L’antichissima e nobile famiglia de Silva, di Silva o da
Silva, di origini portoghese, discendente dai Re di
Alba, si diffuse nel Regno di Castiglia, in altre zone
della Spagna e in Italia.
Ruy Gomez de Silva o de Sylva († 1573), Signore
della Camusca in Portogallo, cavaliere dell’Ordine di
Calatrava, passò in Castiglia ai servigi di re Filippo
II, del quale divenne Cameriere Maggiore e Maggiordomo
del principe Carlo figlio di detto Re; il 17-3-1556 fu
decorato dei titoli di duca di Pastrana in Spagna e di
principe di Eboli, feudo in
Principato Citra che l’anno dopo fu venduto Niccolò
Grimaldi, e successivamente passò alla famiglia
Doria
dei duchi di Andria. Nel 1533 sposò Anna de Mendoza (n.
1540), figlia unica e futura erede di Diego II Hurtado
de Mendoza († 1578), principe di Mileto dal 1518 e duca
di Francavilla dal 1555; Ruy Gomez ottenne con
privilegio del 1555 la giurisdizione delle seconde
cause, portulania e zecca della terra di Amendolea, sita
in
Calabria Ultra, che faceva parte dello Stato di
Mileto, oggi in provincia di Vibo Valentia, insieme a
Francavilla, Francica, Pizzo, Roccangitola, Caridà e
Montesanto.
Donna Anna de Mendoza, rimasta vedova nel 1573, divenne
l’amante di Antonio Perez, Segretario di re Filippo II;
morì nel 1592.
Ruy Gomez de Silva y Mendoza († 29-1-1596)
ereditò dalla madre i titoli di principe di Mileto e
duca di Francavilla.
Suo figlio Rodrigo II († 1625), per successione
paterna, il 26.8.1597 ebbe significatoria di rilievo per
lo Stato di Mileto con Francica, Caridà, Amendolea,
Roccangitola, Montesanto, Capistrano, Francavilla e
Pizzo, con bagliva, mastrodattia, portulania e zecca; fu
capitano generale della cavalleria negli Stati della
Fiandra. Nel 1624 vendette la terra di Amendolea a
Francesco
Ruffo,
2° duca di Bagnara, per ducati 52.000.
Rodrigo III Gomez fu il 5° principe di Mileto;
Gregorio Gomez il 22-5-1692 fu il 6° principe di
Mileto; Giovanni Gomez il 16-3-1697 fu il 7°
principe di Mileto; Maria Francesca de Sylva (†
5-2-1770) dal 9-4-1739 fu l’8^ e ultima principessa di
Mileto di casa de Silva. Suo erede fu il figlio Pietro
d’Alcantara.
Rui Gomez nel 1613 fu Ambasciatore del re Filippo
III al re di Francia, per sostenere i matrimoni tra il
futuro re Filippo IV all’epoca principe di Spagna ed
Isabella di Borbone figlia di re Enrico IV, e tra il re
Luigi XIII allora Delfino di Francia e Anna Maurizia
d’Austria figlia di re Filippo III; al suo ritorno fu
nominato Cacciatore maggiore del Re.
Luigi Alfonso di Silva, fratello del cardinale
Cesare, capitano di cavalli di
Consalvo de Cordova, detto il Gran Capitano, fu il
primo a stabilirsi a Napoli dove, per aver partecipato
attivamente alla conquista del Regno di Napoli, fu
nominato nel 1511 castellano di Castel Capuano ed ebbe
in dono un vasto territorio nei pressi del castello,
chiamato Melettaria. Sposò in prime nozze Diana
Concubler, figlia di Nicolò conte d’Arena, di Stilo e di
Mileto, vedova di don Antonio Mugnoz, cavaliere
spagnolo, con la quale non ebbe figli; in seconde nozze,
sposò Livia
Capece Minutolo, figlia di Andrea e di Lucrezia
Vulcana, sorella di Ettore Regio Consigliere del
Consiglio di Santa Chiara. Livia, rimasta vedova di
Luigi Alfonso, allattò donna Margherita d’Austria,
figlia dell’Imperatore
Carlo V, che sposerà Alessandro
dè
Medici duca di Firenze e, in seconde nozze, Ottavio
Farnese duca di Parma, generando Ranuccio terzo duca di
Parma.
Luigi Alfonso di Silva con Livia Capece Minutolo ebbe
per figli Cesare e Marcello; alla sua
morte fu sepolto nel 1536 in Napoli nella cappella
gentilizia di famiglia.
Napoli - lastra tombale di don Luigi
Alfonso de Silva sulla quale la moglie Livia
Capece Minutolo fece apporre l'epitaffio - Anno 1536
Lo scudo è partito con le insegne de Silva e Capece Minutolo |
Cesare fu nominato dall’Imperatore Carlo V revisore
generale di tutti i castelli e fortezze del Regno di
Napoli, importante carica rimasta vuota per la morte di
don Roderico di Mendozza; dal re Filippo II fu nominato
cavaliere di S. Giacomo. Per moglie ebbe Vittoria
del
Tufo dei marchesi di Lavello, figlia di
Gio.Francesco e di Adriana Marchese, con la quale
procreò donna Vittoria e donna Lavinia. La
prima fu promessa in sposa ad Emilio
Caracciolo, conte di Biccari, figlio di Ferdinando
duca d’Airola ma, celebrato il matrimonio, donna
Vittoria rifiutò le nozze per il desiderio di seguire la
sua vocazione e si fece monaca nel 1600 nel Monastero di
San Girolamo a Napoli, per poi diventare badessa nel
1608, col nome di suor Eufrosina, del Monastero di San
Martino.
Donna Lavinia, sorella di donna Vittoria, sposò Ottavio
del Tufo, figlio di Girolamo secondo marchese di Lavello
e di donna Antonia
Carafa.
Il già citato Marcello, figlio di don Luigi Alfonso,
sposò Vincenza
Origlia, figlia di Gio.Berardino e di Vittoria del
Tufo; i loro figli don Ferdinando, cavaliere
gerosolimitano dal 10-7-1557, e Don Fabrizio
furono ascritti al Patriziato Napoletano del
Sedile di Capuana.
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Napoli, cappella
de Silva dedicata a San Giacomo, appartenente
alla famiglia dal 1536 |
Nel 1638 Fabrizio, fu uno dei fondatori, insieme ad
altri cavalieri Napoletani, tra cui Carlo Onero
Cavaniglia, Scipione
Filomarino, Carlo
Dentice delle Stelle, Goffredo
Morra,
Placido
Dentice del Pesce, Scipione
di Sangro duca di Casacalenda, Giovan Battista di
Sangro principe di Viggiano e Giovan Francesco di Sangro
principe di Sansevero, del Monte Grande dè Maritaggi di
Napoli, istituzione benefica con lo scopo di assicurare
una cospicua dote alle fanciulle aristocratiche che si
sposavano(1).
Don Fabrizio sposò donna Emilia di Regina, figlia di
Gio.Antonio conte di Macchia; per figli ebbe Luigi,
Cesare e Vincenza che sposò, in seconde
nozze, Lorenzo
de
Franchis presidente della Regia Camera della
Sommaria.
Luigi, patrizio napoletano, impalmò Giovanna
Revertera, sorella del duca di Saladra; generarono
don Fabrizio che sposò donna Giovanna
Venata, figlia di Pietro Iacono conte di Santa Maria
in Grisone e di Luisa
Filomarino.
Cesare, fratello di Fabrizio, patrizio napoletano, sposò
donna Ursola Rendone, con la quale generò: donna
Beatrice maritata prima con Fabrizio
Mascambruno di nobile famiglia beneventana, e poi
con Camillo
della
Marra presidente della
Regia Camera della Sommaria, ed infine con Francesco
Mormile duca di Campochiaro; e donna Vittoria
che sposò, in prime nozze, Francesco Mormile conte di
Sant’Angelo e, in seconde nozze, Ippolito Revertera (†
Napoli,1658), duca di Salandra.
Don Francesco de Silva del Seggio di Capuana
sposò donna Feliciana
Dentice; quest'ultima rimasta vedova convolò a nozze
con Ottimo
Francone, marchese di Salcito.
Vincenzo Maria de Silva († 1702), patrizio
napoletano, fu vescovo di Calvi dal 10-4-1679; nel 1698
realizzò importanti opere di abbellimento della cappella
gentilizia in Napoli.
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Stemma Vincenzo
Maria de Silva, vescovo di Calvi
Si ringrazia la dottoressa Antonella Lepre,
archivista dell'Archivio diocesano di Teano. |
Feliciana de Silva, figlia di Fabrizio, patrizio
napoletano, nel 1718 ad Aversa sposò Roberto
Altemps (1687 † 1747), figlio di Giuseppe Maria
(1653 † 1713), nobile romano e patrizio napoletano,
duca di Gallese e barone di Mesoraca.
Il casato nel 1551 vestì l’abito
di Malta con Raffaele di Silva, patrizio
napoletano, ed ottenne il Grandato di Spagna.
Il ramo di Sicilia ottenne nel 1599 il marchesato di
Favara. |