
Ovvero delle Famiglie
Nobili e titolate del Napolitano, ascritte ai Sedili
di Napoli, al Libro d'Oro Napolitano, appartenenti
alle Piazze delle città del Napolitano dichiarate
chiuse, all'Elenco Regionale Napolitano o che
abbiano avuto un ruolo nelle vicende del Sud Italia.
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Arma:
la più
antica: d'argento alla croce patente di rosso;
alias: d'azzurro ai tre gigli d'oro posti in banda accompagnati
da due cotisse d'oro in capo e in punta.
altra:
troncato, nel 1° d'azzurro al montante d'argento accompagnato da
tre stelle d'oro, nel 2° d'argento a tre bande di azzurro(1). |

© Arma Famiglia de Curtis |
La nobile
famiglia de Curtis (in antiquo de Curte), di origine longobarda,
passò a Cava dè Tirreni agli inizi del XII secolo(2),
terra in provincia di
Principato citra, all'epoca (anno 1100 circa) sorta sulle
rovine della città di Marcina distrutta dai Vandali nel 466,
grazie ai monaci Cluniacensi che edificarono un monastero
attirando così i primi abitanti che si erano rifugiati nelle
cave del vicino monte di Metelliano
(3).
La famiglia de Curtis ha goduto di nobiltà a Cava, Ravello,
Lucera, Rossano, Palerno e Napoli
fuori Seggio; vestì l'abito di Malta
nel 1582.
Ebbe numerosi feudi tra i quali:
Caspoli, Cassano di Bari, Ferrazzano, Gabica, Gravedonna, Giffone, Mazzara,
Melissano, Policastro, Segrezie di Naro, Termine(4). |
Troiano de
Curtis, comandante di cavalleria, ebbe il cingolo
militare da Alfonso I d'Aragona; nel 1480 morì
eroicamente durante la
battaglia di Otranto.
Nel
1500 Tommaso de Curtis, sindaco di Cava, radunò
tutti gli abitanti della città per deliberare sulla
richiesta di dare ai Frati di S. Francesco un monastero;
si gettarono così le basi per proseguire la costruzione
dell'attuale
cattedrale di Cava dedicata a S. Francesco e S. Antonio,
dove nel nel 1517 il sindaco e gli eletti del popolo
tennero il primo pubblico parlamento. In detta
cattedrale, il 13 gennaio di ogni mese, si può ammirare
il lancio del bufafumiero, il 2° incensiere più grande
al mondo dopo quello di S. Antiago di Campostella in
Spagna(5). |
© Cava - Cappella appartenuta alla Famiglia de Curtis;
lastra tombale di Nicolò de Curte - 1590 |
Giovan Andrea de Curtis e altri nobili cavesi,
insieme a Ferdinando
d’Anna, Arcivescovo di Amalfi,
accolsero l'Imperatore
Carlo V d'Asburgo-Spagna, che di passaggio si fermò alla Cava
nel 1535.
Camillo († 1609), celebre giureconsulto,
nel 1541
fu Consigliere del Sacro Regio Consiglio, Vice
Cancelliere del Regno, Presidente della
Camera della Sommaria; insegnò diritto
feudale all'Università di Napoli. Nel 1600
acquistò il feudo di Caspoli da
Antonio
Scaglione.
Claudio,
Vescovo di Crotone dal 1592 al 1595.

Crotone, stemma
del Vescovo Claudio de Curtis |
Paolo, Vescovo di Ravello
dal 1591 al 1600, fondò il Monte
di famiglia.
Tommaso, napoletano, vestì l'abito di Malta nel
1582.
Scipione de Curtis, Regio Consigliere e Reggente del
Supremo Consiglio d'Italia, nel 1619 fu decorato col titolo
di conte di Ferrantino,
oggi Ferrazzano, feudo in provincia di
Capitanata, acquistato dal conte nel 1600 da
Diana di Lucia; il feudo fu poi ereditato dalla
principessa di Cassano che sposò Gaspare d'Aragona nel
1622. |

Castello di Ferrazzano,
cortile interno |
© Ercolano - la Chiesa eretta grazie alle somme elargite dalla famiglia de Curtis;
targa in ricordo di
Scipione de Curtis,
conte di Ferrantino |
Il feudo di
Cassano, in
Terra di Bari, fu venduto dal principe Andrea Matteo
Acquaviva nel 1598 a Vito Maria Scaragio, dottore di Bitonto, per
ducati 35.000 e da Scaragio passò alla famiglia de Curtis.
l titolo di principe di Cassano
passò per successione in casa
Ayerbo
d'Aragona a seguito di matrimonio celebrato nel
1609 tra Gaspare Ayerbo d'Aragona (†
1651), marchese di Grotteria, e
Girolama de Curtis, principessa di Cassano.
Luca Antonio de Curtis di Napoli prese in affitto alla
fine del secolo XVII per un canone di ducati 25 il castello di
Somma Vesuviana con i terreni circostanti da Felice Fernandez
de Cordoba, duca di Sessa e di Somma; il censo fu riscattato nel
1859 dal marchese Pasquale de
Curtis. |

Somma Vesuviana (NA) - il castello di
Lucrezia d'Alagna (1440) poi passato ai de Curtis |
Nel
1614 i confratelli della Congregazione dei Nobili
acquistarono per ducati 17.000 la casa con giardino che
apparteneva a Don Giovan Andrea de Curtis per
erigere il Monte dè Poveri Vergognosi, istituzione
creata per aiutare tutti coloro che trovandosi in
difficoltà economiche non si davano all'accattonaggio
per vergogna
(6). |

© Napoli - palazzo
appartenuto a Don Giovan Andrea de Curtis, oggi di
proprietà della Rinascente |
Paolo de Curtis (+1583), presidente della Regia
Camera, fu seppellito nella cappella di famiglia in
Napoli dedicata a San Tommaso, passata poi in eredità alla pronipote Giovanna
Romano, moglie di Saverio Maria
Iovene. |
© Napoli - Cappella de
Curtis poi Romano; stemma famiglia de Curtis |

Montecorvino Pugliano,
chiostro ex convento francescano, stemma de Curtis |
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Note:
1)
Manoscritti conservati presso la Biblioteca Nazionale di Napoli
nn. 4269 e 325804.
2)
Codex Diplomaticus Cavensis, Vol. 8
3)
Lorenzo Giustiziani, Dizionario geografico-ragionato del Regno
di Napoli - Tomo III.
4)
Berardo Candiga Gonzaga, Memorie delle famiglie nobili delle
province meridionali d'Italia.
5) P. Serafino Leonardo Buondonno, San Francesco al Borgo
Scacciaventi in Cava dè Tirreni.
6) Aurelio de Rose, I Palazzi di Napoli |
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