Quaranta di Fusara |
Il
più famoso ed illustre personaggio del casato fu, senza ombra di
dubbio, il Magnifico
Archeologo Don
BERNARDO I QUARANTA
- MIRABELLI - CENTURIONE, 3°Barone di
San
Severino Cilento, figlio di Don Giuseppe e
della
marchesa Maria Veronica Mirabelli-Centurione di Amantea.
Nacque in Napoli il 14 febbraio 1796
e meritò, per il suo ingegno e per la sua profonda cultura, grandi
uffici ed encomi non comuni.
A 14 anni divenne alunno diplomatico, a 18 anni Verificatore
Demaniale, a 20 anni Cattedratico di Archeologia e Letteratura Greca
nell'Università di Napoli.
In giovanissima età si consacrò alla scienza giuridica e fece bella
figura nel foro ma, poco dopo, abbandonò tale strada per dedicarsi
completamente all'Archeologia ed alla Letteratura.
Imparò il Samscrito,
l'Ebraico, il Francese, il Tedesco, L'Inglese ed il Russo ed
intraprese rapporti epistolari coi dotti dei paesi citati.
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Nelle scienze naturali emulò il Covelli, il Pinto, il
Chiaverini. Divenne Segretario Perpetuo dell'Accademia Ercolanese
nonché Interprete e Sovrintendente dei Papiri Ercolanesi.
Fu nominato Direttore dei Reali Annali Civili del Regno e del Reale
Museo Borbonico di Napoli, Membro della Giunta della Pubblica
Istruzione e della Reale Biblioteca. |

Una rara foto dell'archeologo
Bernardo Quaranta
© Proprietà Casa Quaranta di Fusara |
Fu autore di importanti opere sulla pittura antica e fu sommo
epigrafista, scrisse infatti anche dotte memorie sulle iscrizioni
antiche che venivano di volta in volta scoperte.
Il Doria, grande suo ammiratore, scrisse: "
E
se come dicea taluno, Quranta avea quaranta impieghi, ben lo meritava,
perchè Quaranta lavorava per quaranta e avea l'impegno per quaranta".
Nel 1830 venne per i suoi meriti iscritto
all'Istituto di Francia.
Fu altresì ottimo poeta e buon musicista, sull'arte della musica
scrisse
anche un pregevole trattato.
Tutte le biblioteche del mondo lo riconobbero grande e lo
definirono genio impareggiabile.
Gli uomini di cultura che soggiornavano a Napoli chiedevano di essere ricevuti da Bernardo Quaranta, finanche il Re di Baviera Ludovico I si recò
in visita al barone di San Severino Cilento, per poter
confrontarsi col suo ingegno.
Questo grande uomo
fu iscritto a tutte le accademie d'Europa e d'America e fu decorato da tutte le Potenze Europee. |
Cavaliere Costantiniano delle Due Sicilie, commendatore con
placca di
Francesco I,
commendatore con placca di Carlo III
di Spagna, commendatore di San Michele di Baviera,
commendatore con placca di San Ludovico di Parma,
commendatore di San Giuseppe di
Toscana, commendatore di San Gregorio il Grande, commendatore di San
Silvestro e dell'Ordine Piano di Roma, commendatore di Leopoldo di
Belgio, commendatore della Legion d'Onore in Francia, commendatore
di Francesco Giuseppe e della Corona di Ferro d'Austria, cavaliere
dell'Ordine Gerosolimitano del Santo Sepolcro, cavaliere del Cristo
di Portogallo, cavaliere dell'Aquila Rossa di Russia, cavaliere del
Leone Neerlandese, commendatore di San Stanislao di Russia,
cavaliere dell'Ordine di Casa Ernestina di Sassonia, cavaliere della
Rosa del Brasile ed, infine, cavaliere di San Salvatore di Grecia. |

Don Bernardo Quaranta, in tarda
età.
© Proprietà Casa Quaranta di Fusara |
L'archeologo sposò il 3 marzo 1842 la baronessa Maria
Pannola.
Tutte le Biblioteche del mondo vollero acquistare le opere di
Bernardo ed, in particolare, la Biblioteca Universitaria di Napoli si
pregiò avere anche un busto in gesso di questo personaggio,
identicamente la Biblioteca Provinciale di Salerno (attualmente tale
busto non esiste più), e nella sala Comunale di Cava dé
Tirreni fu collocata la sua effige.
Fu sempre fedele ai Reali di Casa Borbonica e, per tale
motivo, alla fine del 1860 fu destituito da tutte le
cariche.
Afflitto da un principio di cecità, decise di
trascorrere gli ultimi anni della sua vita nelle sue
proprietà in Barra (oggi Quartiere di Napoli) alla via del
Casale nel palazzo Finizio, nei pressi di
palazzo Bisignano,
villa Spinelli,
villa Cattaneo
ed altre ville facente parte del cosiddetto Miglio
d'Oro. |
Il barone Bernardo
Quaranta morì in Barra il 21 settembre 1867, e fu sepolto
nel cimitero della città di Napoli, nel recinto degli uomini
illustri. |
Molti scrissero le lodi del terzo barone di San Severino
Cilento, fra questi ricordiamo: il Minichini, il Verneuil e lo
Scherillo, il quale ultimo ne fece la più completa memoria.
Sette
anni dopo la sua morte, il Comune di Napoli nel 1874 dedicò, in
onore di Bernardo, la strada in cui visse, denominandola "Via
Bernardo Quaranta" e fu apposta un'epigrafe: |

© Napoli - Targa posta in
memoria del barone Bernardo Quaranta
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Poesia inedita e rarissima scritta dal
B.ne Bernardo Quaranta di S. Severino in occasione del
compleanno
della sua
nipotina Graziella Massara figlia della sua sorella Maria
Filomena.
© Per gentile concessione dell'avv. D. Filippo Massara
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