
Ovvero delle Famiglie Nobili e titolate del Napolitano,
ascritte ai Sedili di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano,
appartenenti alle Piazze delle città del Napolitano
dichiarate chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
|
  |
de Vargas
Machuca |
Armi:
la più antica:
d'argento a tre onde azzurre;
dal 1267: d'argento a tre onde azzurre con
la bordura di 8 pezzi alternati: di rosso al castello
d'oro (Castiglia) e d'argento al leone rosso coronato d'oro (Leon). Lo
scudo accollato all'aquila bicipite dell'Impero.
ramo collaterale estinto in casa Calvi: spaccato, nel 1° d'argento al braccio armato vestito di
ferro, movente dalla sinistra dello scudo ed armato di clava;
nel 2° d'argento con tre fasce ondate azzurre.
Lo scudo accollato all'aquila imperiale bicipite.
Cimiero: un braccio armato tenente
una clava.
Motto: Asi Machuca
(1).
Dimora: Napoli, Roma e Spagna. |

©
Stemma del
Duca
Don Diego de Vargas Machuca |
Le radici della famiglia de Vargas Machuca (o
Vargas, o Vargas Macchucca o Vargas Macciucca) sono in Spagna,
nel regno asturiano ove si rifugiarono agli inizi del 700 i
discendenti dei sovrani goti, avendo gli arabi invaso la
penisola iberica. I Vargas(2)
diedero un determinante aiuto militare prima al re Pelayo con
TOMAS Luna de Vargas nel 718 e, quasi tre secoli dopo nel 1080
circa, al re Alfonso VI per la riconquista della Castiglia con
ROBERTO che conquistò la bandiera di Mulahazen, re dei mori, e
nel 1083 per la conquista di Madrid con JUAN o IVAN de Vargas
che nella capitale iberica fondò la Casa Solariega.
Detto Ivan ospitò nelle sue proprietà Sant’ Isidro, venerato
dagli spagnoli per aver guidato, sotto le sembianze di un
pastore, le armate cristiane di Alfonso VIII attraverso passaggi
sconosciuti della Sierra Moreno sino alla raduna di las Navas di
Tolosa ove avvenne la vittoriosa battaglia contro i mori del
1212.
GARCI PEREZ de Vargas è ricordato per aver nel 1232, durante i
combattimenti, ucciso il re dei Gazuli, mentre,
contemporaneamente, suo fratello DIEGO PEREZ abbatteva un
numero enorme di nemici con un semplice ramo di ulivo usato come
clave, essendosi spezzata la spada, incoraggiato dalle grida di
don Alvaro Perez de Castro che più volte urlò: ”Assi, assi Vargas
Macchucca” (tradotto: “Così, così Vargas maciulla”). Da allora
l’appellativo Macchucca fu aggiunto al nome Vargas.
DIEGO PEREZ nel 1267 ebbe da re Alfonso X il privilegio di poter
orlare la propria insegna con le armi reali di Castiglia e Leon.
|

© S. Giorgio a Cremano(NA) - Stemma
Famiglia Vargas Macchucca dei principi
di Casapesenna - ingresso villa acquistata da Don Tommaso Vargas - Secolo XVIII
dalla famiglia
Berio. |
I Vargas continuarono per secoli la battaglia
contro i nemici della Chiesa, partecipando alle crociate e
impiantando le loro insegne a Malta e nel nuovo continente;
innumerevoli furono le gesta eroiche.
Ci si limita a ricordare il martirio di MARTINO de Vargas,
comandante del castello di Algeri, che nel 1529, dopo aver
difeso strenuamente il maniero con pochi soldati, rifiutò la
proposta di convertirsi per aver salva la vita. Fu squartato
mentre recitava il Credo.
Il Casato si diramò in molti Stati, godendo ovunque di onori e
titoli; nel 1658 si diramò anche a Napoli con JUAN CRISOSTOMO de
Vargas (†
Napoli, 1677)
, nominato da re
Filippo IV
d'Asburgo-Spagna Consigliere della Real Camera di Santa
Chiara. Essendosi estinta la linea primogenita dei marchesi di
S. Vincenzo, nel 1660 il re di Spagna confermò al detto Juan Crisostomo e ai suoi discendenti i titoli di
marchese di S. Vincenzo, Signore di
Vargas e di Varguillos, conte di Urgel,
conte del Porto, grande di Spagna.
I rami dei principi di Carpino e
duchi di Cagnano furono ascritti
alla nobiltà napoletana
fuori Seggio.
Il figlio, MIGUEL FRANCISCO (1636 † 1708) fu presidente della
Camera della Sommaria
e Reggente del Supremo Senato d’Italia e del Collaterale; sposò
donna Diana
Confalone, figlia di
Alessandro marchese della Petina e di Anna
del Giudice, patrizia napoletana
del
Seggio di Nido.
Nel 1708 fu decorato da re
Carlo VI
d'Asburgo-Austria col titolo di conte
del S.R.I.
TOMMASO de Vargas Machuca (1669 † 1775), 19° Signore di Vargas, fu
governatore di Capua e nel 1732 fu insignito del titolo di
duca sul nome.
Il duca TOMMASO Vargas Macciucca,
marchese di Vatolla, Cavaliere Gerosolimitano, Grande di
Spagna, Regio Consigliere, Giudice della Gran Corte della
Vicaria, nel 1777 divenne
confratello
dell'
Augustissima Compagnia della Disciplina della Santa Croce, prima
arciconfraternita laicale sorta a Napoli nel 1290 con il
silenzioso auspicio del Pontefice Nicolò III, al
secolo
Giovanni Gaetano
Orsini (1216
†
1280),
ricordato anche da Dante (Inferno, XIX, 70-72).
|

© Napoli - Arma del duca Tommaso
Vargas Macciucca, cavaliere gerosolimitano |

© Napoli - sepolcro di Pedro
Canizzary de Vargas |

© Napoli - Cappella Vargas
Machuca |
I Vargas
fecero costruire nel XVI secolo la propria cappella gentilizia
in Napoli dove si può ammirare lo splendido monumento sepolcrale
di don Pedro Canizzary de Vargas (1571), la tela
rappresentante la Vergine con S. Giacomo e alcuni rappresentati
del Casato, il mezzo busto di don Juan Crisostomo de Vargas
Machuca al di sopra la lapide con lo stemma. |

© Napoli - una parte delle numerose
testimonianze
storiche della Famiglia Vargas Machuca
|

 |
 |
TOMMASO (Napoli, 1832
† ivi,
1917), figlio di FERDINANDO (Napoli, 1797
† ivi,
1885) e di donna Carmela
Bonito Vargas, nel 1858 ereditò i
titoli di principe di Casapesenna e
duca d'Isola e
marchese di Positano; sposò in prime nozze
a Napoli nel 1855 donna Maria
dè Medici
(1834†1865),
figlia di Giuseppe principe di Ottajano, e di Anna Maria
Gaetani dell'Aquila d'Aragona,
duchessa di Miranda.
MICHELE (Resina (NA),1860 † ivi, 1923), nobile
dei duchi Vargas Machuca, sposò nel 1884 la principessa Maria
Concetta del Tufo di Pieschici (Napoli, 1858, † ivi 1939) ed
acquisì maritali nomine i titoli di
principe di Migliano e di
Ischitella, duca di Rocca Mandolfi,
marchese di Matino,
di Trevico,
di S. Marco e di Collelongo.
GIUSEPPE (n. Napoli, 1862), 7° principe di Casapesenna e 6° duca
d’Isola, sposò in seconde nozze donna Aurora
Giusso dei duchi del Galdo.

Napoli, lastra tombale di
Adele Rogadeo, prima moglie del principe Giuseppe de
Vargas Macciucca,
e dei suoi due figli Tommaso e Giulio |
Donna Maria Luisa de Vargas Machuca
(Napoli, 1885 † 1947) dei principi di Migliano
sposò a Napoli nel 1911 il conte Alberto
Filo della Torre
(n. Napoli, 1869)
dei Marchesi di Montesilvano. |

© Napoli - il sepolcro del duca
Tommaso Vargas Macciucca - anno 1718 |
AGOSTINO LUCIO (Napoli, 1864 † ivi, 1936), marchese di S.
Vincenzo, 25° Signore di Vargas, 7° duca de Vargas Machuca, 18°
conte di Urgel, 10° marchese di Vatolla, 10° conte del Porto,
12° Signore di Varguillos, conte del S.R.I.,
marchese di Chanteaneuf e
barone de l’Hospital (gli ultimi
due titoli ereditati da Casa
Galluccio),
cavaliere del
S.M.O. di Malta, sposò nel 1906 donna Maria Angela
Rossi y Palacio († 1941). |

Ercolano, Miglio d'Oro,
Villa Vargas Macchucca, ingresso |

Ercolano, Miglio d'Oro,
Villa Vargas Macchucca, stemma |
|
Donna Maria Teresa Vargas Machuca dei principi di Migliano sposò
nel 1920 Carlo
Sersale (n.
Napoli,1883), patrizio napoletano, fratello del marchese Gaetano
(n. Napoli,1881). |

©
S.E. Duca Don Diego de Vargas Machuca, Balì Gran Croce di
Giustizia, Presidente della Real
Commissione per l’Italia dell’Ordine Costantiniano di San
Giorgio, con S.A. l’Arciduca di Toscana,
Sigismondo d’Asburgo Lorena, Gran Maestro dell’Ordine di Santo
Stefano. |
FRANCESCO (Teramo, 26.9.1699 †
Napoli, 17.7.1785) fu uno dei più illustri giureconsulti e
letterati del suo secolo; nel 1757 sposò donna Vincenza Bonito,
figlia di Francesco principe di
Casapesenna e Maria
Saluzzo Carafa, principessa di Lequile.
Nel 1767 fu decorato da re
Ferdinando IV di
Borbone marchese di Vatolla,
feudo ereditato da casa Rocca.

Francesco Vargas
Macciucca, marchese di Vatolla |
Il
feudo di Vatolla, piccolo insediamento fortificato in una
posizione strategica per il controllo della via di Lauriana,
oggi frazione di Pedifumo in
Principato Citra, fu acquistato nel
1767 dalla famiglia Vargas Machuca, che ottenne il
titolo di Marchese su Vatolla,
conservando il feudo fino all’abolizione della feudalità (1806).
In precedenza il feudo appartenne ai
Sanseverino, ai
di Costanzo, ai
Prignano, ai
Griso baroni di
Celso e Galdo, ai
del Pezzo e,
infine, al marchese don Domenico Rocca.
Oggi il castello ospita una delle sedi della
Fondazione Giambattista Vico e il
Museo
Vichiano. |
Il Museo è collocato all’interno del
Palazzo de Vargas a Vatolla, frazione di Perdifumo,
paesino del Cilento interno. Il Palazzo, antico castello
posto a controllo del territorio, più volte rimaneggiato
e dalla tradizionale tipologia cilentana a corti
terrazzate, ospitò
Gian Battista Vico per nove anni (1686-1695),
come istitutore dei figli dell’allora proprietario
marchese Rocca. Il restauro dell’area di rappresentanza
del Palazzo, acquisita dalla Fondazione Vico, è avvenuto
nel 1994, sulla spinta della necessità culturale
espressa in forma di appello da Elena Croce, figlia del
filosofo, e dall’Avv. G. Marotta presidente
dell’Istituto per gli Studi Filosofici di Napoli. Il
loro accorato richiamo fu raccolto dall’Avv. V. Pepe,
oggi presidente della Fondazione Giambattista Vico,
supportato dalla Provincia nella figura del Presidente
A. Andria, che iniziò il difficile restauro completato
poi dal Parco Nazionale Cilento Vallo di Diano. La
validità del restauro realizzato è stata confortata da
numerose testimonianze autorevoli, tra cui quella più
gratificante del Prof. La Valva. Oggi il cuore del
complesso museale è una sala per convegni che ospita
oltre ad incontri, seminari e conferenze di grande
qualità e richiamo, anche il prestigioso premio Gian
Battista Vico. |
Dai ricordi del dr.
Gianpaolo Quaranta di Fusara:
"Mia
Madre è nata a Vatolla e la sua Bisnonna Giuditta
Niglio-Principe apparteneva alla nobiltà locale (i
Niglio di Matoni e i Principe(3)
di Laureana) e aveva un palazzo proprio di fronte al
castello de Vargas nella piazza di Vatolla, palazzo la
cui ultima parte fu venduta da mia zia. La proprietà del
castello di Vatolla attualmente è dei Conti Calvi di
Bergolo; la mia amica Marchesa
Carigniani de Duchi di Novoli, mi disse che sua
nonna era Marchesa di Vatolla appunto una de Vargas, mi
pare che la sorella di questa sposò un Calvi di Bergolo.
Attualmente nel castello, in parte ristrutturato, vi è
il museo dedicato a Giovan Battista Vico, ove sono
conservati anche dei ritratti di Vico (stampe,
litografie) donate dalla mia famiglia." |

Vatolla - Stemma Vargas Machuca |

Vatolla - il Castello |

Ritratto della Marchesa de Vargas
Macciucca eseguito da Vicente López y Portaña |
___________________
Note:
1) Così maciulla.
2) Vargas in lingua gotica
significa “padre buono”.
3) Principe è il cognome. |
Continua nel sesto
volume in preparazione di "LA STORIA DIETRO
GLI SCUDI"
Copyright © 2007 www.nobili-napoletani.it
-
All rights reserved
|
|
|