
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia. |
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Famiglia
Cavaniglia |
Arma:
di nero con tre fasce
ondate d’argento.
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© Stemma famiglia Cavaniglia |
L’antica e nobilissima famiglia Cavaniglia
(in antiquo Cabanilla), originaria di Valenza, ascritta
al Patriziato napoletano del
Seggio di Nido, raggiunse l’apice della gloria con
Don Garzia Cabanilla († 1453),
abilissimo comandante, che fu uno degli artefici della conquista del
Regno di Napoli da parte di
Alfonso I d’Aragona,
uscendo vittorioso dalla
battaglia di Benevento e conquistando poi
gran parte della provincia di Principato Ultra. Fu ambasciatore di
detto sovrano presso il Papa Nicola V e, per i molti servigi resi,
nel 1447 fu nominato conte di Troia, in
provincia di
Capitanata ed
ebbe in dono il Contado di Montella, in
Principato
Ultra. Sposò Giulia
Caracciolo del Sole,
figlia di Sergianni, duca di Venosa e di Caterina
Filangieri, contessa di Avellino.
I Cavaniglia possedevano a Napoli, tra l'altro, la cappella
gentilizia di famiglia. |
Napoli, cappella Canaviglia. A
destra: stemma Cavaniglia |

Napoli, cappella Canaviglia,
monumenro funebre di don Diego Cavaniglia |
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Nel
luglio del 1480 le armate turche assediarono
Otranto
che venne conquistata dopo poche settimane; Ferrante I d’Aragona
inviò l’esercito al comando del figlio il duca Alfonso per liberare
la città pugliese. Don Diego Cavaniglia (1453 † 1481), figlio di Garzia, conte di Montella, raggiunse
nell’agosto del 1481, con un propria compagnia di soldati, Otranto
che verrà liberata il successivo 10 settembre.
Durante uno degli ultimi assalti, Don Diego venne
colpito alla gamba da una freccia, probabilmente avvelenata, e pochi
giorni dopo morì. Fu trasportato a Montella e sepolto nella Chiesa
di S. Francesco a Folloni, ove sua moglie Margherita
Orsini dei duchi di Gravina gli innalzò nel
1492 un monumento sepolcrale.
Don Troiano Cavaniglia, figlio di Diego e Margherita
Orsini, fu conte di Montella e di Troia; difese le mura di Napoli
dall’assalto dei francesi, ma non potè evitare la caduta dell'avito
castello del Monte. Anch’egli, come il padre e il figlio Garzia, morì in battaglia. |

©
Chiesa di S. Francesco a Folloni (Montella), nel luogo ove avvenne
il miracolo del Santo(1). |

Stemma Cavaniglia |
Andriolo
Cavaniglia nel 1569 vendette a Gio.
Lorenzo de Allegrettis per ducati 12.000 il
feudo di Mirabella in
Contado di Molise.
Nel 1595 Don Marcello fu insignito da re
Filippo II d'Asburgo-Spagna
del
titolo di marchese di San Marco,
in provincia di Calabria Ultra.
Il feudo di Flumeri, in
Principato
Ultra, appartenne ai Cavaniglia.
Il titolo di conte di Montella passà in Casa Gattola a seguito di
matrimonio celebrato nel 1575 tra Diana Cavaniglia, contessa
di Montella, e Andrea Gattola, patrizio napoletano del Seggio di
Portanova. Il figlio Luigi Gattola ereditò il titolo che trasferì
sul feudo di Castagneto.
Il ramo dei marchesi di San Marco si estinse
nel 1618; la città di Montella passò in feudo ai
Grimaldi e poi ai
Doria d'Angri (1739).
Nel 1638 Carlo Emanuele Cavaniglia
(Napoli, 1616 †
S. Marco dei Cavoti, 1661), patrizio napoletano, marchese di San
Marco, fu uno dei fondatori,
insieme ad altri 37 cavalieri Napoletani, tra cui Tommaso
Filangieri, Scipione
Filomarino,
Carlo
Dentice delle Stelle,
Placido Dentice del Pesce
e altri, del MONTE GRANDE DE’ MARITAGGI di Napoli,
istituzione benefica con lo scopo di assicurare una
cospicua dote alle fanciulle aristocratiche che si sposavano
(2). |

© Montella (AV) - Monumento funebre di
Diego Cavaniglia, conte di Montella
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Troiano Cavaniglia,
marchese di San Marco e duca di San Giovanni Rotondo,
intraprese la carriera delle armi; divenne tenente generale e
comandante la Guardia Reale; il 15 giugno 1747 fu nominato cavaliere
del
Real
Ordine di San Gennaro.
Marcello Cavaniglia (†
1772) fu cavaliere del
S.M.O. di Malta.
Maria Felicia Cavaniglia (Napoli, 1729
†
ivi,
1795), 8° duchessa di San Giovanni Rotondo, 5° duchessa di Flumeri,
marchesa di San Marco dei Cavoti, baronessa di San Nicola e
Castelberonia, figlia ed erede del duca Troiano e di Cecilia
de Ponte,
duchessa di Flumeri, sposò a Napoli nel 1748 Nicola
Caracciolo (Napoli, 1725
†
1802), 3° duca di San Vito e 2° marchese di Grumo, patrizio
napoletano, cavaliere dell’Ordine di San Gennaro.

La duchessa
Maria Felicia Cavaniglia (Napoli, 1729
†
ivi, 1795)
Per gentile concessione del nobile Roberto
Bilotti Ruggi d'Aragona |
Anna Cavaniglia,
figlia di Troiano duca di San Giovanni Rotondo
e marchese di San Marco, sposò nel 1755 Carlo
Ruffo (1734
†
1761)
principe di Sant’Antimo e patrizio napoletano. |
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Vogliamo ricordare Ippolita Cavaniglia, dal 1593
vedova di Fabio Magnati, dottore in legge; le fu
dedicato, tra gli altri, un sonetto da Tommaso
Campanella che presentiamo di seguito
(3). |
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Note:
1) San Francesco amava l'Irpinia
ove sovente si soffermava. Si addormentò, in una fredda notte
d'inverno del 1222, sotto un albero. Nevicò tutta la notte; al
mattino alcuni contadini videro il santo dormire serenamente,
attorno a lui, in un cerchio di dieci metri, non c'era alcuna
traccia di neve.
2)
Istituirono il Monte Grande de’ Maritaggi 38
nobili, essi furono: Tommaso (detto anche Giovan Tommaso)
Filangieri figlio di Luigi barone di San Lorenzo e Filetto dei
duchi di Laurino, Scipione Filomarino Mastro di Campo, Carlo
Dentice delle Stelle, Pacido Dentice del Pesce, Carlo Cavaniglia
marchese di San Marco, Landolfo d'Aquino, Giovanni d'Aquino,
Alfonso del Doce duca di Cufriano, Giulio Caracciolo, Carlo
Andrea Caracciolo marchese di Torrecuso, Ettore Caracciolo
marchese di Barasciano, Giovan Francesco Caracciolo, Giuseppe
Caracciolo principe di Torella, Marcantonio Carafa, Carlo della
Leonessa principe di Sepino, Donato Coppola duca di Cassano,
Fabrizio de Silva, Federico Pappacoda marchese di Pisciotta,
Orazio di Gennaro, Francesco Galluccio, Ottavio Guindazzo,
Giovan Battista Brancaccio di Cesare, Ferrante Brancaccio di
Rinaldo principe di Ruffano, Paolo Marchese marchese di Camarota,
Giovan Francesco di Sangro principe di Sansevero, Scipione di
Sangro duca di Casacalenda, Giovan Battista di Sangro principe
di Viggiano, Goffredo Morra marchese di Monterocchetta e
Principe di Morra, Vincenzo Mora, Ottavio Monaco, il Consigliere
Tommaso de Franchis, Andrea de Franchis marchese di Taviano,
Francesco Maria di Somma, Carlo Spinello principe di Tarsia,
Giovan Battista Pisanello, Antonio Castigliar marchese di Grumo,
Orazio Suardo e Vincenzo del Tufo.
3) Giovanni
Gentile,
"Tommaso Campanella, Poesie", Sansoni, Firenze 1938, p. 250.
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Continua nel sesto
volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO
GLI SCUDI"
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