Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Famiglia Staffa |
Arma:
d'oro, al capriolo di rosso, caricato di tre stelle di sei raggi
d’argento.
Motto:
VIRTUS SOLA
NOBILITAS
Titoli:
Baroni di
Santa Barbara (Barbaro).
Dimora: Falconara (Albanese), San Lucido, Paola, Napoli, Roma. |
Stemma Famiglia Staffa,
particolare dell’Albero Genealogico. |
La famiglia Staffa originaria dell’Albania, ove
apparteneva alla prima nobiltà, si stabilì in Italia
dopo la morte del principe Giorgio
Castriota Skanderbeg
(† 1468) per non sottostare al giogo dei turchi o più
probabilmente nel 1533, dopo la riconquista di Corone
(Grecia) da parte del Solimano, al seguito
dell’ammiraglio Andrea
Doria. L'imperatore
Carlo V
con diploma dell’8 aprile 1533 raccomandò al
Viceré Toledo
i nobili cavalieri Coronei e con diploma del 15 luglio
1534 li esentò da tutti i pesi regi e baronali. La
tradizione orale, ripresa da più fonti, narra che furono
guidati dal conte Nicola Staffa (Staif) ed
insieme ad altre famiglie dettero origine a Falconara in
Calabria Citra.
Le prime notizie sulla presenza e sull’importanza della
famiglia risalgono alla fine del Cinquecento come si
evince dall’archivio parrocchiale della chiesa di S.
Michele Arcangelo con D. Giovanni Staffa sposo di
Mienna Candreva. Il figlio Andrea I (*22/10/1602)
si sposò con Vittoria Gliosci e dei figli solo
Sertorio (*29/08/1639), che si sposò l’1/02/1654 con
Vittoria Fionda-Manis, e suo fratello Muzio
raggiunsero l’età adulta. Muzio si sposò con
Ottavia Signorelli il 19/02/1659 generando tra l'altro
Giuseppe-Antonio (*18/09/1665) ricordato (con
qualche imprecisione) da Giovan Battista di Crollalanza
nel Dizionario Storico-Blasonico come fondatore del
ramo di Oriolo e
Trinitapoli
(entrambi estinti rispettivamente nella seconda
metà del 1800 e del 1900).
Il Crollalanza ricorda anche il
ramo principale dei
patrizi
di Trani
(estinto nel 1700), a cui va aggiunta la successiva
diramazione del ramo di
San Potito e Atripalda ancora fiorente in
Roma.
Sertorio generò Andrea II (*14/11/1658) sposo di
Anna Rodotà († 1745), di San Benedetto Ullano,
appartenente alla nobile ed illustre famiglia
greco-albanese a cui è collegata la devozione tra gli
Albanesi in Calabria dell’immagine di Maria S.S. di
Genazzano (Madonna del Buon Consiglio).
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Cosenza,
stemma della famiglia Rodotà di San Benedetto
Ullano |
Il 14 aprile del 1746 il Reverendo don Giacomo
Staffa (*26/03/1693 † 21/04/1746), figlio di Andrea
II, costituisce tutti i suoi beni in Falconara e San
Lucido in fidecommesso perpetuo e maggiorasco a favore
dei discendenti maschi del fratello Dragonetto
(*6/11/1699 † 1742).
Dragonetto
Staffa, che la toponomastica di Falconara ricorda con
una via, si sposò il 13/05/1727 con Anna Manes generando
Francesco Antonio (*1729 † 06/03/1797) e
Dionisio (*1733? † 1806), da cui discenderà il
poeta e patriota Felice Antonio Staffa.
Francesco Antonio
nel 1747 ottenne dalla Regia Corte, sub asta, il
feudo di Beffi in
Abruzzo Ultra
al quale impose il nome
di Barbaro al fine di ottenere il
trasferimento sulla terra di Barbaro posseduta in San
Lucido in Calabria Citra. A testimonianza di questa
prassi e della volontà di omaggiare il territorio di
provenienza, ricordiamo che sempre nel 1747 il duca
Ippolito
Cavalcanti
ebbe la concessione del feudo di Casalotti, sempre in
Abruzzo Ultra, ribattezzato Buonvicino, terra già
posseduta in Calabria Citra.
A differenza del duca Cavalcanti il barone Francesco
Antonio Staffa non poté utilizzare né Falconara, feudo
dei Alarcon de Mendoza, né San Lucido, feudo dei
Ruffo di Bagnara, tuttavia a seguito
di tale privilegio portò per sé ed i suoi discendenti il
predicato di Santa
Barbara. |
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Falconara Albanese (CS), Chiesa della
Madonna del Buon Consiglio |
Nel 1750 commissionò la pala della Madonna del Buon
Consiglio, dell’omonima chiesa in Falconara, su impulso
del congiunto don Stefano Andrea Rodotà, del collegio di
San Atanasio in Roma, che estese questa devozione in
Calabria.
Francesco Antonio
Staffa sposò il 26/05/1746 donna Marianna Catalano di
Andrea (†
1803) di San Lucido, dai quali nacquero: Michele
(*1752
†
1835) unico con discendenza; Samuele (*1754
†
ante 1780); Dragonetto (*1754
†
ante 1780); Giacomo; il sacerdote don Nicola
(*1769
†
29/09/1828); Serafina(*1748) sposa del barone
Eugenio
Del
Giudice
di Belmonte, nonno dell’omonimo senatore del Regno
d’Italia (figlio di Bonaventura e Rosa Miraglia);
Teresa sposa di don Vincenzo Luzzi di Bisignano
(famiglia ricevuta nel
Sovrano Militare
Ordine di Malta
come quarto della famiglia Solimena: donna Angela Maria
Luzzi di Vincenzo sposò il giudice Francesco Solimena di
Vincenzo di Aiello Calabro); Rosa (†
1811) sposa di don Flaminio Tocci di Cosenza;
Caterina (*1847
†
ante 1780); Rosaria (*1749); Saveria
(*1756); Rachele (†
1842). |
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Magnificum D. Aloysium Staffa
D. Michaelis Baronis Sancta Barbara Filium
(Liber Baptizatorum 1777- Fides Baptismi 1802) |
Il secondo barone Michele Staffa (*1752
†
02/02/1835) sposò donna Agata Infelise (†
12/10/1829) di Piane, figlia di Pietro ed Ippolita
Lepiane, e trasferì la residenza da Falconara a San
Lucido con la costruzione del palazzo in località Rupe.
I figli di Michele, Luigi e Raffaele,
inoltre costituirono rispettivamente il ramo
Staffa-Caracciolo
trasferitisi in Napoli e
Staffa-Landi
che rimase a San Lucido.
Michele I
ebbe diversi figli che in questo periodo fecero
raggiungere l’apice dell’importanza e notorietà alla
famiglia.
Oltre i già citati Luigi, presidente della
Gran Corte Criminale
di Napoli, e Raffaele, Sindaco f.f. in San
Lucido, abbiamo: Andrea (*1790?
†
19/01/1859) direttore dei Rami Riuniti ed ispettore a
Reggio; Lorenzo Franchino (*1785?
†
10/11/1855) capitano del II° Cavalleggeri dell’esercito
Napoletano, Cavaliere della legion d’onore conquistata
sul campo nella battaglia a Danzica nel 1813 sotto
Napoleone Bonaparte nella Campagna di Russia, entrambi
celibi e senza figli; Francesco (*1780
†
1813?) soldato dell’esercito napoletano morto in Russia;
Giacomo (*05/08/1791
†
14/07/1857) Caporale della Guarda d’onore e Ricevitore
del Registro e bollo di Rende, sposato, con 4 figli, con
donna Rosina De Rose (*12/08/1814) di Francesco Saverio
di Cosenza, da cui discenderà il
ramo Brasiliano;
Giovannina (†
26/06/1867) che sposò Giuseppe Pascaletti (*1/04/1788
†
1806?) di Fiumefreddo Bruzio, nipote del celebre
ed omonimo pittore (figlio di Emilio barone di San Biase
e Rosa
Morelli
dei baroni di San Patrizio); Tommasina(†
20/03/1862) che sposò don Tommaso Cesario di Cetraro(*1788
†
10/10/1824); Carolina (*1769) che sposò don
Salvatore Zicari di Paola; Fortunata (†
22/03/1862) imprenditrice ante litteram, che rimasta a
gestire fino alla morte il patrimonio di famiglia, donò
il Palazzo alla Rupe al nipote Pasquale di
Raffaele in considerazione che il fratello
Alfonso già possedeva il Palazzo in Piazza Fiume. |
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Decreto di Ferdinando II del 1848 al
Giudice di Gran C. C. barone Luigi Staffa.
A destra: Decreto di Ferdinando II del 1854 al
Sottointendente barone Michele II Staffa |
Il terzo barone fu Luigi Staffa (*14/09/1777
†
05/10/1849) Presidente della Gran Corte Criminale di
Napoli e precedentemente giudice a Castrovillari,
Cosenza, Reggio (Calabria), Avellino, Santa Maria (Capua
Vetere); sposò Maria Giuseppa
Caracciolo del Sole
(*15/08/1781
†
12/11/1843), del Cavalier Giuseppe e Marianna
Grasso,
educata e cresciuta dal Principe di Torella Giuseppe
Caracciolo e da sua moglie Beatrice Alarcon de Mendoza
Marchesa di Rende (e di Falconara) dai quali ebbe la
dote di 5.000 ducati d’argento.
Il quarto barone fu Michele II (*07/05/1803
†
25/01/1874) di Luigi, Sottointendente (Viceprefetto)
dal 1848 di Gallipoli, indi di Sant’Angelo dei Lombardi
e Sala e consigliere d’Intendenza con il grado di
Sottointendente a Salerno, dove si sposò nel 1857 con
Cecilia Rinaldo (*1810
†
01/03/1869) rimanendo vedovo senza figli.
Il quinto barone fu Giuseppe Staffa (*18/12/1806
†
16/05/1877), fratello di Michele, che si sposò nel 1864
con Palma Emilia Malizia, erede testamentaria ed
universale di tutti i suoi beni, e morì senza figli. Il
matrimonio fu celebrato unitamente a quello del cugino
Giuseppe Cesario di Cetraro (di Tommaso e Tommasina
Staffa) con la cognata Lucrezia Malizia. Fu musicista di
gran pregio e professore, molte sue opere vennero
rappresentate al San Carlo tra cui la “Francesca da
Rimini”, primo presidente della sezione musicale della
Reale Associazione degli Scienziati, Letterati ed
Artisti, direttore del Teatro Fondo e Nuovo, fondatore e
direttore del giornale La Musica.
La famiglia Staffa-Caracciolo si estinse nei
Casella: Rosa Schaub (*17/05/1834), figlia del
Colonnello del 1° Reggimento Svizzero Cavalier Giuseppe
Schaub (†
26/04/1859) e di donna Agata Staffa (*1805) del
barone Luigi, si sposò con Giovanni Battista Casella
figlio del Tenente Colonnello Cavalier Caleidonio e d'Ippolita
Sorrentino.
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Giornale di Musica diretto da Casa Ricordi dal 1842 a
Milano:
Copertina del 1877 dedicata al maestro
Giuseppe Staffa.
A destra: Giornale di Musica diretto e fondato nel 1857
a Napoli dal barone Giuseppe I Staffa |
Estintosi il ramo principale il titolo passò agli
Staffa-Landi.
Don Raffaele Staffa (*1778/79
†
16/08/1858), secondo genito del barone Michele, si sposò
con donna Francesca Landi (†
1869) di Cosenza figlia del dottor Pietro (*1758
†
1800) e donna Saveria Belvedere (†
1802).
La famiglia Landi importante famiglia di Cosenza, come
testimonia lo stemma nell’oratorio
dell’Arciconfraternita del Rosario (annesso al complesso
monumentale di San Domenico in Cosenza) si estinse dopo
la morte di Pietro (figlio di Francesco e Margherita
Ferragnoli, nipote di Pietro e Giovanna
Ammone
Patrizia di Sorrento, pronipote di Antonio e Violante
Ferrari
dei duchi di Parabita) con la figlia Francesca negli
Staffa, nei Laghi di Castrovillari con la figlia
Margherita, sposata il 24/11/1814 con Gaetano, e nei
Turano di Montalto Uffugo con la figlia Maria Gaetana (†
22/12/1864), sposata con Giuseppe. |
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Atto di consenso di Donna Francesca Landi
del fu D. Pietro, vedova di D. Raffaele de’ Baroni
Staffa, al matrimonio
tra il figlio Alfonso de’ Baroni Staffa e Donna Teresina
Curti- anno 1863 |
Ritratto di Alfonso I de’ baroni Staffa
del 1849, in divisa di Caporale
del 1° Reggimento di Linea Re |
Raffaele
ebbe i seguenti figli: Pietro (*21/10/1820
†
15/02/1866), Caporale della guardia Nazionale nel 1848
e dipendente dal 1863 del Ministero delle finanze presso
il ricevitore del registro della Direzione di Benevento;
Francesco Antonio (*10/02/1823
†24/03/1892),
Sindaco f.f. nel 1860 durante il Governo Dittatoriale
di Garibaldi, celibe e morto senza figli; Alfonso
(*31/01/1828
†
21/11/1899), 2° Sergente dei Tiragliatori della Guardia
Reale in servizio volontario di leva dal 1849 al 1857
durante il Regno Borbonico (già caporale del 1°
Reggimento di Linea Re), Patriota Risorgimentale,
consigliere-assessore del Comune di San Lucido e Sindaco
f.f. del Regno d’Italia; Pasquale
(*11/09/1834+13/03/1875) sposato con Adelaide Siciliani
di Belvedere Marina da cui discenderà il
ramo di Napoli;
Marianna (*01/02/1810) sposata con D. Luigi
Martirano
di Cosenza (San Vincenzo La Costa); Carolina
(*1815?
†
05/12/1887); Rosina (*1811?
†
05/01/1901); Giovannina (*09/08/1825
†
07/02/1907); Angelina (*17/01/1831
†
1881) spostata con Francesco Antonio Grandinetti di
Paterno; Rachele (*23/10/1818
†
24/12/1819); Regina (*29/07/1833
†
31/07/1833); e Filomena (*03/02/1840
†
30/06/1841).
Nel 1877 Giuseppe II Staffa (*02/02/1865), figlio
del premorto Pietro di Raffaele I (†
1866) e donna Carolina Martire (*1828) di Cosenza (San
Pietro in Guarano), alla morte del cugino del padre (Giuseppe
I) successe nel titolo baronale; sue sorelle furono:
Francesca (*23/03/1853) in Tomassini di Roma, e
Rosa (*1856
†
16/05/1929) in Tridenti di Roma. Nel 1894 gli fu
conferita la medaglia d’Africa per la campagna del 1887.
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S. Lucido, Incisione marmorea Palazzo
Staffa - P.zza Fiume “Barone Raffaele Staffa 1906” |
Nel 1906 il titolo era già passato, da Giuseppe II,
al cugino Raffaele II (*09/02/1871
†
05/03/1964) figlio di Alfonso di Raffaele I
e donna Teresina Curti (*29/05/1842
†
01/12/1941) di Paterno (figlia di Francesco e Cecilia
Giudicessa di Spezzano Grande-della Sila). Fu storico e
scrittore, consigliere comunale e assessore di San
Lucido, commissario prefettizio e Ispettore onorario
delle antichità e belle arti. |
Il barone Raffaele II Staffa e sua moglie
la baronessa Maria Serafina (foto anni ’20) |
I suoi fratelli furono: il Reverendo sacerdote Don
Ernesto (*14/09/1878
†
30/01/1958), ultimo rettore della S.S. Annunziata in San
Lucido; Andrea (*09/03/1884
†
14/12/1887); Paolino (*29/07/1887
†
08/01/1941), procuratore ed insegnante, sposato senza
figli con Margherita D’Agostino; le sorelle: Laura
(*1867
†
26/02/1956), sposata senza figli con Ferdinando
De Luna
di Diamante; Carmela (*05/04/1875
†
29/11/1961); Francesca Oreste
(*25/02/1881
†
12/12/1970); Carmela (*1864
†
02/11/1866), Franceschina (*01/02/1870
†
18/04/1870); e Marietta (*1874
†
24/04/1874). |
Stemma “parlante” in pietra e a china del
Reverendo Sacerdote don Ernesto de’ baroni Staffa,
Rettore della S.S. Annunziata: visibili
le Tre Stelle,
la Staffa ed il Leone Rampante, simbolo di Cristo Re,
presente anche nelle insegne
dell’Arcivescovo Camillo
Sorgente di Cosenza (1874†1911).
|
San Lucido (CS), Chiesa della S.S.
Annunziata. Sull’arcata dell’Altare Maggiore fino agli
anni ’80 era visibile
la scritta “ERNESTUS STAFFA RESTAURARE FECIT” (1910) |
Don Ernesto Staffa durante la Festa
patronale di San Giovanni Battista |
Figli del barone Raffaele II e di sua moglie
donna Maria Serafina Matarasso di Nicastro (*22/04/1880
†
29/07/1967) furono: Alfonso II
(*18/10/1914
†
15/05/1969), medico chirurgo in Paola e titolare della
clinica Santa Maria delle Grazie in Amantea,
tenente-medico della marina militare durante la 2°
guerra mondiale, sposato con donna Francesca Sbano di
Paola(*14/09/1926
†
14/11/2020),
da cui i figli Antonio (*03/03/1950
†
18/09/1951) Mila in Grossi (*1951) e
Maria Serafina detta Lilly (*1958);
Antonio (*19/01/1916
†
19/02/1935); Renato (*03/08/1918
†
28/12/2007), sottotenente dell’aviazione durante la 2°
guerra mondiale, partigiano in Roma, funzionario
pubblico, sposato a Roma con donna Anna Maria Piani di
Macerata (*07/05/1918
†
26/05/1984), da cui i figli Mariagrazia in Gaudio
(*1948) e Raffaele Alberto (*26/07/1949
†
30/10/1997), procuratore di banca, sposato a Roma con
Maria De Palo di Bitonto (*1955); Franco
(*28/02/1922
†
01/04/2021), direttore e procuratore di banca,
scrittore, consigliere comunale e assessore di San
Lucido, sposato con donna Anna Sacchini di Montalto
Uffugo(*1931), sue figlie sono: Teresa in
Mongelli (*1964), Paola(*1966) ed Alba(*1968).
Figli di Raffaele Alberto sono: Alfonso
(*19/09/1973
†
24/01/1994); Antonio (*1974), già consigliere e
Sindaco di San Lucido, sposato con Valeria Marrelli di
Paola (*1974), padre di Giulia (*2009) e
Raffaele (*2011); Francesca in Veltri
(*1978); Renato (*1980), già consigliere comunale
di San Lucido; il Reverendo Sacerdote don Franco
(*1987). |
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Il barone Raffaele II Staffa con la
moglie Maria Serafina ed i figli Alfonso, Renato e
Franco (anni '60) |
La Principessa Maria Josè di
Savoia tra le Crocerossine, dietro in camice il
giovane tenente-medico barone Alfonso II Staffa
(in alto foto ritratto) |
Edicola votiva lungo la via che conduce
al Santuario di S. Francesco di Paola -Paola,
A DEVOZIONE DELLA BARONESSA STAFFA
(3° MISTERO GAUDIOSO LA NASCITA DI GESÙ)
|
Edizione del 1959 del libro del barone
Raffaele Staffa. A destra: II° edizione del 1999 a cura
del figlio N.H. Franco Staffa |
San Lucido (CS), Palazzo Staffa - Piazza Fiume |
I fratelli Franco e Renato Staffa dei
baroni di Santa Barbara |
Ramo di Felice Antonio Staffa |
Da Dionisio, fratello del primo barone
Francesco Antonio, ed Innocenza Barone (†
1806), nacque Samuele (*1761
†
09/02/1837), dottore in legge e Sindaco di Falconara.
Don Samuele sposò in prime nozze Teresa
Rizzo
ed ebbe 3 figli, dei quali sopravvisse solo Nicolina
(*1789), sposata con Luigi Pasquale di Tessano (Dipignano),
ed in seconde nozze Giustina Angelieri di Pizzo (†
20/05/1836), da cui nacque Felice Antonio
(*05/03/1801
†
06/03/1870). Fu accademico, scrittore e poeta di pregio,
discepolo di Gabriele Rossetti che gli affidò degli
scritti inediti, dottore in legge, patriota
risorgimentale, Sindaco di Falconara.
Nel 1827 sposò la nobile Antonietta
d’Amato
di Amantea di Cristoforo e Chiara
Sculco
di Crotone del Cavalier Tommaso e donna Maria Saveria
Cavallo.
Attraverso le sorelle della mamma ebbe come primi cugini
i
Marsico,
i Sacchi e gli
Accattatis
e dallo zio Alfonso, sposo di Beatrice
Mirabelli,
i Del Giudice ed i
Mollo.
I figli di Felice Antonio furono: Guglielmo
(*04/01/1830
†
20/10/1913), consigliere, assessore e Sindaco f.f. del
comune di San Lucido ed estensore del manoscritto delle
opere edite ed inedite del padre; Eugenio
(*19/06/1831
†
08/01/1894), giudice morto in Napoli; Dionisio
(*18/10/1832
†13/12/1850),
dottore in legge e patriota risorgimentale, carcerato
nel Castello di Cosenza con il padre dopo i moti del
1848; Vincenzo (*11/11/1835
†
08/02/1836); Angelica (*1829
†
18/10/1881) sposata con Gaetano Manes di Saverio di San
Lucido; Amalia (*06/11/1833
†
1911) sposata con Leopoldo
Gentile
di San Fili e gemella d'Innocenza
(*06/11/1833
†
20/04/1835). |
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Opere Edite del poeta Felice Antonio Staffa del 1845 e
del 1867 |
Ramo brasiliano di Giacomo Rosario Staffa di Andrea |
Da Giacomo de’ baroni Staffa (*1791
†
1857) e donna Rosina De Rose nacquero Lorenzo
Franchino (*20/01/1953
†
1859), Nicola (*19/01/1846
†
24/1/1866/67?),
Rachele sposata con Gaetano Caruso di Trenta, ed
Andrea
(*19/03/1848) sposato con donna Teresina De Pineda di
San Lucido da cui Giacomo Rosario (*03/10/1869
†
16/11/1927), Rosina (*29/05/1867
†
1946) sposata con Pietro Losso di San Lucido, Maria
Santa (*17/12/1872) ed Antonietta (*1873
†
1873).
Giacomo Rosario
si trasferì a Rio de Janeiro e divenne un famoso
produttore cinematografico e teatrale, passò poi al
settore turistico, fu benefattore durante la I^ guerra
mondiale con i suoi connazionali. Rientrato per un breve
periodo in Italia fu anche consigliere del Comune di San
Lucido, al quale donò l’orologio della torre campanaria;
sposato con Joanna Fiscina ebbe 8 figli: Andrea
(*14/10/1901); Mathilde in
Giocoli
(*1903
†
1975); Cecilia in Cataldi (*22/11/1904);
Rosina (*1907); Rodolpho (*01/11/1908
†
23/11/1973) sposato nel 1934 con Ernestina Mendes Lisboa
da cui nacque Stella Staffa; Amedeu Rosario
(*1911); Jayne (*19/07/1912) sposato nel 1934
con Maria Luiza de Moraes Gomide; e Jacomina
(*1914). |
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San Lucido (CS), Orologio della Torre
Campanaria, donato da Giacomo Rosario Staffa (1920) |
Ramo di Napoli di Pasquale Staffa di Raffaele |
Nel 1883 donna Adelaide Siciliani
di Fortunato e Giulia Blum di Napoli,
vedova già da otto anni di Pasquale de’ baroni
Staffa, si trasferì a Napoli, vendendo il Palazzo alla
Rupe a don Giovan Battista
Cavallo di Amantea.
I loro figli furono:
Eugenio(*13/01/1866)
sposato con la brasiliana Luisa Maria Da Silva Reis ha
avuto come figli: Maria do Carmo (*1903
†
1984), Flora, Ialina,Yolanda,
Paschoalino (*12/06/1904), ed Umberto Luigi
Giuseppe, nato a Roma(*12/05/1908); Maria
Nicoletta(*1867† 1869); Raffaele Luigi
(*20/05/1868
†
22/02/1924) sposato con Maria
Del Giudice
di Belmonte Calabro con il figlio Eugenio(*1905);
Fortunata Giulia (*09/11/1869); Ernesta
(*16/03/1871
†
1883?); Filomena (*18/01/1873) sposata con
Salvatore Pierri; Giuseppe Emilio
(*05/04/1874) sposato con Caterina Pierri da cui
Eugenio (*03/12/1911),Vittorio(*24/05/1917)
sposato con Maria
Romano
(da cui Catia), Adele in Romano (*12/07/1915
†
26/10/2006) ed Ugo (*18/05/1913
†
19/01/2006) sposato con Teodolinda Sangineto di San
Lucido, da cui discenderà il
ramo tutt’ora fiorente in Lombardia con i
figli Giuseppe (da cui Alessandro),
Roberto (da cui Federico e Luca) e
Rosanna. |
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San Lucido (CS), Antico Palazzo Staffa -
Località Rupe |
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Notizie tratte da:
- Archivio del Comune di Falconara
Albanese, San Lucido, Paterno, Cosenza, Amantea, Napoli,
Roma, Benevento, Salerno, Avellino, Reggio Calabria,
Milano.
- Archivio della parrocchia di San Michele Arcangelo in
Falconara, San Giovanni Battista in San Lucido,
Cattedrale di Cosenza, Sant’Anna di Palazzo-Santi
Francesco e Matteo-San Marco di Palazzo e San Giacomo
degl’Italiani in Napoli (archivio diocesano);
- Cedolario d'Abruzzo;
- Dizionario Storico-Blasonico di Giovan
Battista di Crollalanza;
- Rivista del collegio Araldico AA 1914,1926,1936;
- Rivista Storica Calabrese Anno VIII (1900);
- Dal Sebeto al Faro di Cesare Malpica;
- Archivio famiglia Staffa. |
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