
Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano,
ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano,
appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano
dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia
Cianciulli |
Arma:
d’oro all’uomo nudo, sulla pianura
erbosa, affrontato ad un leone di rosso con la coda
controrivoltata.
Titolo
nobiliare:
Marchesi (mpr.).
Dimora:
Montella, Napoli. |

© Stemma della Famiglia Cianciulli |
Cianciulli
è un cognome italiano di origine longobarda. Deriva da Zaczul
latinizzato in Zaczullis e poi Cianciulli nel 1200.
L'origine della famiglia Cianciulli è dell’alta Irpinia e di
Montella, nel
Principato Ultra, dove risulta in alto stato sin dal XVIII
secolo. La casata, che possedeva i feudi di Starze e Starzetelle
fra Serino e S. Stefano, dette nei secoli illustri giuristi,
militari e uomini di Stato, tra cui:
Michelangelo
(Montella, 1 agosto 1734 † Napoli, 16 maggio 1819), Marchese,
avvocato, giudice della Gran Corte della Vicaria Civile,
Avvocato fiscale del Real Patrimonio, membro della Giunta degli
Abusi, della Giunta di Stato, e della Commissione dei
dissequestri dei rei di Stato, fu
reggente del Regno delle Due Sicilie nel
1806 in seguito alla partenza di Ferdinando
IV per Palermo e affidò la corona del regno a
Giuseppe Bonaparte dopo aver trattato per un’occupazione
pacifica della capitale, essendosi ritirate a sud anche le
truppe del Principe Ereditario.
Fu Ministro di Giustizia e nel 1806 compose la legge che aboliva
i privilegi feudali. |

© Napoli - Cappella della Sommaria - dove
i Giudici della Gran Corte della Vicaria pregavano
prima di emettere una sentenza. |
Nel 1780 fu istituito a Napoli, per la prima volta nel Mondo, l'Albo degli Avvocati elaborato dal legislatore del Regno di
Napoli, il cui originale è conservato all’Archivio di Stato di
Napoli; tra gli iscritti figurano, tra gli altri, Bellissario
de
Bellis e Michelangelo Cianciulli (Avvocati censori), Alessio del
Pozzo, Carlo
Mastellone, Cesare Coppola, Cesare
della Ratta,
Domenico
Ciccarelli, Ermenegildo Albani, Filippo Sabatini
d’Anfora, Francesco d’Alitto, Francesco e Nicola
Carrano,
Francesco Daniele, Giuseppe
Cavallo, Giuseppe e Leonzio
Ferri,
Giuseppe e Nicandro
Riccardi, Giuseppe Domenico Longo, Matteo
Caravita, Michele
Basile, Nicola
Cito, Nicola Luigi e Vincenzo
Mancini, Pasquale
d’Auria, Trojano
Petra, ed altri. |

© Napoli - Albo degli Avvocati del 1780. |
In questa nobile famiglia il pregio
delle lettere superò il valore delle armi, Giuseppe Pisanelle
scrisse: ”La giurisprudenza napoletana acquistò in breve
spazio di tempo grande autorità pei nomi del Principe di
Sirignano (Caravita), di Raffelli, Poerio, Nicolini,
Englen e Cianciulli, che sarebbero bastati essi solo ad
illustrare un’età”
(1).
Michelangelo fu
Ministro di Giustizia e nel 1806 compose la legge che aboliva i
privilegi feudali. Fu decorato il 18 marzo 1813 con la Collana
dell’Ordine
delle Due Sicilie e il 1° novembre 1814 con la
Medaglia d’Onore dell’Ordine delle Due Sicilie. Morì in Napoli la
domenica del 16 maggio 1819. Giace ora nel sepolcro della
cappella dei Principi della Famiglia Colonna.
Degnissimi rappresentanti della famiglia furono i suoi figlioli:
Filippo, fu avvocato
generale di Cassazione;
Alessandro,
magistrato, fu assessore dei Reali Presidi di Toscana e
successivamente Governatore di Aversa;
Pietro, cappellano
del
Tesoro di S. Gennaro;
Carlo, fu Pari del
Regno e Prefetto di Napoli. Il Papa Pio IX gli concesse la
Commenda di S. Silvestro e il 4 marzo 1850 re
Ferdinando II di Borbone lo nominò Commendatore dell’Ordine
di Francesco I. Il 22 giugno 1859 ebbe anche la nomina di
Cavaliere dell’Ordine costantiniano; |
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Il citato
Carlo fu anche Intendente Presidente del Consiglio Generale
degli Ospizi di Napoli. |
MARIANNA sposò Don Angelo
Broccoli, Sindaco di Vairano e Capitano delle Milizie
provinciali.
Luigi, colonnello
dell’Esercito borbonico e Pari del Regno, il 19 aprile 1814
venne nominato Cavaliere dell’Ordine
delle Due Sicilie. Il 20 dicembre 1820 ottenne anche
la Commenda di San Giorgio. Il Re dei Francesi Luigi Filippo gli
concesse di fregiarsi, il 15 giugno 1833, della Legion d’Onore. |

© Collare dell'Ordine delle Due Sicilie |
La famiglia
Cianciulli si imparentò da sempre con alcune delle più
importanti famiglie del Regno di Napoli, quali i
Colonna
di Paliano, i
Capece Minutolo ed i
Mancini. |

© Napoli - Chiesa di S. Ferdinando affidata nel
1767 all'Ordine Costantiniano e dal 1837 è officiata
dall'arciconfraternita di Nostra Signora dei Sette Dolori.
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Memorie storiche:
le tombe degli avi sono nella Reale Arciconfraternita di Nostra
Signora dei Sette Dolori di San Ferdinando di Palazzo, altre
nella Cappella gentilizia Cianciulli attualmente in consegna ai
Colonna di Paliano [la Nobildonna
Maria
Dorotea Cianciulli (Napoli, 27-5-1875 † ivi,
18-2-1942), figlia del Cavaliere
Edoardo
e di Donna Vincenza
Spiriti dei Duchi di Castelnuovo sposò a
Napoli nel 1896 il N.H. Don Stefano Colonna (Napoli, 1870 † ivi,
1948)]. |

©
Ritratto del
Marchese Michelangelo Cianciulli (Montella, 1734 †
Napoli, 1819) |
Gli ultimi degnissimi discendenti dei marchesi Cianciulli sono:
Giuliano
Riccio Cianciulli (19 ottobre 1971 - 20 gennaio 1990), già
Principe degli Studi, iscritto alla Facoltà di Ingegneria di
Napoli, perduto nel fiore della giovinezza per un tragico
incidente; il Dott. Ing.
Michele
Cianciulli e il Dott.
Guido
Cianciulli. |


Napoli, cappella famiglia
Cianciulli |
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Nota:
(1) -
Giuseppe Pisanelli, "Dei progressi del Diritto Civile in Italia
nel sec. XIX", Napoli 1871 |
Pagina
realizzata dal dott. Federico La Longa Mancini,
in memoria di
Giuliano
Cianciulli
e
affinché la gloria di quelli che
fecero grande il lustro di casa Cianciulli non si perda sempre
più col passare di questi tristi tempi, vuolsi qui brevemente
illustrare la storia di questa nobile famiglia per la
quale il pregio delle lettere superò il valore delle armi.
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Casato inserito nel 1° Volume
di "LA STORIA DIETRO GLI SCUDI"
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