
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Arma:
d’azzurro, al capriolo di rosso filettato d’oro, accompagnato da
tre stelle d’oro ad otto raggi, due nel capo ed una in punta.
Altra: d’azzurro, al capriolo di rosso accompagnato da tre
stelle d’argento ad otto raggi, due nel capo ed una in punta.
Altra: di rosso, ai due caprioli accompagnati da tre stelle a
sei raggi, due nel capo ed una in punta, il tutto d’argento.
Titoli:
conti di:
Piadena , Rinasco;
marchesi di:
Cassano,
Castelluccio,
Cinquefrondi;
duchi di:
Bovalino,
Calvizzano,
Saracena.
Dimora: Napoli |

Stemma famiglia Pescara con le
insegne melitense |
L’antica famiglia Pescara, attestata a Napoli ai tempi
di re
Carlo I d’Angiò,
forse prese il nome dalla signoria di Pescara. Ha goduto
di nobiltà in Napoli
fuori Seggio
e successivamente ascritta nell’Albo d’Oro Napoletano,
in Reggio Calabria e Sanseverino. Ebbe 27 feudi:
Bagnorosolo, Benestare, Brienza, Cavaltone, Calvello,
Camerota, Cammarano, Capora, Cirella, Copersito, Corleto,
Diano, Fisciano, Giffone, Grottaminarda, Latronico,
Lungaro, Mattafellone, Pescara, Ripacandida, Roccaromana,
San Lorenzo, Sanpietro, Sansosto, Santangelo, Tarsia e
Torchiara.
Fu ricevuta nel
S.M.O. di Malta
con Giacomo Pescara di Napoli il 30 dicembre
1659.
Nel 1284 Barnabeo fu Secreto degli Abbruzzi.
Francesco fu Giustiziere per il re
Roberto II d’Angiò.
Giovanni fu Giustiziere di
Terra di Lavoro.
Marino fu Regio Consigliere e Maestro razionale
della Regia Corte e prestò 500 once al re
Carlo III di Durazzo.
Nel 1390 Marino fu Senatore di Roma.
Giovanni Alfonso fu valoroso Capitano in
Lombardia.
Barnaba fu Commendatore dell’Ordine
Gerosolimitano e colonnello dell’imperatore
Carlo V.
Giovanni Battista fu Consigliere del
Collaterale.
Nel 1538 Mario fu Cavaliere dell’Ordine
di S. Giacomo della Spada. |
La terra di San Lorenzo (oggi San Lorenzo del Vallo), sita in
Calabria Citra in diocesi di Rossano, andava sotto la
giurisdizione di Bisignano ma dal XV secolo fu venduta a
Ferrante Alarcon Mendozza, marchese della Valle di Siciliana;
probabilmente il figlio Andrea fece edificare il castello per
scopi difensivi e per destinarlo a residenza. Nel 1545 feudo e
castello furono alienati a Giovanni Francesco Pescara,
duca della Saracina. Nel XVIII sec.
il castello e il feudo, col titolo di barone, vennero venduti
dall'ultima erede Lucrezia Alarcon, al nobile Luigi
Longo
di Scalzati, appartenente alla nobile famiglia napoletana. |
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Nel 1594 Marcello juniore
Spadafora
acquistò le terre di Rose e di Luzzi da Lelio Orsini;
sposò Lavinia Pescara dei
baroni di Saracena. Il barone Annibale
Pescara vendette per ducati 36.000 la terra di
Sant'Agata e di Motta Follone ad Antonino
Firrao, figlio di Cesare e di Vittoria
Mezzacapo, con Regio Asenso del 2 marzo 1602.
Il Feudo di Saracena, in provincia di Cosenza,
apparteneva ai
Capece Zurlo
duchi di S. Marco e poi ai
Sanseverino
principi di Bisignano. Alla fine del 1600 fu acquistato
all’asta pubblica, per 45.000 ducati, dalla famiglia
Gaetani
duchi di Laurenzana, la quale, intorno al 1613, lo
cedette ai Signori Pescara di Diano. Dopo la
morte del Duca Pescara, avvenuta nel 1615, il feudo di
Saracena passò sotto il dominio degli
Spinelli
principi di Scalea. |
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Il feudo di Castelluccio, in
Terra di Basilicata,
apparteneva a Gio. Antonio
Palmieri
che morì senza eredi e fu venduta a Cammillo di
Pescara di Diano , in seguito pervenne al marchese
Vincenzantonio Pescara di Diano.
Barbara Pascale, del ramo di Cosenza, andò in
sposa, nei primi anni del Settecento, Carlo Francesco
Pescara Di Diano, marchese di
Castelluccio (Oggi Castelluccio Inferiore in
provincia di Potenza, confinate con la provincia di
Cosenza).
Luigi
Garofalo
(1828 † 1874), patrizio di Cosenza, figlio di Giustino
II († 1825, duca di Rutino e di Vincenza Piro dei
marchesi di Trelingue († 1865), sposò nel 1859 a
Clotilde Raffaella Pescara di Diano dei marchesi di
Castelluccio, ed ebbero per figlio Attilio (1859),
patrizio di Cosenza, il quale nel 1912 ottenne il titolo
di marchese di Castelluccio. |
I Del Negro, patrizi genovesi, nel 1617 acquistarono il
feudo di Bovalino, in Reggio Calabria; nel 1716 passò ai
Pescara di Diano che lo tennero fino al 1806 (eversione
della feudalità) con Giuseppe Pescara Diano. |
Francesco Pescara di Diano
(? † 12.09.1729), 5° duca di Saracena,
1° duca di Bovalino, feudo
situato in Calabria, sposò Lucrezia Reggio e Branciforte
(Acitrezza, 1684 † Napoli, 16.03.1764 ), dama di Corte
della Regina di Napoli e Sicilia, figlia del Principe
Stefano
Reggio e
di Dorotea
Branciforte.
Calvizzano (Napoli), lastra in
ricordo di Lucrezia Reggio Branciforte (Acitrezza, 1684
† Napoli, 1764),
moglie di
Francesco Pescara di Diano
(† 12.09.1729), 1° duca di Bovalino e duca di Calvizzano.
A destra: stemma partito Reggio Branciforte e Pescara di
Diana |
Lucrezia generò Giovanbattista (n. Calvizzano,
1720),
2° duca di Bovalino; Vittoria (6.7.1715 †
Napoli, 11.1.1795) che sposò don Michele
Caracciolo,
1° duca di Brienza (Napoli, 12.2.1719 † ivi, 3.2.1797) e
fu madre del famoso ammiraglio e martire napoletano
Francesco Caracciolo
(Napoli, 18.1.1752 † ivi, 29.6.1799); Diego il
quale divenne Gesuita e fu per anni il rettore del
collegio dei nobili in Napoli; Stefano che morì a
Bovalino durante il terremoto del 1783; Domenico
importante ammiraglio borbonico; Antonio (†
1748), cavaliere di Gerusalemme, capitano della marina
militare borbonica, morì a soli ventinove anni.
A lui la madre Lucrezia Reggio dedicò una bellissima
lapide; Maria Dorotea e Margherita. |
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Calvizzano (Napoli),
lapide in ricordo di Antonio Pescara di Diano, figlio di
Lucrezia Reggio e Branciforte |
I titoli di duca di Bovalino e Calvizzano passarono in
casa Morra a seguito di matrimonio tra María
Pescara di Diano (†
1870),
figlia ed erede di Giovanni Battista, duchessa di
Bovalino e Calvizzano, e Giovanni Francesco
Morra (1781
†
1864), patrizio Napoletano e patrizio di Benevento , 6°
principe di Morra, 6° duca di Mancusi, 7° marchese di
Monterocchetta, principe di San Martino, duca di
Belforte, duca di Cantalupo e marchese di San Massimo. |
Vincenzo Pescara di Diano dei marchesi di
Castelluccio (n. 1803), figlio di Giuseppe e di
Marianna Cocciati, risulta ascritto al
Real Monte di Manso
di Napoli. |
Il
casato si imparentò con le piu' prestigiose famiglie,
tra le quali:
d'Angelo,
Ayerbo d'Aragona,
Brancaccio,
Capece,
Castaldo,
Correale,
Loffredo,
della Marra,
Pandone,
Pignatelli,
della Porta,
del Tufo, Ventimiglia, ed altre. |
Lapide in ricordo di Maria Ventimiglia,
morta a 46 anni, eretta dal marito Giovanni Battista
Pescara |
Giambattista Pescara, duca
di Saracena, sposò Giovanna Raimonda Zufia, e
abitavano a Napoli in un monumentale palazzo, passato
poi di proprietà a Francesco
Ciccarelli
(† 1881), marchese di Cesavolpe dal 1857. |
Napoli, palazzo
appartenuto a
Giovanna Raimonda Zufia, moglie di
Giambattista Pescara |
Un ramo della famiglia Pescara si
estinse nei
Castaldo
che anteposero il cognome Pescara al proprio, ereditando
la contea di Piadena; don
Giovanni Alfonso Pescara Castaldo sposò a
Napoli nel 1578, in tarda età, la nobildonna Beatrice
Brancaccio. |

Nocera Inferiore (SA),
stemma partito Pescara Castaldo e Brancaccio
Foto inviata dal collaboratore Matteo Fimiani da
Montoro (Av) |
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Bibliografia:
- Archivio di Stato di Napoli, Sezione Diplomatica, Albo
d'Oro Napoletano.
- Berardo Candida Gonzaga, “Memorie delle famiglie
nobili delle Province Meridionali d’Italia”, Napoli,
1875.
- G.B. di Crollalanza, “Dizionario storico-blasonico
delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e
fiorenti”, Pisa 1896.
- Francesco Bonazzi di Sannicandro, “Famiglie nobili e
titolate del Napolitano”, Arnaldo Forni Editore, 2005.
- Francesco Bonazzi di Sannicandro, “Elenco dei
Cavalieri del S.M. Ordine di S. Giovanni di
Gerusalemme”, Napoli 1897.
- Carlo Padiglione, “Trenta centurie di Armi
Gentilizie”, Napoli, 1914.
- Lorenzo Giustiniani , “Dizionario geografico-ragionato
del Regno di Napoli”.
- Biblioteca Universitaria di Napoli, “Imprese ovvero
stemme delle famiglie italiane” di Gaetano Montefuscoli.
- Vincenzo di Sangro, “Genealogie di tutte le famiglie
patrizie napoletane e delle nobili fuori seggio”, Napoli
1895.
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